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La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

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Flavio Mondello<br />

sere decisa all’unanimità dei 27 Paesi membri. Per non ritoccare il Trattato non è<br />

stata esclusa la possibilità di ricorrere a delle “Cooperazioni rafforzate”, previste dal<br />

Trattato, che consentono decisioni solo tra alcuni Stati membri non inferiori a nove.<br />

Tuttavia anche questa soluzione richiede un accordo a 27 col rischio del no britannico.<br />

Non è stato escluso, nell’impossibilità di modificare il Trattato, il ricorso alla<br />

formula iniziale intergovernativa di Schengen per la libera circolazione nell’UE,<br />

sottoscritta solo dai governi favorevoli. Formula che successivamente è stata comunitarizzata<br />

con la concessione di opt-out.<br />

<strong>La</strong> legittimazione democratica delle variazioni di un Trattato firmato da Governi<br />

deriva dalle libere ratifiche nei 27 Paesi membri da parte di Parlamenti nazionali<br />

o di referendum popolari.<br />

Non è quindi accettabile la critica di una Unione Europea imposta dalle Cancellerie<br />

ai Parlamenti nazionali ed ai cittadini dalle Cancellerie. <strong>La</strong> prova <strong>della</strong> impossibilità<br />

di una simile imposizione è già intervenuta due volte: col rifiuto dei cittadini<br />

francesi e irlandesi di ratificare nel 2005 il Trattato Costituzionale approvato<br />

e firmato dai 27 Governi UE nel 2003 ed in precedenza nel 1954 con la mancata<br />

ratifica del Parlamento francese del Trattato <strong>della</strong> Comunità Europea <strong>della</strong> Difesa<br />

(CED) firmato dai Governi dei 6 Paesi <strong>della</strong> CECA nel 1952.<br />

<strong>La</strong> proposta di riforma<br />

– Il problema <strong>della</strong> possibile riforma del Trattato di Lisbona è già stato messo<br />

all’ordine del giorno del Consiglio Europeo del prossimo dicembre e sarà discusso<br />

sulla base di una proposta del Presidente Van Rompuy e del Presidente <strong>della</strong> Commissione<br />

Europea Barroso.<br />

<strong>La</strong> proposta riguarderà un programma d’azione che approfondisca ulteriormente<br />

la governance economica, andando oltre il Patto di Stabilità e Crescita ed il<br />

Patto Euro plus.<br />

Bilancio economico, controlli<br />

– Nel frattempo la Commissione ha presentato al Parlamento ed al Consiglio<br />

due proposte di legge che saranno di applicazione diretta ed immediata: la prima<br />

per rafforzare la sorveglianza di bilancio ed economica così da realizzare una coerenza<br />

tra i 17 dell’Eurozona e gli altri 10 membri UE, la seconda per imporre ai<br />

Paesi con deficit eccessivi controlli molto severi e per sollecitare modifiche ai loro<br />

bilanci.<br />

È data inoltre ampia diffusione ad un “Libro verde” <strong>della</strong> Commissione per<br />

raccogliere le reazioni di “tutti gli interessati” su tre opzioni per l’emissione di Eurobonds<br />

che sono definiti “Obbligazioni UE per la stabilità finanziaria” (“Stability<br />

Bonds”), da realizzare tuttavia non appena sarà raggiunto nell’Eurozona l’obiettivo<br />

del rafforzamento <strong>della</strong> governance introducendo maggiore disciplina con san-<br />

Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011<br />

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