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Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

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La sommossa biellese del 27 e 28 luglio 1797 e <strong>la</strong> repressione regia<br />

na dello stesso giorno, con averlo voluto<br />

obbligare a trovar del<strong>la</strong> melliga, ed essersi<br />

col seguito di una fol<strong>la</strong> di gente recato al<strong>la</strong><br />

casa di detto Cerreti, da cui venne asportata<br />

<strong>la</strong> poca granaglia che riteneva <strong>per</strong> uso di<br />

sua famiglia, ed avere quindi gridato nel<strong>la</strong><br />

contrada ad alta voce “andiamo a S. Carlo<br />

andiamo al monastero”. In seguito ai quali<br />

grida essersi quel<strong>la</strong> fol<strong>la</strong> di gente preceduta<br />

da esso Coda, ed altri suoi complici portata<br />

a dare il saccheggio al monastero suddetto,<br />

ed a far <strong>per</strong>quisizioni nel convento dei p.p.<br />

agostiniani di S. Carlo a pretesto che vi fosse<br />

in esso magazzino di melliga, con abbattimento<br />

dei muri, e con asportazione di alcuni<br />

effetti in pregiudizio dei detti p.p. <strong>per</strong> non<br />

essersi ivi ritrovata <strong>la</strong> melliga supposta, e<br />

così uno de’ principali motori di tutti i tumulti,<br />

disordini e saccheggi seguiti in detto<br />

giorno in pregiudicio anche del mercante<br />

Giuseppe Berto<strong>la</strong>zzo ed altri;<br />

2 o di avere gridato in detto giorno <strong>per</strong> le<br />

contrade di dare il fuoco al<strong>la</strong> Città;<br />

3 o di avere nel<strong>la</strong> mattina delli 28 derubato<br />

sul<strong>la</strong> piazza di S. Paolo in questa Città diverse<br />

emine di seg<strong>la</strong> in pregiudicio del sig. Medico<br />

Bagnasacco di Cacciorna nell’occasione<br />

che li conducenti di detta seg<strong>la</strong> si erano<br />

fermati sopra detta piazza a prender riposo;<br />

4 o di avere in detta mattina preteso con<br />

qualche minaccia che il mercante Capel<strong>la</strong>ro<br />

Sebastiano Vergnasco gli dovesse somministrare<br />

prontamente un capello.<br />

Il Pietro Mosca in partico<strong>la</strong>re<br />

1 o di avere <strong>la</strong> mattina delli 28 dello scorso<br />

luglio al tempo del suo arresto in questa<br />

Città usato violenza al<strong>la</strong> forza pubblica, con<br />

aver preso <strong>per</strong> i capelli alcuni di questi cittadini<br />

armati al<strong>la</strong> pubblica difesa;<br />

2 o di abusivo porto di pisto<strong>la</strong> di corta misura<br />

trovatagli indosso al tempo del suo arresto.<br />

Il Pietro Livorno in partico<strong>la</strong>re di abusivo<br />

porto di lungo coltello da fodero al<strong>la</strong> Genovese<br />

statogli trovato indosso al tempo del<br />

suo arresto, ed essersi in detta mattina delli<br />

28 pubblicamente spiegato che <strong>la</strong> truppa<br />

non comandava e che aspettava gli uomini<br />

di Andorno armati.<br />

Li Beltramo, Maffiotti e Perrone in comune<br />

fra essi di esservi <strong>la</strong> mattina suddetta delli<br />

28 recati tutti tre assieme muniti di grosso<br />

bastone ed il Beltramo di un lungo coltello,<br />

ed il Perrone di due coltelli, ed il Maffiotto<br />

di un lungo compasso di ferro ritrovatogli<br />

addosso al tempo del suo arresto, portati al<strong>la</strong><br />

casa di Francesco Foscale di questa Città,<br />

ed ivi, chiamato se abitava in essa quello che<br />

si chiamava Foscale, aver preteso di farsi<br />

rimettere del<strong>la</strong> roba sul<strong>la</strong> risposta statagli<br />

fatta, che era quel<strong>la</strong> <strong>la</strong> casa del Foscale, ed<br />

essendo stato loro detto che nul<strong>la</strong> vi era da<br />

dargli, si sono spiegati che sarebbero andati<br />

a prendere del rinforzo, e sarebbero tornati<br />

a farsi dare <strong>la</strong> robba <strong>per</strong> forza, e, nel dipartirsi<br />

da detta casa avendo incontrato Antonio<br />

Dondoglio gli intimarono di associarsi seco<br />

loro, e fare quel tanto che gli avrebbero detto,<br />

e minacciato di ucciderlo se non si associava,<br />

essendo riuscito al Dondoglio di evadersi<br />

e farli arrestare. E li Beltramo e Perrone<br />

in partico<strong>la</strong>re di abusivo porto di coltello<br />

del genere de’ proibiti stati ritrovati rispettivamente<br />

indosso al tempo del loro arresto,<br />

cioè uno al Beltramo e due al Perrone.<br />

Il Pietro Corso in partico<strong>la</strong>re di avere nel<br />

detto giorno delli 27, e pendente il tempo del<br />

saccheggio che si dava al monastero e dopo<br />

erasi riuscito a sedare in parte il medesimo<br />

con <strong>la</strong> porta, che dà l’accesso al<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> grande<br />

<strong>per</strong> introdursi al piano su<strong>per</strong>iore, essersi<br />

lui passato al<strong>la</strong> testa di molti altri facinorosi<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> sca<strong>la</strong> secreta, e portarsi al piano sup.<br />

e di detto monastero munito di una grossa<br />

barra seguitato da detti facinorosi, avere<br />

violentemente atterrata <strong>la</strong> porta di una delle<br />

camere esistenti in detto piano, nonostante<br />

che sia stata da moltissimi rimproverato,<br />

e specialmente dall’aiutante Borghese, a cui<br />

a. XXIX, n. s., n. 1, giugno 2009 97

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