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Michael Tobias | 158<br />
amavano gli aforismi, i koan solenni; in contrapposizione con un sottile<br />
senso dell'umorismo che comprendeva l'intera gamma dell'indicibile fallibilità<br />
umana.<br />
Per due volte quel giorno le spade si erano incrociate, anche se nessuno<br />
la sapeva ancora; proprio in quel momento, Jessie si stava dirigendo<br />
al ristorante. Si trovava in zona e voleva fare una sorpresa all'uomo a<br />
cui non aveva mai smesso di pensare, dal loro primo incontro. Non sapeva<br />
se fosse tornato ma aveva deciso comunque di lasciargli dei fiori e un<br />
biglietto. Per Jessie gli impulsi non erano un problema. O lui si armonizzava<br />
al suo desiderio, oppure no, semplicemente. Concordia o annullamento.<br />
Il rischio non era niente di nuovo.<br />
Muppet aspettava. Di solito, Felham si sarebbe fermato senza perdere<br />
tempo per cercare il telefono più vicino, "Dev'essere sul ponte, oppure<br />
in mezzo al traffico", concluse. Muppet aveva fatto della pazienza<br />
un'arte sofisticata. Si profilava un nuovo, importante obiettivo per loro,<br />
ma le circostanze erano sfavorevoli, tempismo da spaccare il secondo e<br />
poi anche un paio di incognite - come avrebbe condotto una conversazione<br />
e quanti addetti sarebbero stati di turno. Erano questioni senza una<br />
risposta certa. Aveva le sue talpe, gli infiltrati, ma non se ne fidava ciecamente,<br />
non voleva fidarsi di nessuno ed eliminare qualsiasi dubbio, visto<br />
che si trattava di un'azione armata. L'unico elemento sicuro era la riserva<br />
del Glen, dove avrebbero liberato quanti più animali possibile. Per il<br />
resto, i loro piani erano altamente vulnerabili: il neurochirurgo col quale<br />
aveva fissato un appuntamento e la sua segretaria, che avrebbe dovuto<br />
lasciar detto qualcosa all'ingresso; fiducia nelle sequenza delle azioni pianificate,<br />
fede riposta nell'amico del fratello del netturbino che avrebbe<br />
portato dentro i grossi bidoni, uno dei quali doveva servire da armeria di<br />
emergenza, se quelle in loco non fossero state sufficienti. C'erano di<br />
mezzo troppi sconosciuti, la dipendenza dai veicoli in attesa, un camion<br />
della giusta portata, l'affidabilità del detonatore e la potenza delle cariche<br />
incendiarie. E soprattutto, bisognava credere ad un diario rubato che,<br />
apparentemente, descriveva in dettaglio i laboratori in questione, la macabra<br />
varietà di gabbie, il modo preciso in cui la coda dei gatti veniva inserita<br />
negli stimolatori elettrici, le scimmie Rhesus legate agli apparecchi di<br />
contenzione, i cani, vittime della cosiddetta 'impotenza acquisita', relegati<br />
nei loro recinti, i ratti nei loro labirinti e cilindri schiaccia-ossa, i conigli<br />
allineati nelle arcaiche rastrelliere per il Draize test, i maiali nei loro<br />
calderoni per studiare le ustioni. Tutte queste cose e molte, molte altre.<br />
Affermazioni non dimostrate. Ma Muppet aveva visto abbastanza per<br />
avvertire una distinta e rivoltante verosimiglianza.<br />
"Perché non alzi un dannato telefono?"<br />
La Legge di Felham | 159<br />
Muppet non era tipo da agitarsi. Non provava dolore. La paura, in un<br />
uomo così imponente, fa sudare prima di far tremare.<br />
Paura, non la paura dell'ignoto, ma l'anticipazione di un destino prematuro.<br />
Muppet era uno di quegli intelletti infelici che riescono a distinguere<br />
i volti in una folla, empatizzare con troppe paia di occhi, riconoscere<br />
una topo tra mille, tra diecimila.<br />
Aveva acquisito questa propensione affettuosa in modo del tutto naturale<br />
- osservando a tavola, mentre cresceva, tutti i suoi fratelli. Secondo<br />
le regole alquanto futili di disciplina che vigevano a casa, Muppet, essendo<br />
il più grosso, veniva sempre servito per ultimo. Quindi non aveva mai<br />
la certezza che ci sarebbe stato qualcosa anche per lui. La famiglia non<br />
era povera, ma qualche volta gli era capitato di dover andare a letto affamato.<br />
Fissava i suoi fratelli più magri, fino alla sorellina più piccola, i<br />
loro piatti pieni, la consunzione nei loro occhi, le finte e le spinte di dita<br />
e forchette, la salivazione e tutti i comportamenti tipici del rito della cena<br />
nell'animale umano. E questa perspicacia, nata dal sovrappeso e da una<br />
famiglia numerosa, non venne mai meno anche in altre circostanze della<br />
sua vita. Dagli anni ribelli della scuola superiore, al poligono di tiro del<br />
college e poi nell'entroterra brasiliano, era sempre stato un acuto osservatore.<br />
Aggressivo, difensivo, bramoso, studiava tutte le contromosse.<br />
Sempre attento alla sopravvivenza. Muppet era riuscito quasi per magia<br />
ad avere molta cura della sua vita. Mangiava, calcolava, rischiava tutto,<br />
rimaneva sempre e comunque un solitario, un uomo senza speranze, proprio<br />
per poter continuare ad amare un mondo che era stato così buono con<br />
lui. Muppet - per alcuni Brian Laffont - era diventato un circolo di voti<br />
filiali: Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo, desiderando solo che ciascuna<br />
delle piccole creature di Dio potesse allo stesso modo gioire di ogni giorno;<br />
che potesse avere la libertà di essere se stessa, di volare se avesse<br />
avuto ali, di nuotare se avesse avuto pinne, di correre se avesse avuto zoccoli,<br />
di fare l'amore, di allevare dei piccoli e fare tutte le cose che Dio<br />
aveva voluto.<br />
E, per la maggior parte, Muppet aveva fatto quelle cose. Poliziotti o<br />
non poliziotti.<br />
Era il più libero tra i liberi. Era consapevole di quanto poteva apprezzare<br />
la vita. La gabbia dell'etica, della sua disciplina, l'aveva davvero liberato.<br />
Nessuno poteva toccarlo.<br />
Pensava che se ne sarebbe andato con un "bang", all'istante. Ma se<br />
l'avessero preso vivo, beh gli avrebbe infilato un bel fiore su per il culo e<br />
poi avrebbe tenuto il conto dei giorni in prigione - adorava il pane (certo,<br />
quello nero, caldo, coperto di burro dolce di soia fuso, non facile a trovarsi<br />
dietro le sbarre) e aveva sempre voglia d'acqua fresca (con ghiaccio,