La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo
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Nell’economia i maggiori cambiamenti sono legati alla difficoltà di adattamento<br />
delle imprese e dei lavoratori alle nuove condizioni <strong>della</strong> competizione mondiale,<br />
alla disoccupazione, al deficit di competenze professionali adeguate, alla scarsa<br />
valorizzazione del capitale umano (a cominciare dalle insufficienze <strong>della</strong> educazione<br />
scolastica) ai diversi modelli che si impongono nella organizzazione dei tempi di<br />
vita e di lavoro, nella organizzazione delle carriere.<br />
<strong>La</strong> interpretazione <strong>della</strong> Commissione in merito alla profonda trasformazione<br />
<strong>della</strong> società europea mette in risalto due elementi fortemente collegati tra loro:<br />
grandi opportunità e grandi rischi. Infatti, da un lato, si sono aperte ai cittadini europei<br />
delle grandi opportunità come: “una maggiore libertà di scelta, la possibilità<br />
di condurre uno stile di vita più sano e di vivere più a lungo, migliori condizioni di<br />
vita e società più innovative e più aperte”. Dall’altro vi sono i nuovi rischi sociali<br />
che “potrebbero ridurre le opportunità di successo e generare un senso di insicurezza<br />
e di isolamento, un sentimento di ingiustizia e di disuguaglianza”. “Quando si<br />
parla del futuro” – specifica la Commissione – gli europei “si dichiarano inquieti e<br />
preoccupati, soprattutto per la prossima generazione”.<br />
I contenuti di riferimento<br />
Marco Ricceri<br />
Nella nuova visione sociale che secondo la Commissione “sta prendendo forma<br />
in tutta l’Europa”, tre sono gli elementi principali di riferimento: “le opportunità,<br />
l’accesso e la solidarietà”.<br />
Opportunità: per avviarsi nella vita con buone premesse, realizzare al meglio il<br />
proprio potenziale e sfruttare al meglio le possibilità offerte da un’Europa innovativa,<br />
aperta e moderna;<br />
Accesso: metodi nuovi e più efficaci per accedere all’istruzione, avanzare nel<br />
mercato dell’occupazione, beneficiare di un’assistenza sanitaria e di una protezione<br />
sociale di qualità e partecipare alla vita collettiva e sociale;<br />
Solidarietà: promuovere la coesione sociale e la sostenibilità del modello sociale<br />
e garantire che nessuno venga escluso.<br />
Questa visione, precisa il documento, “rispecchia un’opinione sempre più diffusa<br />
secondo la quale la società non può garantire ai suoi cittadini i medesimi risultati<br />
ma deve promuovere con sempre maggiore fermezza delle pari opportunità di successo…<br />
per consentire a tutti gli europei di accedere alle risorse ed ai servizi – trasformando<br />
– le pari opportunità e la cittadinanza attiva, attualmente teoriche, in<br />
una realtà concreta”. Limitare lo scarto tra “vincitori e sconfitti” del cambiamento<br />
economico e tecnologico e delle relative disuguaglianze è una questione di giustizia<br />
e di coesione sociale. Ma è anche un “imperativo economico”, un “investimento finanziario”<br />
perché “risolvendo i problemi sociali alla fonte, si riduce il rischio che il<br />
sistema di previdenza sociale debba poi accollarsi i costi delle disfunzioni sociali e<br />
Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011<br />
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