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Michael Tobias | 172<br />

tori, un dipartimento tirato all'osso. Shelley aveva calcolato che nel<br />

corso degli otto anni di ricerche, i cittadini avevano contribuito con<br />

diversi milioni di dollari in tasse e finora non c'era niente, assolutamente<br />

niente da dare in cambio. Il gioco si faceva noioso.<br />

Madrid era frustrato. L'Animale rappresentava qualcosa come il premio<br />

Nobel. Ma c'erano molti altri trofei e Pulitzer più accessibili in giro -<br />

i tipi alla Jeffrey L. Dahmer; assassini, stupratori, rapinatori di banca, ogni<br />

sorta di criminale, da acciuffare. Voleva dare la caccia a terroristi stranieri<br />

- gli sarebbe piaciuto molto mettere le mani su qualche imbroglione<br />

dalla pelle olivastra, farlo contorcere come un manzo preso al lazo e fargli<br />

mangiare la sua stessa merda - invece, era condannato a seguire<br />

Jerrasi, il cui atteggiamento reazionario gli dava parecchio fastidio.<br />

Madrid si considerava relativamente liberale. Era uno dei pochi<br />

all'Agenzia ad aver votato ripetutamente per Clinton. Odiava istintivamente<br />

i repubblicani, o meglio, li disprezzava. Sospettava tutti i ricchi di<br />

sodomizzare i ragazzini. Era perché ne aveva beccato uno, una volta, in<br />

un country club. Avrebbe voluto vedere più riserve naturali, la fine dei<br />

pozzi di petrolio; l’asfalto bandito dai Parchi Nazionali, la riduzione dei<br />

clorofluorocarburi nell'atmosfera, ed il divieto di usare filo spinato; si sentiva<br />

persino indignato di fronte agli amici dei ranch che consideravano un<br />

diritto naturale sparare ai lupi, ai coyote e agli orsi grizzly. Madrid non l'aveva<br />

mai detto a Jerrasi, ma effettivamente si sentiva a un poco a disagio<br />

riguardo a L'Animale. Forse la sua mente a volte girava a vuoto sull'argomento<br />

e allora preferiva che Jerrasi assumesse il comando. A volte non<br />

vedeva l'ora che succedesse di nuovo qualche episodio violento.<br />

Jerrasi prese il primo aereo per Tampa/St.Pete. Madrid si fermò al<br />

Kyoto Inn e chiamò la caposala del Ralph per invitarla a cena. Madrid<br />

era sposato ma non la considerava una ragione sufficiente per privarsi di<br />

una gradevole compagnia a cena. Aveva sempre pensato che i cowboy<br />

avessero una dispensa di tipo genetico e quindi credeva gli fosse concesso<br />

il privilegio di cogliere l'aroma di un nuovo profumo su un fresco<br />

decolleté, la linfa segreta di uno sguardo aperto e di cosce irrequiete<br />

accanto a lui, al tavolo di un locale di North Beach.<br />

Fatto. La ragazza era disponibile e calda come una crema al cioccolato<br />

bollente.<br />

"Il mio capo vi ha parlato di suo fratello?"<br />

"No, perché?" chiese distrattamente Madrid.<br />

Stava raccontandole alcuni fra gli episodi più interessanti dei suoi<br />

giorni del rodeo, di come era cresciuto nel selvaggio West, delle tempeste<br />

di neve alta sei metri nel Montana degli anni '50 e cosa facevano<br />

per divertirsi il sabato sera nella cittadina di Billings.<br />

La Legge di Felham | 173<br />

"Credo che anche lui sia per la vita all'aria aperta," continuò lei "Non<br />

parla molto ma ho l'impressione che passi molto tempo con gli animali."<br />

"Cosa te lo fa pensare?" chiese Madrid, servendosi una forchettata di<br />

insalata.<br />

"Ne ho sentito l'odore."<br />

"So cosa intendi, anche a me capita di pestarne."<br />

Lei sorrise "Sono praticamente cresciuta in mezzo agli animali."<br />

"E come mai?"<br />

"Mio padre era un tecnico della Zoo di New York. Dietologo.<br />

Arrivavo a riconoscere dozzine di animaletti dall'odore che gli lasciavano<br />

addosso. Ci sono certi odori che non ti puoi levare di dosso. E su<br />

quell'uomo ho sentito l'odore di grossi felini. Anche ungulati."<br />

"Gli hai mai chiesto il motivo?"<br />

"Sì una volta. Lui disse che era acqua di colonia tedesca e con questo<br />

terminò la conversazione. "Scosse il capo. " Se non avesse un ristorante<br />

vegetariano, si potrebbe pensare che sia coinvolto in qualcosa di losco."<br />

"Come si chiama?"<br />

"Dirk, anche se nessuno lo chiama così. Jason lo chiama solo<br />

Felham, e anche noi. C'è solo per qualche giorno al mese."<br />

"Sei sicura che sia il proprietario del locale?"<br />

"No. L'ho solo immaginato. Beh, i due sono fratelli, per quello che<br />

mi riguarda sono entrambi i proprietari, specialmente se faccio qualcosa<br />

che non va, anche se è Jason che sa effettivamente come vanno le<br />

cose. Credo che per l'altro sia una specie di hobby."<br />

"Per caso non ti ricordi che tipo di macchina guida questo Felham?"<br />

"Non l'ho mai visto fuori. State indagando su di lui?"<br />

"Forse. E' strettamente confidenziale. Capisci?"<br />

"Ok." Bevve un sorso del suo succo di pera Swiss Altima. "Devo dire<br />

che è un tipo piuttosto misterioso. Insomma, sta molto sulle sue. Non<br />

parla quasi mai a nessuno. Però quando lo fa è molto carino, per bene.<br />

Non sembra mai nervoso. Proprio un tipo a posto. Probabilmente ricco.<br />

E avrà visto il mondo, anche."<br />

"Quanti anni ha?"<br />

"Direi che va per i quaranta. Deve aver sofferto. Lo si può avvertire,<br />

in certi uomini."<br />

La mente di Madrid andava a mille con tutte quelle implicazioni,<br />

mentre prendeva nota della descrizione completa, arrivatagli così per<br />

caso. Non voleva che un mero progresso nell'indagine interferisse con<br />

altre priorità e feromoni. Era chiaro però che questo Dirk corrispondeva<br />

quasi alla perfezione con la descrizione del sospettato di Los Angeles.<br />

Anche se non era nero.

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