La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo
La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo
La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Flavio Mondello<br />
Durante il processo di integrazione europea in corso sono intervenute varie crisi,<br />
anche gravi, che sono state risolte, in gran parte, con sostanziali passi avanti <strong>della</strong><br />
costruzione europea: ampliamento sia delle materie da integrare comunitariamente,<br />
sia del numero degli Stati che hanno chiesto l’adesione alla Comunità, sia<br />
del ruolo delle Istituzioni.<br />
Il Parlamento Europeo anziché comprendere Parlamentari nazionali è stato<br />
eletto a suffragio diretto, anche se non a livello comunitario, in ciascun Paese<br />
membro con procedure elettorali nazionali, rappresentando legittimamente i cittadini.<br />
Inoltre, ed è l’aspetto più rilevante, il Parlamento dopo anni di semplice ruolo<br />
consultivo, ha finalmente acquisito un potere legislativo che condivide, anche se<br />
ancora non su tutte le materie, con il Consiglio rappresentante i Governi degli Stati<br />
membri e che, tuttavia, rimane il principale legislatore comunitario.<br />
Per queste evoluzioni sono state necessarie numerose revisioni del Trattato di<br />
Roma e la Comunità economica si è trasformata in Unione Europea.<br />
Il ruolo dei Governi e dei Parlamenti nazionali<br />
– I Capi di Stato e di Governo si sono responsabilizzati personalmente in una<br />
nuova Istituzione comunitaria: il Consiglio Europeo che dal 1983 avanzava, ed oggi<br />
incomincia ad imporre dettagliatamente,i propri orientamenti alla Commissione, al<br />
Consiglio ed al Parlamento Europeo. Il metodo legislativo detto “comunitario”che<br />
assegna alla Commissione il potere-dovere di proporre le leggi UE sta evolvendo: si<br />
introduce un ruolo determinante degli Stati membri considerato da molti come<br />
“Processo intergovernativo”. Tuttavia il Presidente del Consiglio Europeo sta avviando<br />
questa evoluzione a causa dei problemi cruciali posti dalla grave crisi economico<br />
finanziaria internazionale che coinvolge severamente l’intera Unione Europea,<br />
ma esercita questo potere tenendosi in stretto contatto con la Commissione.<br />
Le decisioni comunitarie riflettono, attraverso compromessi finali, le capacità<br />
negoziali e di ricerca del consenso ricercando opportune alleanze, di ciascuno dei<br />
massimi esponenti politici degli Stati membri. Non sempre, a differenza di quanto<br />
era intervenuto agli inizi dell’Unione Economica Europea, qualcuno dei “grandi”<br />
Paesi ha recentemente saputo sviluppare le proprie potenzialità Non dovrebbero<br />
però esserci alibi per deresponsabilizzarsi dalle decisioni assunte dal Consiglio Europeo<br />
quando il leader rientra nel proprio Paese.<br />
Fatto questo estremamente importante perché ciascun Capo di Stato e di Governo<br />
deve sentirsi, di fronte al proprio Paese, responsabile di quanto si decide nel<br />
Consiglio Europeo, così come ogni Ministro, a seconda <strong>della</strong> competenza, è responsabile<br />
personalmente <strong>della</strong> decisione collettiva in Consiglio che di norma, attualmente,<br />
si prende a maggioranza, anche se in pochi casi ancora all’unanimità.<br />
Anche i Parlamentari europei, quando esercitano il loro potere colegislativo col<br />
Consiglio, devono sentirsi responsabili di fronte ai loro elettori delle decisioni assunte<br />
nell’Assemblea parlamentare con voto a maggioranza.<br />
64<br />
Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011