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Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

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detto luogo, e con esso partito al suddivisato<br />

intento circa le ore due dopo il mezzodì,<br />

di aver prima di tale presenza, cioè circa le<br />

ore undici di Francia condotto quattro dei<br />

attruppati armati nel<strong>la</strong> casa di uno dei que’<br />

Parroci D. Alessandro Ruffino <strong>per</strong> estorquire<br />

da questo qualche somma, ed intanto essersi<br />

fatto somministrare del<strong>la</strong> cibaria.<br />

La Giunta provinciale di Biel<strong>la</strong> stabilita<br />

ecc., edita <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione degli atti ha pronunciato,<br />

e pronuncia doversi condannare, come<br />

condanna il detto ditenuto Paolo Scanzio<br />

nel<strong>la</strong> pena di morte da eseguirsi militarmente,<br />

nell’indennizzazione verso chi di ragione,<br />

e nelle spese. Biel<strong>la</strong> li tre di agosto<br />

millesettecentonovantasette. Per detta Regia<br />

Giunta Scaravelli segr.»<br />

Dopo le tre sentenze al<strong>la</strong> pena capitale del<br />

3 agosto, <strong>la</strong> giunta si riunì e deliberò il 5 e il<br />

12 agosto, pronunciandosi <strong>per</strong> il proscioglimento<br />

degli imputati o <strong>per</strong> pene molto lievi.<br />

«L’anno del Signore millesettecentonovantasette<br />

addì cinque di Agosto in Biel<strong>la</strong><br />

congregata <strong>la</strong> Giunta provinciale con intervento<br />

dei sigg.i Conte Giuseppe Maria Via<strong>la</strong>rdi,<br />

ed avvocato Martino Rondi Consiglieri<br />

di questa Città deputati a norma del R.o<br />

editto delli 26 dello scorso luglio.<br />

In seguito agli arresti di varie <strong>per</strong>sone fatti<br />

dalle milizie di questa Città sul<strong>la</strong> supposizione<br />

che fossero involte ne’ saccheggi, e tumulti<br />

occorsi in questa Città nel giorno 27<br />

del passato luglio, e nel<strong>la</strong> notte successiva,<br />

si sono riconosciuti fra gli altri arrestati li Stefano<br />

Gremmo del viv.e Giuseppe di Biel<strong>la</strong>,<br />

Rocco Cerria fu Andrea di Valdengo, <strong>Giorgio</strong><br />

Cometto fu Gio Batta di questa Città, Gio<br />

Batta Argentero fu Giacomo di questa Città,<br />

Gio Batta Defabianis fu Francesco di Zumaglia.<br />

Li quali dalle informaz.i prese risulta che<br />

si sono intrusi nel monastero delle monache<br />

<strong>la</strong> sera delli 2 dello scaduto luglio dopo<br />

che dagli attruppati facinorosi già eransi<br />

Gustavo Buratti<br />

abbattute, ed atterrate le porte, tanto d’ingresso<br />

in esso, che dalle rispettive camere<br />

delle monache, ed altre, nelle quali tenevano<br />

riposte le lingerie, ed altri effetti in comune,<br />

e che già eransi asportati quasi tutti<br />

i mobili, lingerie, effetti, e granaglie, e così<br />

nel tempo che quasi ognuno si faceva lecito<br />

di prendere quanto gli veniva <strong>per</strong> le mani<br />

di ciò che era rimasto, e che hanno, cioè<br />

il <strong>Giorgio</strong> Cometto bevuto del vino, e preso<br />

una picco<strong>la</strong> cordicel<strong>la</strong> di un valore, ed un<br />

pezzo di corame, anche di poco valore, che<br />

<strong>per</strong>ò ha rimesso e consegnato a mani del suo<br />

parroco il giorno immediatamente dopo.<br />

Il Gioanni Maria Blotto non essere né anche<br />

entrato nel monastero, ma avere bensì<br />

preso ad un altro nome di Candelo che non<br />

si poté venire in cognizione chi sia, una pezza<br />

di stoffa stata depredata dal sig. Berto<strong>la</strong>zzo<br />

al tempo del saccheggio da esso sofferto<br />

in detto giorno, che consegnò <strong>la</strong> stessa<br />

sera al sarto Pugnetto di questa Città, da<br />

cui venne poi rimessa allo stesso sig. Berto<strong>la</strong>zzo<br />

come si è verificato.<br />

Il Gio Batta Argentero essere bensì entrato<br />

nel monastero al tempo e modo già espressi<br />

par<strong>la</strong>ndo del Comerro, ed aver preso<br />

rubbi cinque di canapa, un tavolino, ed<br />

una cadrega, il tutto dal med.o consegnato<br />

<strong>la</strong> sera stessa delli 27 al sig. avv. Vincenzo<br />

Bozzino <strong>per</strong>ché facesse rimettere quanto<br />

sopra alle madri, come si è riscontrato avere<br />

esso sig. avvocato eseguito.<br />

Il Gio Batta Defabianis essersi pure intruso<br />

in detto monastero <strong>la</strong> stessa sera, ed aver<br />

raccolto un rubbo circa di melliga, che ritrovò<br />

sparsa in una camera, che si portò unitamente<br />

a due pezzi d’assi, un canestro, un<br />

quadretto, un’emina circa di noci, che consegnò<br />

<strong>la</strong> mattina dopo al<strong>la</strong> sig.ra Gambarova<br />

nata Demosca, al<strong>la</strong> riserva del<strong>la</strong> poca melliga,<br />

<strong>per</strong>ché venisse il tutto restituito, come<br />

di fatti venne restituito.<br />

Il Rocco Cerria risulta essere bensì entra-<br />

100 l’impegno

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