La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo
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Flavio Mondello<br />
<strong>La</strong> solidarietà nei confronti dei Paesi in difficoltà dovrebbe essere resa effettiva<br />
sia da un adeguato “Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria” o “Fondo salva Stati”<br />
la cui potenzialità di intervento è stata portata a 1000 miliardi di Euro, in grado di<br />
scoraggiare le turbolenze finanziarie e salvare la Grecia dal fallimento, ma tuttavia<br />
non ancora adeguata nel caso di gravi contagi a grandi Paesi dell’Eurozona, sia da<br />
un apporto volontario delle banche che accettano di ridurre del 50% il valore del<br />
debito greco in loro possesso, sia ancora dalla imposizione di una ricapitalizzazione<br />
delle banche per consentire, in situazione critica, la difesa dei depositanti e l’erogazione<br />
del credito all’attività economica per il sostegno <strong>della</strong> ripresa.<br />
Non è stato dunque possibile garantire un’ulteriore massiccio contributo comunitario<br />
al Fondo, nel caso di una dirompente aggressività dei mercati finanziari,<br />
consentendo il ricorso in ultima istanza alle illimitate disponibilità <strong>della</strong> Banca<br />
Centrale Europea che dirige l’Eurosistema; lo avevano sollecitato Francia e Italia riferendosi<br />
alle capacità delle Banche centrali nelle aree del dollaro, <strong>della</strong> sterlina e<br />
dello yen. È prevalsa la duplice esigenza sostenuta dalla Sig.ra Merkel, dalla stessa<br />
BCE ed anche dal Prof. Mario Monti: – salvaguardare l’indipendenza <strong>della</strong> BCE<br />
che certamente, in caso di peggioramento <strong>della</strong> situazione di crisi in grandi paesi<br />
dell’Eurozona, avrebbe potuto essere sottoposta a forti pressioni politiche; – evitare<br />
che una assoluta garanzia di sostegno comporti rischio di lassismo nella disciplina<br />
di bilancio e nelle riforme strutturali.<br />
Questo problema maggiore rimane tuttavia in sospeso perché rientra nelle sollecitazioni<br />
di coloro che auspicano un rafforzamento politico del governo dell’Eurozona<br />
attraverso un maggior potere <strong>della</strong> BCE e ricordano il piano Marshal che<br />
aveva salvato la Germania anche se ex nazista, impedendole il precedente strangolamento<br />
che aveva innescato il regime hitleriano.<br />
Gli interventi <strong>della</strong> BCE<br />
– È invece fallito l’insistente tentativo <strong>della</strong> Germania di impedire immediatamente<br />
alla BCE di continuare ad acquistare sul mercato obbligazioni di Stati membri<br />
per allentare forti pressioni speculative (sopratutto Buoni del Tesoro italiani e spagnoli)<br />
e di lasciare questo compito solo al Fondo Europeo di Stabilità finanziaria che<br />
è un organismo intergovernativo cui si dovrebbe dare uno statuto bancario per consentirgli<br />
di appoggiarsi alla BCE per gli interventi sul mercato dei Bonds.<br />
È stata la resistenza dell’entrante Presidente Draghi a bloccare la pressione tedesca:<br />
Draghi ha così voluto dimostrare la propria indipendenza nell’esercizio dei<br />
suoi poteri, anche se ha affermato che gli Stati in difficoltà non possono contare<br />
solo sull’intervento <strong>della</strong> BCE per risolvere i loro problemi.<br />
Dal neo Presidente dipenderà se la BCE, oltre al perseguimento dell’obiettivo<br />
principale che rimane saldamente il mantenimento <strong>della</strong> stabilità dei prezzi, e cioè<br />
la stabilità dell’Euro in termini di beni e servizi, vorrà anche perseguire, fatto salvo<br />
questo obiettivo principale, un altro obiettivo che le è stato assegnato dal Trattato di<br />
Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011<br />
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