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La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

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Un processo irreversibile<br />

L’Europa unita verso gli<br />

“Stati Uniti d’Europa”<br />

Il problema maggiore con cui si è confrontata l’Unione europea è la crisi finanziaria,<br />

economica, occupazionale, innestatasi oltre Atlantico, che vede duri attacchi<br />

speculativi ai debiti sovrani di Paesi membri dai bilanci in disordine e determina<br />

drammatiche psicosi di fallimenti statali, di crollo dell’euro e dell’intero processo<br />

di integrazione europea, con accuse alle istituzioni EU di incapacità di affrontare<br />

correttamente la gravità <strong>della</strong> situazione e con pesanti ricadute sulla crescita<br />

e sull’occupazione.<br />

Purtroppo la psicosi è alimentata da potenti forze finanziarie extra Zona euro;<br />

da una colpevole insufficiente ricaduta informativa delle decisioni di severi e coraggiosi<br />

provvedimenti anti crisi assunti a Bruxelles dai capi di Stato e di Governo dei<br />

Paesi membri che adottano l’euro; dalle difficoltà, in alcuni casi, di farle avallare<br />

dalla stessa maggioranza governativa in Parlamento; da preoccupazioni elettorali<br />

che alimentano dei ritardi decisionali anche se in definitiva non li impediscono; da<br />

dichiarazioni sprovvedute di leader politici; dal proliferare di dichiarazioni populiste<br />

ed euroscettiche.<br />

Ci si deve domandare perché non si è affrontata la decisione, impedita per lungo<br />

tempo, a cominciare dalla firma del Trattato di Roma, di instaurare un governo<br />

europeo dell’economia affiancato a quello <strong>della</strong> moneta unica. Governo con ben<br />

definite procedure annuali condizionanti le proposte nazionali del bilancio pubblico<br />

al controllo collettivo comunitario; all’obbligo di rispettare le indicazioni decise<br />

in comune per riportare ordine nei conti pubblici; alla imposizione di severe punizioni<br />

sufficientemente automatiche per gli inadempimenti; alla unanime decisione,<br />

anche se sofferta da parte del maggior contributore, la Germania, ma comunque<br />

nel suo interesse, di impedire solidariamente il fallimento di uno Stato membro<br />

dal debito sotto violento attacco speculativo; la creazione di appositi meccanismi<br />

intergovernativi dell’Eurozona per un aiuto condizionato, praticamente un<br />

Fondo monetario europeo; la salvaguardia ad ogni costo dell’Euro e dell’Unione<br />

economica e monetaria.<br />

Si imputa d’altra parte il rischio di fallimento dell’Unione soprattutto a una<br />

mancanza di un’Europa <strong>politica</strong> sottovalutando il fatto che con le varie politiche<br />

comuni, con il governo europeo <strong>della</strong> moneta e dell’economia, con la libera circolazione<br />

dei cittadini, con la carta dei diritti fondamentali, si crea un legame indissolubile<br />

tra i cittadini e gli stati membri nel rispetto delle identità di ciascuna na-<br />

Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011<br />

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