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La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

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Marco Ricceri<br />

Infine, data l’ampiezza <strong>della</strong> loro portata, gli obbiettivi sono a loro volta tradotti<br />

in sette “iniziative faro” su cui viene concentrato lo sforzo programmatico e l’impegno<br />

finanziario dell’Unione. Riguardo ai problemi sociali, le principali iniziative faro<br />

sono: Youth on the move (aumentare l’occupazione giovanile migliorando la qualità<br />

dell’istruzione e le condizioni <strong>della</strong> mobilità); Un’agenda per nuove competenze e nuovi<br />

posti di lavoro (modernizzare i mercati del lavoro, avviare la seconda fase del programma<br />

“flessicurezza”, definire un Quadro europeo delle qualifiche); Piattaforma europea<br />

contro la povertà (migliorare l’accesso ai servizi pubblici, adeguare i sistemi pensionistici,<br />

promuovere “l’innovazione sociale” per le categorie più vulnerabili).<br />

<strong>La</strong> strategia EU 2020: commento<br />

«Il destino dell’economia di mercato, con il suo mirabile meccanismo dell’offerta e<br />

<strong>della</strong> domanda, si decide al di là dell’offerta e <strong>della</strong> domanda» W. Roepke.<br />

– I limiti di questa impostazione <strong>della</strong> nuova strategia di sviluppo EU 2020 sono<br />

evidenti e lasciano del tutto aperti i dubbi sulla sua idoneità a dare una risposta<br />

positiva in particolare al crescente fenomeno del disagio e degli squilibri sociali. Peraltro<br />

sono limiti tanto più gravi se si considera che in questa strategia e in questi<br />

programmi, come è stato dichiarato, si concentrerà nei prossimi anni il maggior<br />

impegno concreto, anche finanziario, dell’Unione.<br />

Mancanza di riferimento allo schema teorico del Modello Sociale Europeo<br />

– Nel documento non si trova alcun richiamo esplicito al Modello Sociale Europeo<br />

ed a ciò che questo riferimento teorico rappresenta in termini di crescita<br />

equilibrata tra sviluppo economico e produttivo e giustizia sociale, tra produzione<br />

e distribuzione <strong>della</strong> ricchezza, di progresso civile e democratico. Ne consegue, che<br />

è difficile, se non impossibile, comprendere quale “economia sociale di mercato” si<br />

intende realmente costruire, come si intende attuare la condizionalità sociale prevista<br />

dal trattato di Lisbona. Tutto ciò per garantire un tipo di sviluppo che sia valutabile<br />

e misurabile non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi.<br />

Prevalenza delle logica produttivistica e mercantilistica dello sviluppo<br />

– Il documento affronta le cause delle carenze strutturali dell’economia europea<br />

puntando a colmare lacune e recuperare efficienza negli ambiti dove si registrano<br />

le maggiori disfunzioni, secondo una logica produttivistica e mercantilistica che<br />

interviene a tutto campo, dal sistema produttivo al mercato del lavoro, ai servizi<br />

sociali, stimolando i cittadini ad essere più attivi e partecipi, cioè in grado di cogliere<br />

le opportunità di successo che possono presentarsi nella nuova fase di sviluppo.<br />

Ma non offre una visione in grado di fornire degli elementi di orientamento<br />

che consentano di colmare le tante inquietudini e incertezze che minano la fiducia<br />

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Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011

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