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Michael Tobias | 92<br />

avrebbe dovuto trovare una donna per soddisfare i propri desideri sessuali<br />

lo depresse, dopo i primi fiaschi nei locali della zona. I suoi due<br />

week-end al mese con Tom gli erano diventati preziosi. Era forse l'unico<br />

beneficio della rottura. Per il resto, Jerrasi sapeva di aver ragione. Le<br />

liti erano opera sua, di Cloris. Le lagne dipendevano dai geni di lei, non<br />

dai suoi. Nessun dubbio: sua suocera e Cloris avevano gli stessi foruncoli<br />

nello stesso punto del collo nello stesso momento. Understatement<br />

simbolico. Spiegava tutto.<br />

Se ci fosse stato anche il minimo dubbio sulla validità della versione<br />

di Jerrasi, bastava considerare la sua vita professionale. Il suo curriculum<br />

era ponderato, organizzato. Perfetto. Gli Affari Interni lo avevano<br />

sottoposto ad alcuni controlli - per accuse di brutalità - ma avevano concluso<br />

che non c'erano le basi per giustificare ulteriori indagini. Era un<br />

impiegato modello nell'FBI, sostenevano, e come conclusione proclamarono<br />

che Robert Jerrasi aveva dato un contributo significativo al<br />

dipartimento.<br />

Avvistarono un grosso maschio e si fermarono dato che era per l'alce<br />

che erano venuti. Jerrasi adorava il sapore dell'alce. Un animale così<br />

grosso equivaleva a un anno di bistecche per la sua famiglia e i suoi<br />

amici. Anche se era solo un modo di dire, naturalmente. Non andava mai<br />

veramente così. La famiglia di suo fratello non voleva la carne per ragioni<br />

che avevano a che fare con la dieta di sua cognata. Ordini del dottore.<br />

Era perdonata. E il più delle volte andavano fuori a cena perché<br />

Cloris trovava troppo oneroso friggere l'alce congelato. Voleva dire<br />

scongelarlo, giorni prima, e se lo si scongelava troppo presto, puzzava.<br />

Spesso, Jerrasi cambiava idea, rimetteva la bistecca scongelata nel freezer<br />

cosicché la volta dopo che Cloris la scongelava, la trovava andata a<br />

male, e doveva buttarla. C'erano un bel po' di complicazioni del genere<br />

con la selvaggina.<br />

Inseguirono la loro vittima mancata per un'ora, poi si decisero a trovare<br />

un'altra preda. La prima se n'era andata e si ritrovarono immersi<br />

nella sanguinella. Tom aveva problemi a camminare attraverso l’intrico<br />

del sottobosco. Aveva piovuto per molti giorni, e il fango gli rendeva<br />

sempre più difficile muoversi. Cadde altre volte. Ma con ottocento cacciatori<br />

in giro quella mattina, niente sarebbe riuscito a fuggire per molto<br />

tempo.<br />

"Siete sicuri che i genitali non siano stati toccati?" chiese. Sutton<br />

guardò il patologo responsabile.<br />

"Abbiamo cercato accuratamente tracce di penetrazione. Niente."<br />

La Legge di Felham | 93<br />

Fu la nudità che gli fece ricordare. In piedi accanto al cadavere nudo<br />

di Joanne Jerome, Jerrasi ricordò come quel mattino di tanto tempo fa,<br />

nel Maine, aveva denudato gli uomini davanti a Dio.<br />

Udì le urla di un cacciatore riecheggiare improvvisamente attraverso<br />

le fitte foreste, come una crepa in un lago ghiacciato che si diffonde con<br />

un suono sordo e sferzante. All'inizio, Jerrasi e, molto meno, Tom fremettero<br />

all'immagine di un cacciatore trionfante in piedi sull'alce caduto.<br />

Erano invidiosi, non avendo visto altri possibili bersagli per ore. Ma<br />

poi i lamenti da far gelare il sangue esplosero con un senso di deja-vu<br />

nel cervello di Jerrasi.<br />

"Andiamo, Tom!" ordinò. Lui e suo figlio corsero nella direzione<br />

degli urli, e mentre correvano, altre urla, grida confuse, imprecazioni<br />

ululanti, trafissero l'aria silenziosa della natura selvaggia.<br />

Il compagno di colui che stava urlando era appena stato colpito in<br />

testa da una pallottola vagante. Il morto sedeva quieto contro un albero,<br />

come un pastore addormentato di un poema pastorale Rinascimentale.<br />

Eccetto per il fatto che il suo compagno stava gemendo -"Oh Dio" - dietro<br />

di lui, in una confusione paranoica.<br />

"Non sparare!" gridò Jerrasi, spingendo a terra Tom in modo da<br />

nascondere entrambi nell'ombra. "Non siamo stati noi!"<br />

Il cacciatore non sapeva a chi credere.<br />

"Qualcuno ha fatto fuori il mio socio, cazzo! Avevamo l'alce a tiro,<br />

dio santo!" e puntava l'arma in tutte le direzioni.<br />

"SONO UN POLIZIOTTO! NON MUOVERTI." Urlava Jerrasi,<br />

mantenendo la sua posizione, non sapendo come gestire la situazione,<br />

quando inaspettatamente un'altra voce iniziò a rimbombare a distanza.<br />

"Oh Gesù... Gesù Cristo per favore qualcuno ci aiuti..."<br />

C'erano echi di spari in tutto il bosco, ora, impossibile decifrarne uno<br />

schema, intenzione o motivo.<br />

"Papà??" Singhiozzò il ragazzo.<br />

"Stai zitto e fai esattamente quel che ti dico!"<br />

Il compagno del morto, Jerrasi e suo figlio si muovevano attraverso<br />

la foresta, rimanendo bassi, sentendosi in trappola. Il volume delle<br />

disperate invocazioni di aiuto aumentava rapidamente. Improvvisamente<br />

un pezzo di legno delle dimensioni di un mattone si staccò da un pino, a<br />

meno di dieci centimetri dalla testa di Jerrasi. Tutti si buttarono a terra.<br />

Jerrasi sparò nell'aria vuota. Non vide niente.<br />

"C’E’ DELLA GENTE QUI!! MI SENTITE!" Fece una pausa. "HO<br />

DETTO CHE CI SONO PERSONE QUI!"<br />

Si alzarono adagio, iniziarono a muoversi. Un altro colpo esplose<br />

vicino. Corsero, si gettarono a terra in un delirio scivoloso, corsero di

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