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La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

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Flavio Mondello<br />

stegno dell’Italia di De Gasperi insieme a quella dei tre piccoli Paesi del Benelux:<br />

Olanda, Belgio e Lussemburgo.<br />

È così nata col Trattato di Parigi del 1951, anche superando talune difficoltà, la<br />

prima Comunità Europea, quella del Carbone e dell’Acciaio, gestita da una Alta<br />

Autorità sopranazionale di contenuto economico e con la prospettiva di una integrazione<br />

<strong>politica</strong> europea, da raggiungere per tappe successive che consolidassero<br />

sempre più ampie solidarietà tra i partner.<br />

Nel centro del potere legislativo <strong>della</strong> CECA Francia e Germania avevano ciascuna<br />

due Membri dell’Alta Autorità, mentre l’Italia ed i singoli Paesi del Benelux<br />

ne avevano uno ciascuno.<br />

Il carattere sopranazionale ed autoritario <strong>della</strong> CECA ha consentito di smantellare,<br />

per questi 2 prodotti, incrostate barriere commerciali tra i 6 Paesi e di introdurre<br />

la libera concorrenza interna sia tra produttori carbonieri che siderurgici.<br />

I 6 Governi avevano allora un ruolo inferiore a quello sopranazionale dell’A.A.<br />

e l’Assemblea Parlamentare svolgeva un compito solo consultivo, mentre agiva con<br />

pieni poteri la Corte di Giustizia europea.<br />

L’aspirazione di una Europa unita <strong>politica</strong>mente<br />

–Icittadinidei6Paesifondatori,piùchedagliastrusi aspetti tecnici di questa<br />

prima Comunità, (che pur prometteva sviluppo e benessere, ma che era abbastanza<br />

difficile da seguire nei suoi aspetti operativi), si dimostravano interessati e credevano<br />

nella possibilità di una evoluzione verso il mito di una Europa <strong>politica</strong>mente integrata,<br />

da costruirsi non certo in una sola volta né tutta insieme, ma con progressive<br />

realizzazioni di solidarietà e rinunce di sovranità.<br />

A livello politico degli Stati membri, tuttavia, non si condivideva completamente<br />

l’accelerazione di questa aspirazione dei cittadini: infatti non si era ratificato<br />

nel 1952, a seguito del determinante no francese e senza neppure più la pronuncia<br />

del Parlamento italiano, il completamento dell’iniziativa economica con un immediato<br />

sostanziale passo avanti sul piano militare attraverso il Trattato istitutivo <strong>della</strong><br />

Comunità Europea <strong>della</strong> Difesa (CED). In questo, De Gasperi personalmente, era<br />

riuscito ad inserire un esplicito riferimento al futuro traguardo politico europeo.<br />

Tale fallimento aveva trascinato subito dopo, nel 1953, la mancata approvazione<br />

di un Trattato costitutivo <strong>della</strong> Comunità Politica Europea che prevedeva la formazione<br />

di Istituzioni politiche soprannazionali.<br />

Fin dagli anni 50 l’aspirazione ad una Europa <strong>politica</strong> unitaria si urtava contro<br />

l’impossibilità di una troppo rapida realizzazione. Anche oggi, a distanza di sole 6<br />

decine di anni e nonostante voci la sollecitino nell’immediato, sembra concretamente<br />

possibile solo una lenta anche se continua maturazione, attraverso successivi<br />

passi avanti dell’integrazione di quella che ora si definisce Unione Europea. Passi<br />

che si stanno puntualmente realizzando ad ogni superamento di inevitabili crisi di<br />

percorso.<br />

62<br />

Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011

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