Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...
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<strong>missione</strong> spiegarono ancora <strong>la</strong> situazione e<br />
con il commissario Renati (garibaldino) chiarirono<br />
<strong>la</strong> situazione, venendo nel<strong>la</strong> determinazione<br />
di consegnare al<strong>la</strong> <strong>missione</strong> le armi,<br />
gli esplosivi, l’apparecchio radio e quanto<br />
altro in loro mani 60 .<br />
Questo genere di contrasti si protrasse<br />
nelle settimane seguenti, come mostrerebbe<br />
una richiesta avanzata dallo stesso Mautino<br />
il 19 ottobre 1944 al Comando zona Biellese,<br />
il comando unitario che era stato costituito<br />
il precedente 8 settembre tra i comandi<br />
garibaldino e giellista. In essa chiese, su<br />
indicazione dei membri del<strong>la</strong> <strong>“Bamon”</strong>, l’invio<br />
di uomini fidati sul luogo ove l’11 settembre<br />
era precipitato un aereo inglese <strong>per</strong> condurre<br />
un’inchiesta sulle vittime e sul materiale<br />
ritrovato, visto che, nelle parole dello stesso<br />
Monti, i garibaldini da cui aveva avuto<br />
informazioni, «invitati da me a riferire su cosa<br />
è stato ritrovato effettivamente, nicchiano»<br />
61 .<br />
Quattro giorni dopo, il 23 ottobre, un altro<br />
incidente coinvolse più direttamente<br />
due membri del<strong>la</strong> <strong>“Bamon”</strong>, <strong>Marinco<strong>la</strong></strong> e Ricci.<br />
Più rilevante un episodio accaduto qualche<br />
giorno dopo. In una re<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> <strong>“Bamon”</strong><br />
del 24 ottobre 1944 inviata al comando<br />
militare <strong>per</strong> l’Alta Italia, al Comitato regionale<br />
piemontese, al Cln di Biel<strong>la</strong> ed al Comando<br />
di zona del Biellese, Bonvicini riferisce<br />
Carlo Costa - Lorenzo Teodonio<br />
di un tentativo di disarmo ai danni di <strong>Giorgio</strong><br />
<strong>Marinco<strong>la</strong></strong> e di un partigiano giellista non<br />
specificato ancora ad o<strong>per</strong>a di uomini del<strong>la</strong><br />
V divisione “Garibaldi”.<br />
«Il giorno 23 ottobre u.s. - scrive Bonvicini<br />
- alle ore 17,30 circa un componente <strong>la</strong><br />
Missione “Mercurio” insieme un partigiano<br />
del<strong>la</strong> Brigata Gl si portava presso un distaccamento<br />
di detta formazione <strong>per</strong> ritirare il<br />
sacco <strong>la</strong>sciato presso quel gruppo. Ivi veniva<br />
bloccato da tre garibaldini i quali con lo<br />
Sten puntato gli intimavano le mani in alto<br />
e <strong>la</strong> consegna del<strong>la</strong> pisto<strong>la</strong>. Al rifiuto da lui<br />
opposto un garibaldino toglieva <strong>la</strong> sicura<br />
all’arma intimando ancora una volta il disarmo.<br />
Interveniva allora Gabori il quale sosteneva<br />
Mercurio ed anzi ambedue decidevano<br />
di allontanarsi nonostante le minacce dei<br />
garibaldini e di raggiungere il comandante<br />
Monti e Carmagno<strong>la</strong> che credevano già arrestati.<br />
Giunti a Torrazzo, trovavano fortunatamente<br />
il comandante Monti e Carmagno<strong>la</strong><br />
ancora liberi» 62 .<br />
Seppure sul “campo” i contrasti andarono<br />
diluendosi re<strong>la</strong>tivamente in fretta, nei giorni<br />
seguenti Bonvicini inviò a Santi, al comando<br />
militare <strong>per</strong> l’Alta Italia e, <strong>per</strong> conoscenza,<br />
di nuovo al Comitato regionale piemontese<br />
e al Cln di Biel<strong>la</strong>, <strong>la</strong> ricostruzione dei fatti<br />
ed al solo Santi una lettera densa di tutte le<br />
sue rimostranze; in essa insisteva sul<strong>la</strong> «man-<br />
60 Ibidem.<br />
61 Cfr. ANELLO POMA - GIANNI PERONA, La Resistenza nel Biellese, Biel<strong>la</strong>, Giovannacci, 1978,<br />
pp. 222-223; IPSRSC, fondo Mautino, Bm 1, fasc. b, Incidente aviatorio. Per Italo od Agnese<br />
dal Comando del<strong>la</strong> Brigata Biellese “Cattaneo”, lettera a firma del comandante Monti,<br />
19 ottobre 1944. La comunicazione è inviata all’attenzione del partigiano “Italo”, cioè Anello<br />
Poma. Di questo incidente si legge anche in un telegramma inviato dal<strong>la</strong> “Franchi” nel<strong>la</strong><br />
seconda metà di settembre. Cfr. USSME, H2, faldone 25, telegramma in arrivo n. 39, 22 settembre<br />
1944: «Giorno undici ore ventitré e trenta aereo rifornitore cozzava montagna zona Caval<strong>la</strong>ria<br />
presso Ivrea equipaggio quattordici <strong>per</strong>sone deceduto».<br />
62 ISRSC BI-VC, fondo Salza, b. 74, fasc. 6, Missione alleata militare <strong>“Bamon”</strong>, Re<strong>la</strong>zione<br />
a firma di Carmagno<strong>la</strong>, <strong>per</strong> il capo <strong>la</strong> <strong>missione</strong>, 24 ottobre 1944.<br />
18 l’impegno