13.06.2013 Views

La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ne di assicurare la sostenibilità finanziaria dei relativi servizi, in un periodo di crisi che<br />

pone precisi vincoli ai bilanci pubblici. In questo caso, giustamente molte autorevoli<br />

voci sottolineano il valore <strong>della</strong> distinzione tra Stato sociale e Stato di benessere.<br />

Infatti, con l’espressione Stato sociale si fa riferimento a politiche sociali che, in<br />

senso stretto, intervengono a coprire i rischi principali <strong>della</strong> vita: vecchiaia, malattia,<br />

disoccupazione, incidenti, povertà. Mentre, con l’espressione Stato del benessere si fa<br />

riferimento a politiche che, in senso ben più ampio, intervengono sulla distribuzione<br />

dei redditi, sulla regolazione delle attività di mercato, sulle variabili macroeconomiche<br />

sulle quali incidono, ad esempio, le politiche per l’istruzione, le politiche per la<br />

famiglia, etc. Ancor di più: “Stato del benessere” implica il ricorso a pratiche di partecipazione<br />

attiva alle dinamiche dello sviluppo da parte dei gruppi sociali, attraverso<br />

precise procedure e strumentazioni democratiche, nei luoghi di lavoro e nelle comunità,<br />

l’uso del metodo <strong>della</strong> programmazione degli interventi, il ricorso al “dialogo<br />

sociale” come mezzo di coinvolgimento degli attori dello sviluppo e <strong>della</strong> società civile<br />

nella crescita comune. Insomma, se con lo Stato sociale” siamo sul fronte dei servizi<br />

che aiutano il cittadino a vivere meglio e con maggiore sicurezza e lo sostengono<br />

nei processi di inclusione nelle dinamiche <strong>della</strong> crescita, con lo “Stato del benessere”<br />

siamo invece di fronte ad un modo di concepire e costruire il progresso di una comunità<br />

nei suoi molteplici aspetti di progresso politico, civile, etico, oltre che economico<br />

e sociale; l’essenza di quel modello di sviluppo che è il modello sociale europeo.<br />

Questa è la ragione per cui si afferma che un intervento in materia di disagio<br />

sociale, data la natura multidimensionale del fenomeno, per risultare efficace deve<br />

agire soprattutto sul sistema dello “Stato di benessere”, più che sull’efficienza dei<br />

servizi connessi allo “Stato sociale”.<br />

Spazio politico europeo, spazio culturale europeo, <strong>etica</strong> di sistema<br />

– In sintesi, è richiesto un intervento che operi in prevalenza su quelli che sono<br />

definiti come lo spazio politico, lo spazio culturale, il sistema dei valori etici dell’Europa,<br />

più ancora che sullo spazio economico (l’obbiettivo dell’emancipazione<br />

culturale era già nel trattato di Maastricht del 1992). Il “deficit di europeismo” con<br />

cui la strategia EU 2020 affronta il degrado sociale, sta proprio nelle carenze che si<br />

riscontrano a questo riguardo nella sua impostazione. Purtroppo, permane ancora<br />

forte il contrasto tra le grandi ambizioni e gli obbiettivi dell’Unione e la mancanza<br />

di “modelli e prospettive convincenti” in grado di stimolare un reale coinvolgimento<br />

dei cittadini su una linea condivisa di progresso.<br />

Osservazioni conclusive<br />

Marco Ricceri<br />

«Oggi noi dubitiamo che l’imprenditore ci porti in una terra migliore di quella in<br />

cui siamo. Come strumento è tollerabile, come fine non risponde alle esigenze […] Se<br />

Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011<br />

119

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!