La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo
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Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011<br />
Il contributo <strong>della</strong> famiglia<br />
al superamento <strong>della</strong> crisi<br />
di Giorgia <strong>La</strong>tini<br />
Consulente Ministero per la Pubblica<br />
Amministrazione e Innovazione<br />
Nel panorama <strong>della</strong> crisi globale degli ultimi anni, l’Italia è, a giudizio pressoché<br />
unanime, finora è riuscita a reggere rispondendo in maniera efficace alle sfide <strong>della</strong> globalizzazione<br />
e mantenendo, tutto sommato, un tasso accettabile di conflittualità grazie<br />
al peso sociale ed economico <strong>della</strong> famiglia, da alcuni definito il «vero Welfare» italiano.<br />
Ma oggi sono apparse evidenti le difficoltà del nostro Paese al punto tale che il Governo<br />
ha dovuto in estate tamponare l’emergenza con una straordinaria manovra finanziaria.<br />
Si è arrivati a questo punto, oltre che alla tardiva applicazione di azioni riformatrici,<br />
anche perché la famiglia che ha fatto tanto per l’Italia, non è stata tutelata adeguatamente<br />
nel momento del bisogno e quindi oggi non riesce autonomamente come in<br />
passato a sostenere il peso <strong>della</strong> crisi economico sociale.<br />
A 150 anni dalla nascita dello Stato italiano, dobbiamo riconoscere come la famiglia<br />
sia da considerarsi un elemento chiave tanto <strong>della</strong> nostra identità nazionale<br />
quanto <strong>della</strong> nostra vita pubblica contemporanea. Ogni nucleo familiare genera “capitale<br />
sociale”, inteso come quella ricchezza immateriale, fatta di memoria e di cultura,<br />
che alimenta e sostiene i rapporti e le relazioni tra le persone da quelli professionali, economici<br />
e politici. Una società senza capitale sociale non è solo una società fredda e disumana,<br />
ma è anche, e soprattutto, una società incapace di innovarsi, di crescere e di adeguarsi,<br />
senza perdere la propria memoria storica, ai cambiamenti del mondo. Infatti è<br />
da questo piccolo nucleo di persone che nasce tutto, la famiglia è come un segmento di<br />
elica di DNA perché è da essa che poi si specchia e si riproduce l’intera società.<br />
Quindi se la famiglia è portatrice di valori cristiani, così sarà anche tutta la società,<br />
così lo Stato. Oggi più che mai i giovani hanno bisogno di riscoprire i valori cristiani<br />
che fanno di un individuo una persona completa, capace di vivere in una società<br />
costruttiva e al servizio del prossimo.<br />
Dobbiamo sempre tenere presente che la famiglia è il nucleo primario e fondamentale<br />
dove vengono gettate le basi per un nuovo futuro e perciò va messa in primo piano.<br />
Sappiamo che la nostra Costituzione all’art. 29 riconosce la famiglia come una società<br />
naturale fondata sul matrimonio: una società che si forma in modo spontaneo grazie all’amore<br />
di due persone che decidono di coronare il loro sentimento entrando in comunione<br />
d’anime davanti a Dio. Quindi la famiglia si formerebbe anche se lo Stato non esistesse ma<br />
dato che in essa si formano gli individui, è importante che lo stato riconosca e tuteli i diritti<br />
di questa prima cellula <strong>della</strong> società. Infatti l’art.31 contiene l’impegno dello Stato a garan-<br />
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