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Michael Tobias | 144<br />

sare che gli editori di una rivista potessero prestare attenzione a questo<br />

genere di tirate evangeliche. Chiaramente, non lo fecero. Non venne mai<br />

pubblicato. E il suo culto dei figli della natura venne lasciato fermentare<br />

in solitudine. Forse se fosse stato pubblicato, nessuno degli eventi<br />

successivi sarebbe mai accaduto, ipotizzavo. Naturalmente, era la stessa<br />

cosa che dicevano di Hitler per la sua espulsione dalla scuola d'arte.<br />

"Devono aver pensato che eri un arrogante figlio di puttana."<br />

"Non lo so. Non mi hanno rispedito indietro il pezzo. Mai ricevuto<br />

una parola da loro."<br />

"Non sei sorpreso, no?"<br />

"A quel tempo, certo che lo fui."<br />

Ma ero sollevato, devo dire, da quella posizione logica e consistente<br />

e piena di forza, sconnessa o meno che fosse. Quasi due decenni con le<br />

stesse convinzioni. Questo mi trasmise una certo rispetto per un assassino.<br />

Un uomo capace, nel pieno della rabbia, di buttar giù un manifesto<br />

così articolato. Era riuscito a contrastare quel batterio virulento, quella<br />

nauseante antipatia nei miei visceri, che avevo portato dentro di me ogni<br />

giorno al lavoro, ogni notte nel mio letto. La dichiarazione di Felham in<br />

qualche modo mi aiutava a liberarmene. Almeno ora avevo una spiegazione,<br />

qualcosa su cui lavorare, un modo per spiegare a me stesso la crociata<br />

di mio fratello. Poteva finire solo nella tragedia che egli aveva<br />

messo in moto così tanto tempo prima. Ma almeno aveva un certo qual<br />

valore classico.<br />

Felham non era inconsapevole di questa tragedia. L'amore contrito,<br />

il classico timor di Dio, l'amore di un Padre che riceve una confessione,<br />

non era l'amore di cui Felham aveva bisogno, e che voleva. Sperava solo<br />

nell'amore della nostra infanzia comune; la fiducia di due fratelli, che in<br />

questo mondo avevano solo l'un l'altro. Se gli avessi voltato le spalle,<br />

sarei stato colpevole di aver negato il nostro passato, così ricco di cose<br />

belle; ma anche di ignorare la presenza di un piccolo Hitler in seno alla<br />

mia famiglia. No, non lo definisco davvero così, né lo penso. Lui è Dirk.<br />

Il mio fratello maggiore. Ma quell'animale dentro di lui, è quello contro<br />

cui punto il dito. Se simpatizzassi con quello in qualche modo, dovrei<br />

andare fino in fondo; proteggere quella cosa dentro di lui.<br />

Avevo già deciso di permettergli di mantenere una copertura al ristorante.<br />

La mia decisione era essenzialmente una non-decisione. Non<br />

avevo fatto niente in modo volontario, avevo mantenuto la mia pace, pregato<br />

per lui. Pregato per noi tutti. Tentavo di tenere la situazione sotto<br />

controllo, di mantenere lo status quo. Di non cedere mai alla pesantezza<br />

sempre in agguato all'apice di ogni giornata; di non dare alcun segno, di<br />

non guardarmi in uno specchio crepato, di evitare di farmi attraversare<br />

La Legge di Felham | 145<br />

la strada da un gatto nero, o di passare sotto una scala. Niente errori.<br />

Come uno che ha bevuto troppo, ma guida verso casa lungo la strada<br />

dritta e stretta, stringendo spavaldo il volante, mantenendo la giusta<br />

velocità, non troppo veloce, non troppo lento, senza lasciarsi andare.<br />

Tutto questo mentre il rischio di essere colpito, preso, era enorme, in<br />

ogni istante. Quello era il mio amore. Stringere il volante di me stesso,<br />

non rinunciare, non rivelare il suo nome e dove si trovasse; ma ancora<br />

indeciso, giorno dopo giorno, rifiutando di fare il gran salto, incapace di<br />

unirmi a lui. Avevo fatto la mia scelta, garantendomi la libertà di ignorare<br />

le sue difficoltà, o simpatizzavo? Ero diventato complice per via del<br />

mio essere un buon ascoltatore? La colpa, davanti a Dio, è l'inizio di una<br />

lunga strada, mi avevano sempre detto; la via verso la redenzione e la<br />

giustizia. Ma una colpa come la mia come può scagionarsi? Dove termina<br />

la filosofia e inizia la collusione? Fino a dove l'azione e l'idea percorrono<br />

vie separate, o si mescolano? E cosa dice la legge, su questo?<br />

All'inferno, non lo sapevo.<br />

Ero, dopotutto, davvero colpevole? Sì. Dovevo essermi convinto di<br />

sì. Altrimenti, perché avrei sofferto? Perché le mie mani tremavano, e le<br />

mia dita si stringevano così forte, di notte, tanto che dovevo schiuderle<br />

al mattino, come per aprire il palmo di un uomo morto? E come potevo<br />

sapere che questa settimana sarebbe stata diversa? Che la bufera stava<br />

arrivando? Non so come. Ma lo sapevo.<br />

Combattete per quello in cui credete, ci diceva papà quand'eravamo<br />

ragazzi. Combattere significa essere disposti a morire? Così era per lui,<br />

anche se non avrebbe desiderato questo per i suoi due ragazzi, non<br />

credo. Difendere una persona è diverso dal dichiararsi complici dei suoi<br />

crimini. Altrimenti ogni avvocato degno di rispetto manderebbe se stesso<br />

in prigione. Non accade così perché ognuno di noi vuole sopravvivere.<br />

Non ci si può aspettare che uno porti la croce di un altro. Pochi di noi<br />

lo farebbero. E quelli che lo fanno non sono fatti per questo mondo. Il<br />

loro messaggio rimane. Ma questi messaggi sono tutto ciò che resta.<br />

Ci si deve sempre aspettare qualche martire che fa la differenza, che<br />

si sacrifica, guida gli altri nella causa della libertà. Garibaldi. Giovanna<br />

d'Arco. Alla fin fine, loro erano dalla parte giusta dell'opinione pubblica.<br />

Al contrario di, per esempio, il capo della ribellione Taiping, che riuscì<br />

soltanto a far sì che i suoi seguaci si suicidassero, dopo aver preso<br />

d'assalto buona parte della Cina e aver fatto milioni di morti per fame e<br />

guerra. Tutto in nome di una buona causa. E poi c'era Castro che aveva<br />

scommesso sui sovietici. Come si può predire quali scommesse, quali<br />

libri di storia, quale opinione pubblica, risulterà essere quella buona, e<br />

quale quella sbagliata? Si tenta la fortuna, immagino.

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