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Michael Tobias | 118<br />

"Sì. Li ho visti. C'era un mucchio di sangue. Orribile."<br />

"Lei sa come sono le ferite alla testa. In effetti, ciascuna delle guardie<br />

ha ricevuto una sola pallottola in testa. Uno di loro si è preso anche<br />

un colpo in gola."<br />

"Lui ha fatto questo?"<br />

"Esatto, Signora."<br />

Jerrasi voleva che lei si rendesse conto che stava parlando di un astuto<br />

omicida, non un qualche individuo premuroso dalla voce piacevole.<br />

Le sensazioni a posteriori tendono a cambiare la propria percezione,<br />

Jerrasi lo sapeva. Una volta aveva ottenuto una confessione da un giovane<br />

che aveva ucciso suo padre. Il ragazzo se ne sarebbe andato via<br />

libero se non fosse stato per quella confessione, che fu il risultato dalla<br />

trappola mentale che Jerrasi aveva teso a questo ragazzo che aveva<br />

appiccato il fuoco al piano superiore della casa della sua famiglia. Il<br />

ragazzo era sgusciato fuori, aveva aspettato che le fiamme avvolgessero<br />

la casa, poi era tornato indietro di corsa per salvare suo padre e quindi<br />

essere un eroe ai suoi occhi. Ma era troppo tardi. L'uomo aveva già subito<br />

estese ustioni di terzo grado. Morì pochi giorni dopo, con il figlio al<br />

suo fianco. La Polizia non avrebbe mai sospettato del ragazzo diciannovenne.<br />

Ma Jerrasi lo fece, durante una telefonata di condoglianze, che si<br />

trasformò in un velato interrogatorio accanto al corpo del padre all'ospedale,<br />

qualche minuto dopo che erano state spente le macchine che lo<br />

tenevano in vita artificialmente. Cosa pensi che ci facesse una latta di<br />

benzina vuota sotto la tettoia del vicino? Jerrasi si era chiesto ad alta<br />

voce. Il ragazzo non ne aveva idea. Appena svuotata, per di più. E in<br />

pochi minuti Jerrasi aveva il ragazzo che chiedeva perdono a suo padre<br />

appena morto.<br />

L'interrogatorio è come una partita a scacchi. O una seduzione sessuale.<br />

Aveva preso in trappola un infermiere che stuprava ragazze paraplegiche<br />

confondendolo sulla definizione legale di "penetrazione". Il<br />

giovane aveva infine ammesso che lo aveva soltanto appoggiato alle labbra<br />

della ragazza, forse infilato dentro per uno-due centimetri, ma non di<br />

più, credendo che Jerrasi fosse un bravo ragazzo e che comprendesse il<br />

suo modo di pensare; che l'FBI condividesse la sua frustrazione per essere<br />

stato arrestato per qualcosa che non aveva realmente commesso, o<br />

almeno, non completamente. "Non sono nemmeno mai venuto." Aveva<br />

protestato.<br />

Si usano le debolezze del proprio avversario. Si approfitta della sua<br />

debolezza, si dispensa debolezza facendola passare per sostegno, guadagnandosi<br />

la sua simpatia, così da far smarrire l’avversario in un labirinto<br />

di sentimenti, uno sgorgare di simpatia tale da non fargli più ricorda-<br />

La Legge di Felham | 119<br />

re il suo piano originale; da fargli perdere la bussola. Le piccole manie<br />

e i comportamenti anomali vengono individuati dal poligrafo come spasmi<br />

muscolari. L'avversario - come Jerrasi doveva considerare i suoi<br />

soggetti - combatteva con tutta l'intelligenza di un inesperto. Erano come<br />

campeggiatori mal equipaggiati che si avventurassero tra i boschi frustati<br />

dai rami, inciampando tra i rampicanti, spaventati dal più piccolo<br />

scricchiolio sopra le loro teste, guardinghi contro i serpenti e gli orsi.<br />

Non avevano possibilità contro un interrogatorio rigoroso. Prima o poi,<br />

si tradivano, crollavano. E se non era destino che crollassero, qualcos'altro<br />

li avrebbe traditi. La procedura non falliva mai. E benché le confessioni<br />

da sole non fossero ammissibili al processo, la più piccola prova<br />

a sostegno le rendeva tali. Nel caso del giovane, fu la latta vuota di benzina.<br />

E una serie di impronte di scarpe che andavano dal suo cortile<br />

posteriore al cortile del vicino. Nel caso dello stupratore, scoprirono<br />

macchie di sperma sulle lenzuola di una delle vittime.<br />

L'ironia, in tutto ciò, stava nel fatto che il silenzio non avrebbe mai<br />

potuto condannare un uomo. In mancanza di quella confessione - nei<br />

casi in cui mancavano testimoni materiali o altre prove - Jerrasi e quelli<br />

come lui non avrebbero mai avuto alcuna speranza.<br />

"E poi?" continuò, guardando direttamente la bionda.<br />

Lei iniziava a sentirsi ancor più sulle spine, come se la gravità delle<br />

circostanze - la notte prima - le si fosse appena rivelata.<br />

"E poi Joanne li ha chiamati, e quando non hanno risposto, è andata<br />

verso la porta, e lui l’ha afferrata. L’ha spinta dentro, impugnando un'arma."<br />

"Che tipo di arma era?"<br />

"Sembrava una pistola militare, o un fucile, o una via di mezzo."<br />

"Lei conosce bene le armi?"<br />

"No."<br />

"Vada avanti."<br />

"Ha gridato di non guardarlo. Io ho guardato giù verso il pavimento.<br />

E poi lei ha detto 'Posso aiutarti!"<br />

"Joanne ha detto che poteva aiutarlo?"<br />

"Sì. Penso che lei stesse cercando di tenerlo buono. Sul momento ho<br />

pensato che fosse una cosa molto intelligente. Immagino che non fosse<br />

così intelligente, dopotutto."<br />

"E perché?"<br />

"Beh, dannazione, è morta, no?" La mano le tremava e spense la<br />

sigaretta. "Poi lui mi ha detto di andare nel retro."<br />

"E come l'ha fatta entrare nella stanza, l'ha spinta?"<br />

Lei alzò la voce, improvvisamente agitata "Non lo so!"

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