La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo
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l’appunto alla prassi, è resa possibile solo dalle virtù personalmente esigibili. Se, infatti,<br />
vi fosse un’<strong>etica</strong> senza virtù, allora avremmo una tavola di regole morali<br />
astratte assolutamente insignificanti e dissociate dai comportamenti. E se ci fossero<br />
virtù senza <strong>etica</strong>, ci troveremmo davanti ad un moralismo ideologico insopportabile<br />
che trascinerebbe la verità stessa sul piano legale e convenzionale, senza tener<br />
conto dei corrispondenti doveri individuali <strong>della</strong> vita sociale.<br />
<strong>La</strong> prudenza, oltretutto, come virtù principe <strong>della</strong> razionalità <strong>politica</strong>, fa risaltare<br />
il legame etico che deve esistere tassativamente tra azione e razionalità, nella<br />
ponderazione cauta e risoluta, ben diverso evidentemente dalla paura, dal tatticismo<br />
o dal perfezionismo, che sono esattamente l’opposto. E la stessa cosa può essere<br />
detta anche a proposito <strong>della</strong> giustizia. Solo quando la persona è pensata in tutta<br />
la sua verità trascendente, è possibile riconoscere equamente una dignità oggettivamente<br />
corrispondente alla volontà singolare di ognuno. Se chi agisce, invece,èdominato<br />
dal puro egoismo, allora, pur sapendo esattamente cosa sia teoricamente la<br />
giustizia, non riuscirà a mettere in pratica mai, neanche una volta, i valori che sostiene,<br />
vanificando infine ogni sforzo in atti di disumana prevaricazione.<br />
<strong>La</strong> verità attorno all’uomo<br />
D’altra parte, recuperare il senso etico <strong>della</strong> <strong>politica</strong>, come Benedetto XVI ha<br />
esortato nell’Enciclica Caritas in Veritate, vuol dire riscoprire l’indipendente valore<br />
umano <strong>della</strong> verità, riuscendo così, al contempo, a liberare se stessi dal cattivo relativismo,<br />
effetto ultimo dell’individualismo radicale, e a scoprire la buona relatività,<br />
causa di un sano pluralismo e di una concreta sensibilità democratica.<br />
Sapere che la verità intorno all’uomo ha più valore degli sbagli personali di ciascuno<br />
significa comprendere che esistono molti modi possibili di attuare il nesso<br />
inscindibile tra <strong>etica</strong> e <strong>politica</strong>. Il risultato definitivo è, in fin dei conti, l’acquisizione<br />
di una vigorosa modestia, di una consapevole umiltà, davanti ai modi compositi<br />
in cui si consuma l’impegno collettivo e individuale per la comunità.<br />
Il bene comune, in ultima istanza, non è altro che la fusione totale e virtuosa<br />
di teoria e prassi nella condotta di vita delle persone. Ossia, l’inscindibile sinergia<br />
di essere e dover essere che nella vita sociale fa diventare realmente<br />
persone felici e serene, aperte agli altrui destini e libertà.<br />
Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011<br />
Joaquín Navarro-Valls<br />
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