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Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

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Storie parallele<br />

sempre che nel regime di libertà da esso inaugurato<br />

si devono bensì reprimere i disordini<br />

che fossero <strong>per</strong> nascere a minacciare l’ordine<br />

sociale, ma nul<strong>la</strong> fare <strong>per</strong> prevenirli. Ampia<br />

libertà a tutti di agire, di discutere e di filosofare,<br />

diritto allo Stato so<strong>la</strong>mente di intervenire,<br />

quando l’ordine viene vio<strong>la</strong>to» 5 .<br />

Partico<strong>la</strong>rmente, era avversa al socialismo,<br />

<strong>per</strong>ché fondato su una visione materialistica<br />

del<strong>la</strong> vita: «Un cristiano non può<br />

essere un socialista, <strong>per</strong>ché il socialismo è<br />

un sistema indubbiamente irreligioso <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

fonte da cui deriva, <strong>per</strong> gli intenti a cui mira,<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> dottrina che professa» 6 . Riconosceva<br />

<strong>la</strong> proprietà privata, che doveva conciliarsi<br />

con l’uso sociale del<strong>la</strong> ricchezza, e criticava<br />

nei liberali l’individualismo egoistico e<br />

l’arricchimento <strong>per</strong>sonale. A Vercelli, nel frattempo,<br />

era nata <strong>la</strong> Democrazia cristiana di<br />

don Romolo Murri, che stava e<strong>la</strong>borando<br />

una dottrina sociale volta a conciliare democrazia<br />

e religione, dottrina e socialismo 7 .<br />

A Vercelli, d’altro canto, <strong>per</strong> rispondere<br />

alle esigenze di crescita culturale delle masse<br />

popo<strong>la</strong>ri, dopo le società di mutuo soccorso<br />

e le coo<strong>per</strong>ative di fine Ottocento, era<br />

nata “La Risaia”, il 1 dicembre del 1900. Il<br />

<strong>per</strong>iodico divenne ben presto il mezzo di tu-<br />

te<strong>la</strong> dei braccianti agricoli, <strong>la</strong> loro voce, promuovendo<br />

uguaglianza e giustizia sociale.<br />

Dal 24 marzo del 1901 agiva <strong>la</strong> Camera del<br />

<strong>la</strong>voro <strong>per</strong> contrastare lo sfruttamento senza<br />

limiti e <strong>per</strong> organizzare le forme spontanee<br />

di protesta di o<strong>per</strong>ai e contadini; nell’agosto<br />

si erano costituiti <strong>la</strong> Federazione regionale<br />

agrico<strong>la</strong> piemontese (Frap) e le leghe<br />

di resistenza nei comuni risicoli. Nel<strong>la</strong><br />

testata de “La Risaia” si stagliavano le figure<br />

di un agrario e di un prete che sorvegliavano<br />

i mondariso ricurvi sotto il sole, ad<br />

indicare una doppia pesante oppressione.<br />

Strumenti di propaganda erano le conferenze<br />

che si tenevano nei vari centri al fine di<br />

educare ed influenzare le forze del <strong>la</strong>voro.<br />

«Già a scuo<strong>la</strong> dovetti scoprire che il mondo<br />

era diviso in ricchi e poveri. Il contrasto,<br />

allora, nei paesi del Vercellese era molto più<br />

marcato di oggi. Si arrivava a scuo<strong>la</strong>, noi figli<br />

di braccianti, con abiti che erano tutti una<br />

toppa. Ai piedi calzavamo zoccoli interamente<br />

di legno, muniti di grossi chiodi e di<br />

intrecciature di filo di ferro <strong>per</strong> prolungarne<br />

<strong>la</strong> durata. Chi abitava nelle grandi tenute<br />

arrivava a scuo<strong>la</strong> con il fagottino del mangiare<br />

sotto il braccio. I figli degli agrari arrivavano<br />

invece in barroccio e il bidello, e an-<br />

5 MARIO CAPELLINO, Movimento cattolico e Ppi nel Vercellese, Vercelli, Tip. Besso, 1981,<br />

p. 52. Citazione tratta da “Vessillo di Sant’Eusebio”, 5 novembre 1904. Dallo stesso libro si<br />

traggono importanti informazioni su Crescentino. L’asilo infantile, dal 1845, e l’orfanotrofio<br />

femminile, dal 1847, erano retti dai cattolici; in passato, <strong>la</strong> fondazione dell’Ospedale (1578)<br />

e dell’Associazione delle Dame di carità (1662) avevano radicato una profonda tradizione<br />

di carità cristiana. A San Silvestro era sorto l’asilo, nel 1881, e il Comitato parrocchiale nel<br />

1882, al fine di partecipare al dibattito culturale e diffondere i principi di fede, in idem, p. 24.<br />

6 Idem, p. 54.<br />

7 «La <strong>la</strong>icità dello Stato non è un atteggiamento che lo Stato possa prendere, di quando<br />

in quando, di fronte a questioni speciali, ma è <strong>la</strong> difesa dello sviluppo di principi essenziali<br />

e fondamentali, che oggi determinano lo stato religioso delle coscienze. Si è <strong>la</strong>ici <strong>per</strong>ché si<br />

ammette <strong>la</strong> incompetenza dello Stato in materia religiosa, <strong>per</strong>ché si pensa che tutti abbiano<br />

dovere e diritto di costituirsi da se stessi <strong>la</strong> propria fede, le proprie credenze, senza intervento<br />

estraneo. Si è <strong>la</strong>ici <strong>per</strong>ché si distingue il fatto religioso dal fatto politico». Citazione tratta<br />

da un discorso di Murri del 1913, in AA. VV., Il Par<strong>la</strong>mento Italiano. Da Giolitti a Sa<strong>la</strong>ndra,<br />

volume VIII, Mi<strong>la</strong>no, Nuova Cei, 1990, p. 349.<br />

a. XXIX, n. s., n. 1, giugno 2009 77

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