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La dimensione etica della politica - Istituto Luigi Sturzo

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Flavio Mondello<br />

sce a promuovere uno sviluppo armonioso ed equilibrato dell’attività economica,<br />

per es. garantendo opportuni flussi di finanziamento delle banche, anche<br />

acquistando, tra l’altro, loro attivi in titoli di Stato, ed agendo sui tassi di interesse<br />

favorisce la disponibilità di credito al mondo produttivo, oggi gravemente<br />

compromessa.<br />

– il Presidente del Consiglio Europeo è la figura cerniera tra il Patto intergovernativo<br />

di bilancio e l’Unione Europea.<br />

<strong>La</strong> possibilità di comunitarizzare parte del debito sovrano degli Stati dell’Eurozona<br />

attraverso l’emissione di Eurobond o di Stability bond, che sembrava essere<br />

stata abbandonata a seguito dell’opposizione tedesca preoccupata di ingenerare lassismo,verrà<br />

discussa nel marzo prossimo in occasione <strong>della</strong> firma dell’Accordo intergovernativo,<br />

sulla base <strong>della</strong> proposta <strong>della</strong> Commissione.<br />

In conclusione si può affermare che il 9 dicembre 2011 sono state create, attraverso<br />

progressive “solidarietà di fatto”, condizioni che dovrebbero portare al futuro<br />

traguardo di una Unione <strong>politica</strong> europea.<br />

«C.»: Nonostante i progressi, anche sostanziali, del processo integrativo europeo,<br />

la pubblica opinione manifesta preoccupanti segni di euro scetticismo e stenta<br />

ad assorbire e metabolizzare l’ideale europeo, anche perché non è esattamente<br />

al corrente di quanto, come e cosa si decide a Bruxelles per carenza di informazione<br />

e soprattutto non intravede una possibilità certa di “unione <strong>politica</strong> europea”.<br />

Considerando l’insufficiente perseguimento di questo obiettivo la causa principale<br />

di tentennamenti e di troppo lente decisioni comunitarie, quale potrebbe essere<br />

una corretta visione del fenomeno di integrazione europea in atto?<br />

F.M.: Il recente Trattato di Lisbona, che è seguito all’infortunato Trattato costituzionale<br />

firmato ma non ratificato, precisa che i Governi dei 27 Paesi firmatari<br />

istituiscono tra loro una Unione Europea che segna solamente una nuova tappa nel<br />

processo di creazione di una unione sempre più stretta tra i “popoli” d’Europa: occorrono<br />

ancora parecchi ulteriori passi da compiere e solidarietà da verificare per<br />

coronare <strong>politica</strong>mente l’integrazione europea.<br />

Il Trattato riconosce dunque per ora la necessità di creare solide basi per l’edificazione<br />

dell’Europa futura pur senza definirla. Nella fase attuale si tratta dunque di<br />

rafforzare le basi su cui costruire una Europa <strong>politica</strong> e ciò è abbastanza importante<br />

se non essenziale per raggiungere il traguardo politico finale.<br />

<strong>La</strong> mancanza dell’espressione “Europa <strong>politica</strong>” nel Trattato non significa però<br />

che il contenuto <strong>della</strong> Unione non sia profondamente politico: infatti comporta la<br />

realizzazione di una serie di Politiche comuni che rafforzano l’identità dell’Europa<br />

e la sua indipendenza nel mondo. D’altra parte la stessa l’Unione è iniziata con un<br />

Civitas / Anno VIII - n. 2-3 - Maggio-Dicembre 2011<br />

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