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Michael Tobias | 194<br />
letti, comunicati non ufficiali, con oggetto 'Anarchia Generale', si erano<br />
studiati l'un l'altro con molta attenzione finché, attraverso un contatto in<br />
comune avevano stabilito le rispettive posizioni. Muppet, rimasto non<br />
identificato come sempre, aveva ricevuto una fotocopia di venti pagine<br />
tramite la posta notturna all'indirizzo di un hotel a San Francisco, mentre<br />
Felham era occupato a Los Angeles.<br />
Spacciandosi per uno studente universitario, Muppet aveva preso un<br />
appuntamento con uno dei direttori più importanti dell'ABARU. Muppet<br />
sapeva che quest'uomo, che figurava come persona di spicco nel diario,<br />
di nome Q. Bernhardt, era il responsabile del comitato per l'assegnazione<br />
dei fondi. Assieme ai suoi colleghi, uno in particolare, il dott.<br />
Claudius, Bernhardt concedeva più denaro federale per la ricerca su animali<br />
- in ospedali, università e nelle 129 scuole di medicina in America<br />
- di quanto ne provenisse da qualsiasi fonte di finanziamento al mondo.<br />
Era il Fort Knox della sofferenza, un uomo al di sopra di ogni giudizio,<br />
con credenziali impeccabili, come tutti i suoi colleghi, un uomo di scienza,<br />
al di là del bene e del male (nella sua mente), al di là della censura,<br />
un pupillo del governo, delle grosse società e delle grandi università.<br />
Bernhardt, secondo il dossier, aveva una seconda moglie, Nancy (la<br />
prima era morta di cancro all'utero); aveva tre figli adolescenti, un<br />
acquario, un grosso cane a pelo ispido, e vari conigli. Era iscritto a un<br />
country club, amava l'arte contemporanea, votava Repubblicano ma non<br />
era noto per essere conservatore. Frequentava regolarmente la chiesa,<br />
professava la pace in terra quasi tutte le domeniche. Faceva beneficenza<br />
con generosità, e lavorava perfino come volontario due ore al mese - e<br />
dava duemilaquattrocento dollari l'anno di donazioni non deducibili -<br />
per dar da mangiare ai senzatetto in un istituto nella parte vecchia di<br />
Washington.<br />
Bernhardt non perdeva tempo a partecipare a conferenze in costosi<br />
hotel alle Hawaii o in Sri Lanka. Era troppo occupato al laboratorio,<br />
facendo quel che sapeva fare meglio. Era diventato uno dei membri più<br />
giovani dell'American Academy, grazie alla sua ricerca ininterrotta, la sua<br />
prolifica produzione di pubblicazioni, e la sua abilità galattica di passare<br />
al setaccio le richieste di fondi e fare scelte decise e innovative. Era generoso<br />
coi suoi amici, sempre il primo a lodare il lavoro altrui, e ottimista<br />
nella vita, nonostante la sua professione avesse fallito con la sua prima<br />
moglie, e nonostante la crescente protesta da parte di alcuni specialisti<br />
che sostenevano che gli esperimenti su animali erano uno spreco di<br />
denaro che portava a vicoli ciechi; che ostacolavano l'innovazione e l'intuito;<br />
e che una cura per il cancro avrebbe potuto già essere sviluppata<br />
da anni se gli esperimenti su animali non fossero stati considerati adatti<br />
La Legge di Felham | 195<br />
per la ricerca sul cancro. Dopotutto, quel che causa il cancro, o anche il<br />
singhiozzo, se è per questo, in un topo canguro o una capra nana, può<br />
non avere alcun rapporto con quanto avviene per gli esseri umani, e<br />
viceversa. Ma quel che potrebbe essere visto come lapalissiano da chi<br />
era al di fuori della scienza medica, non era assolutamente l'opinione<br />
diffusa tra i dottori, era una sottigliezza così poco apprezzata dalla mente<br />
scientifica, la mentalità da bunker, da suscitare disprezzo e ostilità e da<br />
far sprecare decine di milioni di dollari in attività di pubbliche relazioni<br />
per contrastare queste idee. L'establishment biomedico avrebbe fatto<br />
qualsiasi cosa per soffocare il dissenso - schierando migliaia di lettere<br />
infuriate per persuadere le maggiori enciclopedie a cancellare ogni frase<br />
che anche lontanamente suggerisse la 'sofferenza' negli animali da laboratorio;<br />
mobilitando rabbiose campagne per bloccare la messa in onda di<br />
sceneggiati televisivi che tentassero di esplorare la questione; negando<br />
ogni forum pubblico che anche solo presumesse che la cosiddetta questione<br />
esistesse davvero. I ricercatori su animali erano diventati i più<br />
classici schizofrenici paranoici, una legione di Dr. Jeckyll e Mr. Hyde.<br />
C'era una foto, pinzata sulla copertina del dossier, che illustrava la<br />
possente figura, alta, con le basette che andavano ingrigendo, e la carnagione<br />
abbronzata. Per qualcuno che in teoria aveva passato tutto il<br />
tempo nei laboratori di ricerca, sembrava sorprendentemente in salute.<br />
Era dovuto al tennis. Sui campi da gioco era un flagello di Dio.<br />
Ma era il suo comportamento nel laboratorio, e quello dei suoi molti<br />
colleghi, - non dozzine, non centinaia, nemmeno migliaia di uomini e<br />
donne e cervelli freschi e brillanti appena usciti dalla scuola di medicina<br />
o dai corsi di dottorato, ma decine di migliaia di loro in tutto in paese,<br />
una generazione dopo l'altra, un secolo dopo l'altro - ad essere il vero<br />
flagello, non si fermava mai, si ingraziava il favore di ogni membro del<br />
Congresso, la pubblica approvazione dei contribuenti, l'omaggio dei<br />
comitati per l'assegnazione del Premio Nobel, l'ossequio degli studenti e<br />
di tutta la società, sostenendo che la ricerca sugli animali fosse assolutamente<br />
necessaria per la continuazione dell'esistenza umana. Che tutte<br />
le più grandi calamità umane - attacchi di cuore, AIDS, ustioni di terzo<br />
grado, esposizione alle radiazioni, depressione, violenza, tutta la miriade<br />
di malattie che derivano dal consumo di carne o alcolici o zucchero o<br />
cibi fritti o droghe - non potessero essere studiate adeguatamente senza<br />
il ricorso a un bisturi e a un coniglietto.<br />
Ovviamente questo era quanto Bernhardt e i suoi amici credevano<br />
quando per la prima volta si impegnarono a rispettare il Giuramento di<br />
Ippocrate e l'editto Cartesiano, vecchio di secoli, secondo cui gli animali<br />
sono semplici macchine, le loro eccessive espressioni di dolore non