Giulio Reload - Operaincerta.it

Sedici
«Bon» - fece Pietro - «Allora, ‘stu messaggio, Pina?»
«Messaggio importante e pirsonale!» - rispose lei, guardandomi
obliqua.
«Ti puoi fidare di Giulio, Pina. Te l’ho detto che è siciliano pure lui.»
«Nonzi!»
«....»
«Il messaggio lo devo consegnare alla pirsona destinataria.»
«E chi sarebbe?» - intervenni io, che cominciavo a non poterne più
della cara vecchietta. La Pina mi lanciò uno sguardo omicida.
«Allez Pina! A chi lo devi consegnare il messaggio?» - insistè Pietro.
Lo sguardo omicida della Pina si spostò su Pietro.
«‘A machina ce l’hai?» - chiese a un certo punto.
«‘A machina? Sì, certo...però...»
La Pina si alzò e si diresse verso la porta.
«Bene, sotto ti aspetto. Fra dieci minuti partiamo. Andiamo da tua
matre. In famigghia!»
Quest’ultima frase la pronunciò guardandomi fisso. Pensai che a
momenti si sarebbe messa a ringhiarmi contro e invece si voltò e uscì.
Pietro la guardò partire senza dire niente.
«Tanto est inutile» - mi disse - «Lei è fatta così.»
«Vabbè allora ci vediamo quando torni» - dissi, riprendendomi la
giacca.
«Perché non vieni pure tu? I miei non abitano lontano. Un centinaio
di chilometri. Tanto so come va, fra un paio di giorni torniamo.»
«Ma sei pazzo? Quella vuole vedermi morto. Quella capace che mi
accoltella di notte!»
«Ma no. Tu exagère. In fondo non è cattiva. Anzi sono convinto che
gli sei simpatico.»
«Dici?»
«Mais oui! Vieni anche tu. Ti faccio conoscere un po’ di italiani. E poi
mia madre cucina benissimo. Da quand’è che non mangi un buon piatto
di lasagne?» Alla parola lasagne una goccia di saliva mi scivolò lungo il
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