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Michael Tobias | 272<br />
Entrambi gli uomini avevano tappi per le orecchie di cera morbida nel<br />
naso per tenere lontano i potenti assalti del tanfo di sangue. Quegli odori<br />
erano sufficienti a disarmare un guerriero, Muppet se ne ricordava.<br />
Sapevano, senza bisogno di esplorare i molti acri dell'impianto, che<br />
era stato evacuato, che era solo questione di minuti, probabilmente,<br />
prima che arrivasse la cavalleria. Sapevano cosa fare. Era stato il loro<br />
piano per tutto quel tempo, l'unico scudo possibile tra loro e la cattura.<br />
"Qual è?" gridò Felham, con le mani sulla tastiera dell'allarme elettronico<br />
che controllava la chiusura e apertura delle sbarre.<br />
"A-C-AA," iniziò Muppet.<br />
Felham batté le lettere.<br />
Eureka! Lucy aveva fatto un buon lavoro.<br />
"Numero 2?"<br />
"A-C-AAB," gridò Muppet.<br />
Ancora, ecco fatto. E tutte le altre. Tre minuti in tutto.<br />
"Le catene!"<br />
Catene, catene... era fondamentale, naturalmente. Muppet lesse dal<br />
foglio. Stavolta aveva dovuto portarlo, prova o non prova. Non aveva<br />
proprio la presenza di spirito per memorizzare tutto. Non con così tante<br />
cose in ballo.<br />
Qualsiasi senso di fatalismo fosse entrato nelle loro vene, svanì in<br />
quel momento. C'era una bambina per cui vivere. Zio Muppet. Gli piaceva<br />
quel suono nelle orecchie. Né avevano intenzione di morire con le<br />
caviglie immerse nel sangue di mucca, sul cemento freddo, in Texas.<br />
Quello non aveva mai fatto parte del piano.<br />
"Sei-sei-sei."<br />
"Sei?"<br />
"Tre sei, dannazione!"<br />
"Ma è il mio numero fortunato."<br />
"Ma FALLO!"<br />
Felham si sistemò la mitragliatrice sulla spalla - la tracolla stava scivolando<br />
- e batté tre sei di paradisiaca speranza sul tastierino elettronico.<br />
Come per magia, dall'interiorità profonda dei bovini, oscuramente<br />
illuminata, muuu di sbigottimento, muggiti verso l'alto come nevralgie a<br />
spirale nella notte, geni antichi e imbarazzanti nella reincarnazione<br />
delle luttuose catene, gli anelli di metallo si aprirono di scatto; era il<br />
codice di 'TUTTI LIBERI', mai usato, e implementato solo per le emergenze,<br />
come gli incendi, a far scattare le pastoie lungo l'intera industria<br />
della morte, dove mio fratello maggiore e il suo migliore amico resistevano,<br />
come tutti noi abbiamo resistito fin dall'infanzia, fin da quando il<br />
mio piccolo barboncino nero, Buckingham - così l'avevo chiamato - fu<br />
La Legge di Felham | 273<br />
travolto da un'auto nell'ora di punta. Riuscii a malapena a non essere colpito<br />
anch'io, me lui morì, morì tremando, con la spina dorsale rotta, sanguinando<br />
tra le mie braccia e guardandomi negli occhi con la pura e infinita<br />
supplica dei millenni. E non c'era assolutamente niente che io potessi<br />
fare per salvarlo. Non ho mai superato questo senso di ingiustizia, ma<br />
il bestiame, almeno, il bestiame, figliodiputtana, irraggiungibile sordomuto,<br />
umana natura, adesso era libero -se solo avesse colto l'occasione<br />
- di darsi alla fuga!<br />
E Felham e Muppet si fecero da parte e si guardarono l'un l'altro per<br />
l'ultima volta. Forse.<br />
"ANDIAMO!" ordinò Jerrasi, estraendo la sua semiautomatica.<br />
"Stiamo entrando," riferì Madrid su un canale radio aperto a tutte<br />
le unità.<br />
Le armi vennero estratte. Grossi fari vennero puntati sull'unica stazione<br />
di guardia, verso cui la strada di ingresso serpeggiava, lungo gli<br />
alti muri di cinta protetti con filo spinato e cocci di vetro, mentre una fila<br />
di mezzi della polizia di Stato convergeva nello stesso punto, e una squadra<br />
scelta della SWAT, ricoperta di armature a protezione totale, si dirigeva<br />
verso l'edificio principale con la determinazione e l'esperienza dei<br />
Recon, o dei NAVY SEALS.<br />
"Voglio prenderli vivi." Jerrasi e Madrid aspettarono fuori, nell'affollato<br />
semicerchio, in ginocchio dietro il furgone, dove almeno cinquanta<br />
fucili di precisione, con proiettili calibro .308 e mirino a raggi<br />
infrarossi, erano puntati verso le porte di alluminio ondulato alte quattro<br />
piani, simili a quelle dei granai, che si aprivano verso l'interno. Fucilieri,<br />
i migliori Ranger veterani, investigatori, pastori tedeschi che tiravano<br />
con violenza le catene, impazienti, un gruppo di elicotteri posizionato<br />
oltre l'incrocio, e file su file di rinforzi, erano tutti al proprio posto. Una<br />
volta che la situazione all'interno si fosse stabilizzata, Jerrasi e Madrid<br />
sarebbero entrati, per compiere l'arresto formale. Poi sarebbe stato consentito<br />
l'ingresso alla stampa.<br />
Questo era lo scenario che Madrid vagheggiava. Lo scenario da orgasmo<br />
della scuola dell'FBI. Quante volte lui e Shelley e il resto della<br />
banda avevano sperato proprio questo? Sperato per il loro capo, Robert<br />
Jerrasi, la cui vita non significava niente se non questo momento.<br />
Giustizia, lo stile di vita americano, tutta quella merda che significava<br />
qualcosa solo quando si arrivava al dunque, quando il cattivo doveva<br />
stare immobile sotto la luce e nudo di fronte ai suoi crimini. Ed erano<br />
solo gli agenti di polizia, l'FBI, gli ufficiali che eseguivano l'arresto, la<br />
squadra calma e tranquilla, che aveva passato anni ad investigare, che<br />
avevano reso possibile che questo accadesse.