Giulio Reload - Operaincerta.it

Quarantatré
Il tempo passava lentamente nella casa. Minuti su minuti, ore su ore.
Gli ospiti della casa perdevano progressivamente il loro carattere gioviale.
A forza di restare a stretto contatto l’uno con l’altro cominciavano a pestarsi
i piedi. Decenni di rapporti di buon vicinato, di fraterna amicizia, di
parentela stretta, si stavano frantumando accompagnati da frasi del tipo:
«Non me ne fotte niente che non ti piace la pasta al dente, se la fai cuocere
ancora te la spalmo addosso come una crema abbronzante e po ti faccio
mangiare lo scolapasta!».
La convivenza forzata faceva saltare i nervi anche ai più anziani, notoriamente
stoici, pacifici e di poche parole, che essendo abituati a esprimersi
a segni e monosillabi, si minacciavano a mezze parole, salvo poi
fraintendersi ogni due frasi e perdersi in lunghissime e feroci spiegazioni:
- Ti ho detto ca quannu dico mi significa, nun ci scassare la minchia sennò
vengo lì e ti spacco la sedia a rotelle sulle corna! - Ah, si? Sicuro sei? A mia
mi pareva ca volevi dire: MI passi la stampella, che ci voglio fare cose da
uominosessuale? Le signore in cucina litigavano continuamente su cosa
preparare e la padrona di casa aveva iniziato uno sciopero della fame per
protestare contro presunte invasioni di campo e la perdita della sua leadership.
Il padrone di casa, dopo aver espresso parole di apprezzamento all’iniziativa
della moglie, si era scavato una buca in un angolo del giardino e
vi si era istallato confortevolmente, con un kit di sopravvivenza degno del
più attrezzato rifugio antiatomico. I bambini dal canto loro, vista la mala
parata, si erano organizzati autonomamente e avevano occupato il solaio
proclamandolo repubblica indipendente e aderendo ufficialmente al protocollo
di Kyoto.
Insomma la situazione stava prendendo una brutta piega, tanto brutta
che lo zio Calo’ si decise a convocare una riunione d’emergenza. La
riunione si tenne nel solaio, che nel frattempo era stato espropriato ai
bambini dopo lunghe e faticose contrattazioni, nel corso delle quali questi
ultimi si erano distinti per le loro doti sindacali, ottenendo rimarchevoli
vantaggi per la categoria fra cui: il diritto di spiare, una volta la settimana,
dal buco della serratura, la cugina Carmela che si fa la doccia e relative
tette; un blocchetto di giustificazioni firmate in bianco e al portatore; il
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