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La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

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Flavio Mondello<br />

sultato che potremmo, con semplicità di immagine e di parole, definire lo “stare<br />

assieme” di tutti i Paesi aderenti.<br />

Uno riguarda la legittimazione democratica dei nuovi poteri del Governo<br />

dell’Eurozona (diciassette Paesi) e l’“imposizione” del rispetto delle regole; l’altro<br />

aspetto riguarda il conseguente rapporto Eurozona-Consiglio Europeo (ventisette<br />

Paesi).<br />

Non appare necessaria una revisione del Trattato di Lisbona per rafforzarne<br />

le regole, e quindi le ragioni e le volontà, e rendere consapevolmente irreversibile<br />

il processo verso la “Grande Europa”?<br />

F.M.: Il Vertice comunitario dell’Eurozona, dopo le decisioni del 26 ottobre<br />

2011, evidenzia la necessita di ampi poteri per far rispettare dai Paesi membri la disciplina<br />

concordata nell’ambito di una <strong>politica</strong> comunitaria di bilancio.<br />

Nuove regole di disciplina, anche se ancora non sufficientemente rafforzata,<br />

già approvate dai Governi di tutti i Paesi dell’Eurozona, sono state messe in atto, a<br />

partire dal 1° gennaio 2011, con dettagliate procedure unanimemente approvate.<br />

Queste comportano durante il “Semestre Europeo” (il primo semestre di ogni anno)<br />

precisi impegni da parte di ognuno dei 17 Paesi di sottoporre preventivamente<br />

a Bruxelles i progetti di bilancio, rispettando le Raccomandazioni UE Paese per<br />

Paese precedentemente concordate. Nel 2° semestre viene effettuato “comunitariamente”<br />

un esame <strong>della</strong> compatibilità dei progetti di bilancio con tali impegni e<br />

vengono richieste le eventuali correzioni.<br />

Nel caso di insufficienti risposte seguono successive sollecitazioni che, in mancanza<br />

di adeguamenti, possono diventare vere e proprie dettagliate ingiunzioni, sino<br />

a trasformarsi, per gli inadempienti persistenti, nelle sanzioni previste dal Trattato<br />

e che ora, come già precisato, si vorrebbe rendere più pesanti. <strong>La</strong> Sig.ra Merkel,<br />

invocando l’automatismo delle sanzioni, vorrebbe addirittura trascinare davanti alla<br />

Corte di giustizia UE gli irriducibili inadempienti così da far camminare le sanzioni<br />

dalla stessa Corte. Sono addirittura in discussione possibilità di sospensione<br />

del diritto di voto o dei Fondi Europei ed interventi sulle procedure nazionali di<br />

bilancio. Il Governo tedesco deve comunque sempre ottenere il benestare <strong>della</strong><br />

Corte costituzionale prima di trasferire nuove competenze e nuovi poteri.<br />

Il rafforzamento del Trattato di Lisbona<br />

– I maggiori poteri del governo dell’Eurozona potrebbero anche essere democraticamente<br />

legittimati da una modifica del Trattato di Lisbona: questa volta,<br />

però, le variazioni dovrebbero essere limitate ed elaborate con previste procedure<br />

semplificate per non richiedere tempi troppo lunghi e scongiurare tentativi di intaccare<br />

l’attuale architettura istituzionale dell’Unione e di alterare la natura dell’Unione<br />

Europea. Comunque anche se le variazioni dovessero riguardare solo l’Eurozona<br />

per una severissima Governance comunitaria di Bilancio, la riforma deve es-<br />

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Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011

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