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La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

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Franco Riva<br />

lato implica una rottura rispetto ai rapporti sociali tradizionali, costrittivi, da un<br />

altro lato pone le premesse «dell’autonomia individuale» in ordine a scelte più responsabili<br />

15 . Permette inoltre percorsi d’azione inediti e dinamici rispetto ai vincoli<br />

e alle fissità delle solidarietà del passato. Lo sgretolamento dei legami tradizionali<br />

non coincide per sé con il trionfo dell’egoismo: individualizzazione non equivale<br />

a individualismo.<br />

Il rifiuto di identificare il successo dell’individuo con il regno dell’egoismo<br />

morale si deposita in modo emblematico nella possibilità inedita di un «individualismo<br />

solidale» dove, anziché essere d’ostacolo, «il pensare a se stessi» diventa addirittura<br />

il «presupposto di un essere per gli altri» 16 . Niente di più distante dalle solidarietà<br />

coatte, strette nella morsa di doveri ancestrali e insindacabili.<br />

Questo è il punto: la crisi e l’allentarsi dei legami tradizionali «non è più in<br />

contraddizione con la solidarietà, ma costituisce anzi proprio il suo presupposto»<br />

17 . Ne viene, per contrasto, che l’insistenza ad oltranza sul modello parentale<br />

porta al rifiuto <strong>della</strong> stessa solidarietà.<br />

In discussione non è la famiglia come luogo di solidarietà dato che, come dice<br />

Max Weber, la «comunità domestica» e il «gruppo parentale» restano forme tipiche<br />

e «tradizionali» di solidarietà 18 . Il problema riguarda la spendibilità del modello<br />

familiare, tradizionale e domestico, per un discorso veramente allargato,<br />

creativo, sulla solidarietà. Nella stagione del suo imporsi globale e mediatico la solidarietà<br />

oltrepassa per suo conto i confini delle appartenenze troppo ristrette, dei<br />

rapporti troppo ravvicinati, e pone il problema di una solidarietà tra estranei, per i<br />

quali è difficile utilizzare ancora il lessico familiare se non con un’estensione o una<br />

riformulazione tali (la famiglia umana; la fraternità tra sconosciuti) che lo rende<br />

irriconoscibile nei termini tradizionali dei legami di sangue e di cultura.<br />

L’estendersi globale <strong>della</strong> solidarietà non smentisce il valore delle solidarietà<br />

tradizionali. Pur tuttavia nella solidarietà moderna, che porta al proprio centro la<br />

responsabilità per l’altro in quanto altro e non come membro del proprio gruppo<br />

di appartenenza, si impone l’apertura verso modi nuovi di comunità che discutono<br />

e problematizzano il modello familiare, sempre identificato con una comunità<br />

di destino, con i legami di sangue.<br />

Il legame di sangue e l’individualismo solidale sono facce <strong>della</strong> stessa polemica<br />

che coinvolge in prima fila la solidarietà e la famiglia, sia pure con sottolineatu-<br />

15 Cfr. R. Zoll, <strong>La</strong> solidarietà, cit., pp. 180 ss.<br />

16 U. Beck, Solidarischer Individualismus. An sich denken ist die Voraussetzung eines Daseins für<br />

Andere, «Süddeutsche Zeitung» 2 marzo 1995. Cfr. U. Beck, <strong>La</strong> società del rischio, Carocci, Roma<br />

2000; R. Boudon, Declino <strong>della</strong> morale? Declino dei valori?, il Mulino, Bologna 2003, pp. 25 ss.<br />

17 K.-O. Hondrich, C. Koch-Arzberger, Solidarität in der modernen Gesellschaft, Fischer, Frankfurt<br />

am Main 1992, p. 25; cfr. H. Van der Loo, W. Van Reijen, Modernisierung. Project und Paradox,<br />

Suhrkamp, Frankfurt am Main 1992.<br />

18 M. Weber, Economia e società, a cura di P. Rossi, Edizioni di Comunità, Milano 1980, vol. I, p. 45.<br />

158<br />

Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011

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