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Michael Tobias | 134<br />

Non mi era mai passato per la testa, fino a quel momento, che<br />

Felham potesse davvero credere di poter cambiare il sistema. Di poter<br />

capovolgere un milione di anni di appetiti carnivori. In tutto il mondo, in<br />

pochi anni. Poteva essere così... ingenuo? Coraggioso?<br />

Qualunque cosa volesse dire, qualunque cosa sentissi, l'agonia poteva<br />

solamente protrarsi. Nessuno psicologo avrebbe potuto raggiugerlo.<br />

Aveva bisogno d'amore, di aiuto, ma non di analisi. Gli volevo bene<br />

malgrado la mia disperazione; ma quando questo amore è sofferto, quando<br />

si arriva a chiedersi - gli sto facendo ancora più male? - non è più<br />

spontaneo e genuino. Comincia a dubitare di se stesso, come fece il mio,<br />

e bisogna recitare, mostrare una facciata di cortesia e sforzarsi il doppio<br />

per fingere che l'amore sia puro, reale. Diventa falso e pericoloso. Infetto<br />

di tutta l'amarezza causata da questi legami filiali. Ero intrappolato in<br />

questi nodi. Imbarazzato dall'immagine di mio fratello che altera l'evoluzione<br />

perché il suo cuore gli diceva di farlo.<br />

C'è una vecchia teoria che sostiene che l'amore, l'amore contrito -<br />

l'addolorarsi per qualcun altro che diventa, eroicamente, modestamente,<br />

l'addolorarsi per se stessi - è l'unica via per convertire i peccatori. Il riconoscere<br />

che dentro ciascuno di noi c'è una piccola, luccicante pepita di<br />

Goebbels o Genghis Khan e che nessuno è libero di scagliare la prima<br />

pietra contro una prostituta. Non so da dove venga questa teoria. Dal<br />

Vecchio Testamento, presumo. Ma qualunque siano le glorie spirituali e<br />

le nevralgie dell'amore contrito, nel caso dei fratelli Felham, non ne<br />

sarebbe risultato altro che una catastrofe. Qualsiasi appello o pentimento<br />

o piena rivelazione - che lo avrebbe fatto arrendere al sistema - avrebbe<br />

avuto come unico risultato il Braccio della Morte e l'estrema unzione<br />

biascicata di un prete. Che cos'altro c'era per lui?<br />

E per me? Tentazione. Consegnarlo alla polizia finché avevo ancora<br />

una chance. Libertà. Mamma e papà erano morti. Iyura non sapeva. Chi<br />

c'era a giudicarmi?<br />

Accetta Felham...<br />

Il mio pugno si stringeva forte intorno a questo amore contrito che<br />

bruciava in me. Non ho il potere di far niente. Sono sempre stato privo di<br />

potere e anche questa appercezione non fa niente per cambiare le cose.<br />

Lo guardo, la sua presenza fisica suggeriscono il valore di una fede.<br />

Un uomo forte, di bell'aspetto, con dei principi. Non ha mai toccato il<br />

caffè. Un uomo che, cosa eccezionale, si è sollevato dalla sua tragedia,<br />

si dovrebbe concludere; non delirando come un pazzo, cosa che avrei<br />

sicuramente preferito - perché ci sarebbe stato almeno una chiara possibilità<br />

di chiedere l'infermità mentale - quella parola, ma piuttosto attraverso<br />

le sue convinzioni, mantenute profondamente.<br />

La Legge di Felham | 135<br />

Lo sento parlare attraverso la foschia del mio interesse personale e<br />

dei miei miasmi...<br />

Dov'è la giustizia? Sai, fratellino, la giustizia? Se c'è carne di vitello,<br />

non c'è giustizia. Se c'è un tacchino per la cena tradizionale del<br />

Ringraziamento, non c'è giustizia. Teorizzava una cospirazione intorno<br />

agli hamburger. Che faceva sembrare l'assassinio di Kennedy un pomeriggio<br />

di sole sul campo da golf.<br />

E citava quell'orribile immagine di Nadine Gordimer in Gente di<br />

Luglio. Era tipico di lui, fare così. Descriveva come un 'maialino veniva<br />

colpito e (lì disteso) si dimenava per il dolore, con scatti nervosi; o forse<br />

immaginava che le sue zampe scalcianti lo stessero portando verso i<br />

corpi grandi e sicuri degli adulti, una visione che palpita dolorosamente<br />

nell'intera immagine che Felham ha di se stesso. Non posso trascurare<br />

quell'immagine; continuo a vedere il povero maialino prostrato, che<br />

crede ancora di avere una possibilità di correre via con gli altri, una salvezza<br />

all'ultimo minuto. Felham era diventato uno psicobiologo interspecie<br />

che aveva nel cervello la fragilità degli altri animali. E muore con<br />

loro, sogna, spera con loro, è immerso nella loro disperazione sempre<br />

desta. Penso che volesse soltanto morire per tutti i nostri peccati, volesse<br />

morire con gli animali e far sapere alla gente che era morto con loro.<br />

Era questo il punto essenziale per mio fratello, penso; la base della sua<br />

etica. I veri omicidi devono essere stati dei ripensamenti, dei completamenti.<br />

Le emozioni erano molto più profonde e durature.<br />

Se c'è anche un solo tramezzino al pollo nel mondo intero, allora non<br />

c'è giustizia, e non c'è verso che io dorma la notte... Un sentimento che<br />

lo aveva catapultato dall'essere solo uno fra tanti al sospettare la sua intera<br />

specie di tramare contro di lui... Un passo, un detto - un mezzo, un fior<br />

- lo mettono in sospetto... Come avevano scritto ne La Boheme i grandi<br />

librettisti di Puccini, Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Aveva personalizzato<br />

le parole come i bambini. Quando eravamo una famiglia felice,<br />

supponevo.<br />

"Ecco, leggi questo," disse, mettendomi tra le mani quattro pagine,<br />

che evidentemente aveva tirato fuori da qualche archivio nascosto da<br />

tempo. "E' un editoriale," continuò.<br />

"Lo hai scritto tu?" Ero sorpreso. Mio fratello non mi aveva mai<br />

scritto neanche una lettera. Era sempre stato sulle difensive, con la<br />

penna.<br />

"Per favore leggilo," ripeté. "Forse ti aiuterà a capirmi."<br />

Era stato scritto in risposta a un noto mensile naturalistico che l'aveva<br />

fatto infuriare affrontando in modo cortese, ma aggirando furbescamente<br />

l'ostacolo, la questione del mangiar carne correlata all'ambienta-

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