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Michael Tobias | 162<br />

me chance in quel momento. Avrebbe potuto abbassarsi all'interno del<br />

taxi e proseguire, andar via, forse per sempre. Ma anche così, uno degli<br />

uomini avrebbe potuto aver già preso di mira il taxi o potevano seguirlo<br />

per pura routine. Prese la sua decisione.<br />

"Dov'è la tua macchina?" implorò.<br />

"E a te, che importa?" Jessie era risentita del suo modo di fare, in<br />

quel momento le ripugnava tutto di quell'uomo e si sentiva doppiamente<br />

stupida con quel mazzo di fiori in mano.<br />

"Dov'è?" le chiese con più fervore lui. "E, per favore, non buttar via<br />

i fiori!".<br />

"Là", indicò lei. Non poteva non avvertire la paura nella tensione<br />

della sua voce.<br />

"Ok" fece Dirkson rivolto all'autista "fermati lì, con calma."<br />

"Qualcosa non va?", chiese quello.<br />

"Già. La mia vita amorosa. Comprenez?"<br />

Felham uscì dal lato di fronte al ristorante, più vicino all'acqua, dove<br />

non potevano esserci uomini di guardia.<br />

"Aprila. Ho bisogno di te. Aprila. Non guardarti attorno. Comportati<br />

in modo naturale, per favore."<br />

"Va bene". Fece come le chiedeva.<br />

"Sarebbero trentatré dollari, più due di tasse aeroportuali, fanno trentacinque<br />

dollari in tutto." Felham lasciò un biglietto da cinquanta sul sedile<br />

posteriore. "La tua portiera è chiusa" rivolto a Jessie. Lei mise in moto.<br />

"Aspetta ad andartene" ordinò al tassista. "Non ti muovere".<br />

"Entra", disse Jessie sistemando i fiori sul sedile posteriore e aprendo<br />

la portiera dopo un momento di esitazione. Felham scivolò all'interno<br />

e si infilò gli occhiali da sole.<br />

"Adesso parti, bella tranquilla. Non guardarti attorno. Stai solo attenta<br />

a quello che fai. Non commettere errori."<br />

"Mi vuoi dire per favore che diavolo succede?". "Vai... Vai e basta.<br />

Via da qui. Ma non troppo in fretta. Non sgommare."<br />

La donna fece manovra e superò il taxi. Felham diede un'occhiata<br />

attenta all'uomo nel portone. Aveva contato sei vetture civetta, i cui occupanti<br />

stavano sorvegliando la zona. Il cuore gli batteva furiosamente.<br />

Arrivarono sull'autostrada 101. Felham studiava lo specchietto retrovisore.<br />

Il taxi si era avviato e con lui due altre auto, una Toyota e una<br />

BMW, gente che andava a pranzo. Nessuno della sorveglianza sembrava<br />

seguirli.<br />

"Hai un telefono in macchina!" esclamò Felham.<br />

"Devo, col mio lavoro. Che è proprio dove sto andando adesso."<br />

"Bene.'<br />

La Legge di Felham | 163<br />

"Bene per niente."<br />

"Guarda, mi dispiace per la faccenda del nome. Posso spiegarti."<br />

"Non sei tenuto."<br />

"Ma voglio. Ti ho pensato, lo sai? Però adesso devo fare una telefonata.<br />

Ti dispiace?"<br />

Aveva già sollevato il telefono e composto il numero del Muir Woods<br />

Inn.<br />

All'altro capo, rispose pronta la voce spessa di Muppet che lasciava<br />

trasparire il risentimento per la lunga attesa con un brontolio sordo.<br />

"Gentile da parte tua di farti sentire finalmente! Cos'è successo?".<br />

"E’ cominciata," disse Felham<br />

"Lo so. Ho cercato di avvisarti. Orde di quelli lì, elicottero incluso,<br />

se ne sono andate dalla tua piccola e confortevole comune non più di un<br />

quarto d'ora fa. Dove sei?"<br />

"Ero da Ralph. Erano dappertutto."<br />

"Dove sei adesso?"<br />

"Sono... ti ricordi quella donna con cui sono uscito a cena-"<br />

Jessie lo squadrò, incredula e triste. Triste per quel qualcosa che già<br />

appariva complicato e problematico; triste per gli espedienti, che conosceva<br />

a memoria; delusa che quell'uomo, la calamita dei suoi pensieri<br />

per molti giorni, si rivelasse un disgraziato chiaramente in fuga dalla<br />

polizia, un criminale di qualche genere, con segreti che lei non aveva<br />

voglia di conoscere. E adesso, come al solito, era fregata, a far da autista<br />

a un bugiardo che stava scappando. Perché mi innamoro sempre di<br />

perdenti, pensava. Problemi. Problemi...<br />

"Stai alla larga dalla fattoria".<br />

"D'accordo. Ti chiamo da un albergo in città alle sei".<br />

"Controlla l'orologio."<br />

"Il mio fa le quattro e diciassette minuti."<br />

"Domani sera siamo al Bethesda Hyatt. A nome Striker. Una prenotazione<br />

per due. C'è un volo della United al mattino presto. E' prenotato<br />

per una persona, prima classe, nome Striker. Capito?" chiese Muppet.<br />

"Tutto a posto?"<br />

"Certo."<br />

"Tu stai bene?" prosegui' Felham.<br />

"Nervoso, come al solito. Forse un po' di più, questa volta."<br />

"Lo so."<br />

"Cos'è successo?"<br />

"E' andato tutto bene. Solo un po' più complicato. Informazioni sbagliate."<br />

"Le guardie?"

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