La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo
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Marco Ricceri<br />
I precedenti: l’Agenda sociale e la “visione sociale” europea (2007-2010)<br />
Per comprenderne il valore del salto di qualità compiuto con il trattato di Lisbona<br />
e le possibilità che esso apre agli interventi in materia di promozione sociale,<br />
è utile ricordare, come si è già accennato, che già nella strategia di sviluppo approvata<br />
a Lisbona nel 2000 – il riferimento delle politiche europee del decennio 2000-<br />
2010 – si era riconosciuta l’importanza di perseguire una linea di equilibrio tra tre<br />
diverse tipologie di sostenibilità: economica, sociale, ambientale. Solo il rispetto di<br />
questo equilibrio, nel quale alle questioni sociali era riconosciuto un ruolo fondamentale,<br />
avrebbe potuto assicurare all’Europa un reale progresso e il recupero di<br />
margini di competitività sulla scena mondiale.<br />
Ma è nell’adeguamento dell’Agenda Sociale europea (Agenda sociale rinnovata<br />
2008) e, come vedremo in seguito, nella parallela elaborazione <strong>della</strong> nuova strategia<br />
di sviluppo EU 2020, con cui è stata sostituita la precedente strategia di Lisbona,<br />
che la Commissione ha fatto emergere con chiarezza la propria visione sociale<br />
per l’Europa del XXI secolo.<br />
Nel 2007, in occasione di una consultazione pubblica, la Commissione ha diffuso<br />
un documento per tracciare un bilancio <strong>della</strong> realtà sociale in Europa ed adeguare<br />
le indicazioni <strong>della</strong> Agenda sociale 2006-2010 alle nuove esigenze emerse con la crisi.<br />
Nello stesso tempo il documento aveva lo scopo di offrire degli elementi di conoscenza<br />
a quanti, nello stesso periodo, erano impegnati nelle complesse trattative che<br />
fino all’ultimo momento hanno accompagnato la ratifica del trattato di Lisbona. (Gli<br />
obbiettivi e le misure dell’Agenda sociale sono stati successivamente modificati nel<br />
2010, contemporaneamente all’avvio <strong>della</strong> nuova strategia di sviluppo EU 2020).<br />
Come migliorare il benessere, la qualità <strong>della</strong> vita e i valori comuni dei cittadini<br />
nel mondo odierno?. Quando si parla di realtà sociale dell’Europa di quali realtà si<br />
tratta? <strong>La</strong> Commissione muove da queste domande per definire una sua interpretazione<br />
<strong>della</strong> situazione europea e disegnare un sua visione per il futuro.<br />
Per la Commissione, ciò che sta cambiando sono la struttura sociale, l’organizzazione<br />
ed il funzionamento dell’economia per effetto <strong>della</strong> globalizzazione, la stessa<br />
Unione, come conseguenza dell’allargamento e dell’aumento delle diversità.<br />
Nella società valgono, ad esempio, il prolungamento delle aspettative di vita, il<br />
calo <strong>della</strong> natalità, la precarietà economica e l’isolamento sociale delle persone anziane,<br />
la frattura tra le generazioni, la modifica degli schemi familiari, gli squilibri<br />
crescenti di reddito tra i gruppi sociali ed i territori. Oggetto di profondo mutamento<br />
sono anche gli stili di vita ed i valori culturali ed etici che orientano una comunità,<br />
con il prevalere di una cultura individualistica e l’atomizzazione <strong>della</strong> cultura,<br />
l’indebolimento dei legami familiari e comunitari, <strong>della</strong> pratica religiosa, <strong>della</strong><br />
partecipazione <strong>politica</strong>, la crescita delle inquietudini nei confronti di tutto ciò<br />
che appare come diverso e – aggiunge in modo specifico il documento – nella stessa<br />
“capacità dell’Europa di affermare i suoi valori comuni”.<br />
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Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011