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Michael Tobias | 80<br />

bile rancore scritto dovunque su di lei, brutta e bassa. Jerrasi odiava i brutti<br />

e bassi. C'era un asiatico impagliato con calzoni in poliestere da pochi<br />

soldi e una giacca troppo stretta, probabilmente un coglione di avvocato<br />

che si guadagnava il pane tenendo lontani dalla giustizia i criminali incalliti,<br />

come quei due, liberi sulla parola. E alla fine c'era una giovane segretaria<br />

dai capelli rossi, di un altro pianeta, il cui abitino aderente rivelava<br />

gambe depilate, gambe che suggerivano a Jerrasi una diversione umida e<br />

impudica.<br />

"Come va?" disse.<br />

"Bene, grazie" la segretaria replicò con la voce di una diligente centralinista,<br />

guardandolo appena.<br />

Non importa, pensò, uscendo velocemente dall'ascensore, passando<br />

davanti alla vecchia zitella e dirigendosi lungo il corridoio verso la porta<br />

del Capo. C'erano sbarre allo sportello dell'impiegato all'ingresso. Strisce<br />

di sicurezza ad ogni angolo.<br />

"Che c'è?" chiese poco amichevolmente una poliziotta bionda da dietro<br />

le sbarre.<br />

"Che c'è? Che c'è?" Jerrasi arringò, scuotendo la testa con derisione.<br />

"Che razza di benvenuto è questo?"<br />

Lei si fermò un attimo, sollevando il mento "Hai qualche problema,<br />

amico?"<br />

"Sì, tu. Perché non fai la dolce piccola signora e vai a dire al tuo capo<br />

che il suo visitatore è qui?".<br />

"E chi sarebbe?" continuò lei, punzecchiandolo.<br />

"Il visitatore o il tuo capo?" disse Jerrasi nel suo modo inimitabile. Si<br />

dilettava nel tormentare gli altri. Se ci fossero stati incontri di tormento,<br />

club del tormento, società del tormento, sarebbe stato famoso. "Il tuo capo,<br />

bellezza. Il nome è Sutton, nel caso l'avessi dimenticato."<br />

"Hai un appuntamento?"<br />

"Certo."<br />

"Prenditi una sedia. È occupato."<br />

"Sto in piedi se non ti dispiace. Vai a chiamarlo. Ora."<br />

Lei inclinò leggermente la testa. Jerrasi apprezzò il gesto. "Il nome?"<br />

"Jerrasi. FBI."<br />

"Vediamo una qualche tessera."<br />

Lui estrasse la sua tessera. Lei la studiò a lungo e con pignoleria - lui<br />

immaginò che fosse semplicemente stupida - esaminando la faccia sulla<br />

foto con un sospetto troppo prolungato.<br />

"C'è qualcosa che non va?"<br />

"Solo per essere sicura." Continuò lei.<br />

Lui a sua volta le guardò il seno, che stava esplodendo sotto un'unifor-<br />

La Legge di Felham | 81<br />

me blu aderente sottolineata poeticamente dal distintivo d'ottone. "È<br />

Armstrong," disse lei, girandosi.<br />

"Bene Judy." Dichiarò. "O hai bisogno di occhiali o di un'istruzione<br />

superiore. Probabilmente l'istruzione avrebbe un impatto maggiore."<br />

Armstrong prese il telefono e chiamò il retro con voce decisamente<br />

udibile "Abbiamo qui uno stronzo dell'FBI che vuole vedere Sutton. È<br />

in giro?"<br />

Jerrasi sorrise come un chierichetto. Qui le donne erano proprio da<br />

ammirare. Confermavano la loro reputazione; una forza della natura. Si<br />

dava solo delle arie, la teneva sulla corda, senza cattive intenzioni.<br />

Il Capo apparve e fece cenno di far entrare Jerrasi. Un cicalino elettrico<br />

suonò e l'impiegato all'ingresso face strada al visitatore.<br />

"Ci vediamo dopo, dolcezza." disse Jerrasi acido, passando oltre<br />

Armstrong.<br />

"Va’ a cagare!" mormorò lei, altrettanto dura.<br />

"Buon giorno. Sono Sutton. Lunga notte, suppongo? Si vede dagli<br />

occhi. O sotto gli occhi." Era il suo modo contorto per suggerire a Jerrasi<br />

di togliersi gli occhiali da sole, cosa che Jerrasi non fece. Mantenne<br />

intatto il suo stile, assieme al suo cravattino di cuoio, col fermaglio d'argento,<br />

sicuramente atipico a Washington. Era di argento battuto Zuni, un<br />

souvenir rubato a un indiano gettato in galera per quarantaquattro anni,<br />

il risultato di un qualche casino nella Riserva, un assassinio in altre parole.<br />

La moglie di quella canaglia, che viveva col sussidio del governo, non<br />

aveva fatto domande su quell'oggetto.<br />

"Robert Jerrasi, FBI." Disse con misurata solennità, allungando la<br />

mano in un saluto distratto "Uno staff molto sollecito."<br />

Mentre camminavano verso il suo ufficio, Sutton spiegò come la<br />

figlia tredicenne di Armstrong fosse stata recentemente violentata nel<br />

bagno della scuola "E' comprensibilmente arrabbiata."<br />

Jerrasi lasciò che un piccolo senso di colpa gli si dissolvesse velocemente<br />

in gola.<br />

"Vuoi un po' di caffè?" Chiese Sutton.<br />

"No, grazie."<br />

Sutton era nuovo qui e Jerrasi poteva vedere che ne aveva già le<br />

tasche piene, essendosi assunto la responsabilità di un predecessore<br />

caduto in disgrazia. Mocassini marroni a pianta larga, calzoni sportivi di<br />

cotone bianco stazzonati, camicia abbinata di cotone egiziano al 100%,<br />

e una cravatta antracite, gli conferivano un'aria distinta e intelligente.<br />

"Mi spiace per la faccenda dell'aeroporto, ma non abbiamo il personale<br />

e i fondi per organizzare un servizio di limousine avanti e indietro<br />

da LAX. Non è come l'ufficio del Sindaco, qui."

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