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La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

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Flavio Mondello<br />

procedure in un Parlamento ed i giorni, i minuti od anche i secondi di un click di<br />

mouse che determina il ritmo di una Borsa.<br />

Non si può tuttavia ignorare che in passato, nella costruzione europea, sono<br />

state assunte decisioni da chi ha avuto il coraggio di non temporeggiare e superare<br />

forti interessi di potere personale o nazionale per privilegiare il progresso dell’integrazione<br />

europea.<br />

I freni delle crisi interne agli Stati<br />

– Purtroppo la crisi in atto, col seguito di gravi sacrifici <strong>della</strong> popolazione, finisce<br />

col sollecitare reazioni, talvolta populiste, contro i trasferimenti di sovranità ad<br />

Istituzioni comunitarie accusate di non prendere in sufficiente considerazione le<br />

reali esigenze dei cittadini oppure di non saper affrontare con maggiore determinazione<br />

le drammatiche conseguenze <strong>della</strong> crisi. In realtà sono talvolta i Capi di Stato<br />

e di Governo, prigionieri di loro condizionamenti nazionali, a rallentare o comunque<br />

a condizionare il processo decisionale comunitario. D’altra parte si deve tener<br />

conto che i trasferimenti di sovranità in campo economico e finanziario ad una entità<br />

sopranazionale sono ormai imposti dalla sfida <strong>della</strong> globalizzazione dei mercati<br />

e dal progressivo riequilibrio delle leadership mondiali. Per quanto riguarda l’Europa,<br />

la sua leadership nel contesto mondiale non può certamente essere assunta<br />

come espressione dell’una o dell’altra leadership nazionale.<br />

«C.»: Quale è l’indirizzo dell’Unione per la conciliazione dell’identità europea<br />

e delle identità nazionali ancora solidamente ancorate a comportamenti e regole<br />

gelosamente difese e sottratte, anche parzialmente, ad una gestione più comunitaria?<br />

F.M.: L’Unione Europea continua a rispettare l’identità nazionale degli Stati<br />

membri senza metterla in contrapposizione con una identità europea.<br />

Il Trattato di Lisbona ha ripetuto che l’Unione non intende modificare gli elementi<br />

identitari di ciascuno degli Stati-Nazione membri relativi alla struttura <strong>politica</strong><br />

e costituzionale ed alle autonomie locali e regionali.<br />

L’unione inoltre non intende interferire nelle tre funzioni che ritiene peculiari<br />

dello Stato-Nazione: salvaguardia <strong>della</strong> integrità territoriale, mantenimento dell’ordine<br />

pubblico, tutela <strong>della</strong> sicurezza nazionale.<br />

Non si deve però dimenticare che per giurisprudenza costante <strong>della</strong> Corte di<br />

Giustizia Europea, i Trattati UE ed il Diritto da loro derivato prevalgono sempre<br />

sul Diritto degli Stati membri.<br />

Non si deve ugualmente dimenticare che per onorare l’impegno assunto con la<br />

firma del Trattato gli Stati membri devono “giornalmente” adottare ogni misura<br />

Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011<br />

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