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Michael Tobias | 192<br />
nato contro sentimenti tanto plebei e autodistruttivi. Ma il suo rancore<br />
nei confronti di quella donna si era misteriosamente alleviato; dovevano<br />
essere stati gli anni, dato che non l'aveva più vista negli ultimi tre, anche<br />
se era solito chiamarla una volta ogni due settimane, al punto che ora si<br />
trovava a recitare il ruolo del figlio affezionato, cavandosela decentemente<br />
in mezzo a persone che lo salutavano e che lui non conosceva, e<br />
per le quali non avrebbe dovuto avere il minimo interesse. Invece ne<br />
aveva. Chiacchierava, voleva sapere tutto. Parlava di Tom, il suo defunto<br />
nipote? Aveva mai raccontato com’era morto il ragazzo? C'era un<br />
pastore, l'uomo di colore che l'aveva chiamato per primo, e che Jerrasi<br />
trovò sorprendentemente evocativo durante il funerale, a cui avevano<br />
partecipato due dozzine di compagni di bridge di sua madre, e che era<br />
pieno di rincuoranti Amen e Alleluia.<br />
"E il Signore Dà, il signore Toglie, ma sempre il Signore<br />
Restituisce... un ammiccare, una smorfia, e un altro ammiccare!"<br />
La terra era soffice e calda, brulicante di formiche. Frammenti d'erba<br />
della spiaggia, ferruginosa e piena di polvere. Un forte vento flagellava<br />
la cerimonia, centrini di pizzo, gente che tirava su col naso. Jerrasi<br />
gettò una zolla di terra sulla bara.<br />
La più affezionata compagna di bridge di sua madre aveva preparato<br />
dei piccoli tramezzini. Olive verdi, stuzzicadenti, fette di pane troppo<br />
raffermo erano state tagliate in minuscoli triangoli isosceli, spalmati di<br />
maionese sul punto di ingiallire, notò Jerrasi, e coperti da pezzetti di<br />
prosciutto e formaggio e pomodoro. C'era una torta, triste e amara, fatta<br />
per non essere gustata, immaginava, perché era questo ciò che era, anche<br />
se le conversazioni erano le stesse delle normali feste, nemmeno un sussurro<br />
su sua madre, davvero; piuttosto, la partita dell'indomani, bende<br />
mentolate, tacchi speciali, tempo da bufera.<br />
Faceva male, si rese conto. Faceva male sapere che fosse così inglobata,<br />
così istantaneamente soffocata dalla NULLITA' di tutto questo.<br />
Nessun ricordo. Nemmeno un qualche interesse in lui stesso.<br />
Aveva delle faccende da sbrigare, relative al suo patrimonio, che gli<br />
avrebbero portato via una giornata. Nient’altro. Aveva 17.000 dollari<br />
impegnati in investimenti che le fruttavano il 4%. Era scivolata di gran<br />
lunga al di sotto l'inflazione. Non ci sarebbe stato alcun modo per coprire<br />
le spese di un ricovero prolungato, o di infermieri, o di una casa di cura.<br />
Era stata fortunata, considerò Jerrasi, ricordando alcuni momenti della<br />
sua vita, le sue gambe penzoloni sul letto, una partita di football in TV.<br />
La morte era un sollievo. Sentiva soltanto che il Signore era stato<br />
misericordioso.<br />
Il pastore e sua moglie andarono a trovare Jarrasi nelle sua camera<br />
La Legge di Felham | 193<br />
d'albergo, inattesi. Jerrasi si infilò una maglietta e posò il bicchiere di<br />
brandy.<br />
"Mi sono reso conto che stava soffrendo, figliolo, e tutto solo,"<br />
dichiarò l'uomo di colore alla porta. Era la stanza 18. Tre serrature e un<br />
chiavistello.<br />
"Mia moglie, Esther, ha preparato un dolce che credo lei apprezzerà."<br />
"Salve. Sono veramente dispiaciuta per sua mamma. Ecco, assaggi<br />
questo." E gli diede una ricca torta al cioccolato. "E' fatta in casa."<br />
Jerrasi meravigliò perfino se stesso quando invitò la coppia ad entrare.<br />
Si sentiva davvero un po' solo, dopotutto.<br />
Quando Felham uscì dalla doccia, Muppet era già nella stanza, a<br />
guardare il telegiornale della sera. Felham gli chiese del camion.<br />
Muppet indicò la finestra. Felham scostò la tenda plastificata e gettò<br />
un'occhiata al grosso veicolo da otto tonnellate che occupava un'intera<br />
fila di posti sotto le luci del parcheggio, sul quale scendeva l’ombra dei<br />
sovrastanti alberi di tiglio nel crepuscolo piovigginoso. Era un camion<br />
della Pac & Value, sedici ruote, del tipo che riforniva l'America di cespi<br />
di lattuga e banane.<br />
"Il documento è sul letto,", disse. "Non è bello da leggere. Il tipo è<br />
sicuramente dei nostri. Ha disegnato tutto lo schema con i numeri delle<br />
stanze, i corridoi, ci ha dato un filo da seguire nel labirinto, compreso il<br />
percorso verso l'uscita dalla stanza delle caldaie. E' in fondo al dossier.<br />
A dopo."<br />
"Ti fidi di lui?"<br />
"Leggilo. Se non puoi fidarti di questo, di chi ti puoi fidare?"<br />
Muppet uscì per fare alcune telefonate e finire di sbrigare alcune faccende<br />
dell'ultimo minuto, da una cabina telefonica, e per comprare qualcosa<br />
per cena. I collegamenti dell'underground di Baltimora avrebbero<br />
fornito a Felham e Muppet un arsenale di esplosivi ed armi di plastica<br />
non rilevabili (l'esterno dell'edificio era completamente cablato come un<br />
grosso magnetometro), dispositivi incendiari molto sofisticati, timer,<br />
cesoie per cavi elettrici, un disattivatore per i sensori a raggi infrarossi,<br />
tutta roba comprata alle aste pubbliche della Drug Enforcement Agency.<br />
Felham rimase in hotel a studiare il rapporto.<br />
Era un diario meticolosamente documentato, appunti di un impiegato<br />
di laboratorio che aveva assistito a numerose ricerche per più di un<br />
anno presso l'Associazione delle Unità di Ricerca Biologica su Animali<br />
(ABARU) in Maryland. Il materiale non era mai comparso prima.<br />
Muppet era stato messo in contatto con il tizio attraverso una bacheca<br />
elettronica della rete EcoLog. Chiamando la lista 'Conferenze', file non