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La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

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<strong>La</strong>ura Balestra<br />

motto “Uniti nella diversità”, che in latino suona In varietate concordia ed è stato<br />

scelto «ad indicare come, attraverso l’UE, gli europei siano riusciti ad operare insieme<br />

a favore <strong>della</strong> pace e <strong>della</strong> prosperità, mantenendo al tempo stesso la ricchezza<br />

delle diverse culture, tradizioni e lingue del continente» 2 .<br />

Le informazioni di base, in genere, dovrebbero affrescare un quadro d’insieme<br />

esaustivo, eppure lasciano, in questo caso, un eventuale indagatore non del tutto<br />

soddisfatto. Il profilo d’Europa che emerge trae davvero la propria natura nei<br />

tratti caratteristici di partenariato, economia, <strong>politica</strong>, bandiera, inno, festa e motto?<br />

Si brancola, pare, nell’alveo dell’indistinzione e verrebbe spontaneo ribadire<br />

l’interrogativo iniziale: ma cos’è l’Europa? Qual è la sua essenza profonda, unitaria,<br />

identitaria che la rende tale e distinguibile da altro? Forse la natura delle istituzioni<br />

operanti in nome d’Europa saranno maggiormente illuminanti: «L’Unione europea<br />

(UE) non è una federazione come gli Stati Uniti.<br />

Non si tratta nemmeno di un’organizzazione per la cooperazione tra i governi,<br />

come le Nazioni Unite. È, infatti, un organismo unico nel suo genere. I paesi che<br />

costituiscono l’UE (gli “Stati membri”) conservano la propria natura di Stati sovrani<br />

indipendenti, ma uniscono le loro sovranità per guadagnare una forza e un’influenza<br />

mondiale che nessuno di essi potrebbe acquisire da solo. Nella pratica,<br />

mettere insieme le sovranità significa che gli Stati membri delegano alcuni dei loro<br />

poteri decisionali alle istituzioni comuni da loro stessi create in modo che le decisioni<br />

su questioni specifiche di interesse comune possano essere prese democraticamente<br />

a livello europeo» 3 .<br />

Europa, “tempio senza santuario”<br />

Unorganismo unico nel suo genere, est<strong>etica</strong>mente definito, parrebbe, nelle<br />

sue direttrici essenziali, sebbene nessuna delle definizioni finora proposte ne definisca<br />

l’essenza. L’Europa si staglia sovrana, ma come un «tempio senza santuario» 4 ,<br />

privo del quid sacrale che d’ogni templum è essenziale fondamento. Sappiamo che<br />

l’Europa accentra in sé un’unione di 27 Paesi, è aperta a nuove candidature di adesione<br />

a divenire Stati membri, è fondata su un sistema economico e commerciale,<br />

la cui stabilità sta ultimamente vacillando, è <strong>politica</strong>mente democratica, ma non è<br />

una federazione di Stati come gli USA né un’organizzazione per la cooperazione tra<br />

governi come le Nazioni Unite, ebbene, si è in presenza di un’elencazione piuttosto<br />

sterile di ciò che l’Europa è e di una altrettanto inefficace definizione di ciò che essa<br />

2 Cfr. http://europa.eu/about-eu/basic-information/symbols/index_it.htm.<br />

3 Cfr. http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/index_it.htm.<br />

4 Cfr. G.F.W. Hegel, Scienza <strong>della</strong> logica, tr. it. di A. Moni con revisione di C. Cesa, 2 voll., <strong>La</strong>terza,<br />

Roma-Bari 1974 3 ,vol.I,p.4.<br />

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Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011

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