Giulio Reload - Operaincerta.it

«Pa’?!»
«Oh! Vera, arrivasti?! E ci sei pure tu Giulio?!»
«Siamo arrivati adesso.»
«Hai visto ‘sti curnutazzi?! Mi stanno rovinando tutto il seminato!»
«Pa’, che ci fanno qui tutte queste persone?»
«Ma io li piglio a vangate, li piglio!»
«Pa’, lascia stare che ti aumenta la pressione. Chi sono queste
persone?»
«Come chi sono? Amici.»
«Sì, ma amici di chi? Io non li mai visti?»
«Sono qui per l’elenco... no, la lista. »
«Per la lista? - Vera spalanca gli occhi.»
«E sì, la riunione per la lista.»
«La lista quella segreta? Quella che la mafia sta cercando?»
Vera cerca ancora di spalancare gli occhi, ma si vede che di più non ce
la fa.
«Vera a volte io non ti capisco. Neanche tu mi sembri. Una ce n’è di
lista... Ehi, tu! Curnutazzu! Hai visto dove sei passato? Quello era basilico!»
- e parte all’inseguimento del piccolo vandalo.
Stavolta è Vera che mi guarda incredula:
«Ma... hai sentito anche tu?»
«Sì» – rispondo – «era basilico, avrei detto salvia io.»
«Ma sei scemo?! Ma ti pare il momento di scherzare? Fanno una riunione
per la lista, la mafia ci cerca e tu scherzi! Ma sei scemo?!»
«Calmati Vera, era per sdrammatizzare, dai!»
«No, ma questi sono pazzi! Incoscienti! Bisogna fermarli, la mafia ci
sta cercando!»
«Vabbé ma tanto tu la lista l’hai data a Lorenzo, no?»
«No, ma...»
A quel punto da dietro le spalle di Vera spunta una figura a me tristemente
nota. Il mio sorriso si spenge come una candela al vento.
«Veruzza bedda!» - Vera si volta.
«Pina Pippi!!» - dopo abbracci, lacrime ed effusioni varie entrambe si
girano verso di me. Vera sorridente, la Pina Pippi, con l’espressione allegra
di un tir dopo un frontale.
«Ah! Pure tu qui?!»
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