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La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

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Flavio Mondello<br />

Lisbona e dai precedenti Trattati. Si tratta del sostegno delle politiche economiche<br />

nell’UE per rispettare l’obbligo dell’Unione di garantire, tra l’altro, “lo sviluppo sostenibile<br />

dell’Europa basato su una crescita economica equilibrata, su una economia<br />

sociale di mercato fortemente competitiva che mira alla piena occupazione, al progresso<br />

sociale, alla protezione sociale, alla solidarietà tra le generazioni”.<br />

Il perseguimento di questo secondo obiettivo, che sino ad ora non era stato<br />

preso in seria considerazione dalla BCE, è attualmente oggetto di molte sollecitazioni.<br />

<strong>La</strong> recente lettera <strong>della</strong> BCE all’Italia ed alla Spagna alla vigilia dell’insediamento<br />

di Draghi, ed il primo atto del nuovo Presidente, la riduzione del tasso di<br />

interesse delle principali operazioni di rifinanziamento <strong>della</strong> BCE, sono probabilmente<br />

un segnale dell’avvio di un nuovo corso <strong>della</strong> governance economica europea.<br />

Lo sta giustificando la significativa revisione al ribasso delle previsioni e delle<br />

proiezioni <strong>della</strong> crescita reale del pil nel 2012. D’altra parte non vi sarebbero controindicazioni<br />

perché il timore <strong>della</strong> recessione dovrebbe impedire all’inflazione un<br />

livello incompatibile con la stabilità dei prezzi.<br />

Banche e bilanci pubblici<br />

–Per far mantenere la fiducia dei risparmiatori nelle banche impigliate nella<br />

crisi finanziaria, impedendo perdite ai depositanti, e per garantire all’economia (in<br />

particolare alle piccole e medie imprese) i crediti necessari per riprendere la crescita,<br />

l’UE ha imposto alle banche, sulla base degli stress tests, una capitalizzazione di<br />

sicurezza, tenuto conto dei titoli a rischio di insolvenza, come taluni debiti sovrani,<br />

in particolare detenuti da banche francesi e tedesche. L’aumento di capitale delle<br />

banche dovrà prima di tutto di tutto effettuarsi col ricorso al mercato o la cessione<br />

di loro attivi, se necessario col ricorso al sostegno pubblico e solo in ultima istanza<br />

al Fondo Europeo salva Stati. L’intervento pubblico, che in definitiva ricade sui cittadini<br />

già sottoposti a pesanti sacrifici, comporterà la riduzione dei bonus per i manager<br />

e degli interessi per gli azionisti.<br />

Nell’Eurozona lo spirito fondatore <strong>della</strong> moneta unica a Maastricht e cioè la<br />

“cultura <strong>della</strong> stabilità”, sarà garantita da una più intensa e preventiva sorveglianza<br />

comunitaria dei bilanci pubblici e delle riforme strutturali, affidata alla responsabilità<br />

<strong>della</strong> Commissione Europea perché non si ripetano precedenti errori. Si ricorda<br />

al riguardo il lassismo del 2003 nell’applicazione del Patto di stabilità durante la<br />

Presidenza Chirac, del Cancelliere Schmit col Ministro <strong>La</strong>fontaine e del Presidente<br />

Berlusconi col Ministro Tremonti.<br />

È stato infatti deciso un severo richiamo all’ordine di quei Governi che, dopo<br />

aver partecipato alle decisioni delle Istituzioni UE, non appena rientrati nei rispettivi<br />

Paesi, si dimostrino incapaci di fronteggiare reazioni politiche interne e non<br />

onorino la loro firma sovrana. Non si accetta neppure che i Governi, per dimostrare<br />

di rispettare gli accordi raggiunti in sede comunitaria, sottopongano all’UE programmi<br />

d’azione imprecisi nelle modalità e tempi di attuazione.<br />

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Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011

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