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Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

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Cerretto, Sartoris parlò del ruolo del prete e<br />

del padrone; davanti a un «discreto numero<br />

di <strong>per</strong>sone» giustificò <strong>la</strong> sua condotta.<br />

Al<strong>la</strong> direzione generale di Pubblica sicurezza,<br />

il prefetto di Pavia scrisse che il giorno<br />

5 dicembre, in Robbio «in opposizione e<br />

<strong>per</strong> combattere influenza partito clericale,<br />

che si è fortemente affermato, ad iniziativa<br />

Partito socialista sarà tenuta pubblica conferenza<br />

a pagamento sul tema “Coscienza e<br />

forza di popolo”». La conferenza di Sartoris<br />

fu preceduta da un corteo con musica e<br />

bandiere, che mosse dal<strong>la</strong> stazione ferroviaria<br />

al<strong>la</strong> Casa del popolo; <strong>per</strong> il mantenimento<br />

dell’ordine pubblico erano presenti sul<br />

luogo un funzionario di Ps e militari dell’arma.<br />

Oltre mille le <strong>per</strong>sone convenute «<strong>per</strong><br />

novità del fatto e <strong>per</strong> curiosità». La segna<strong>la</strong>zione<br />

spiegava che era in atto un’azione del<br />

clero locale contro i suoi parenti. «Il motivo<br />

che lo indusse a smettere l’abito da prete fu<br />

principalmente quello di ritenere che <strong>la</strong> religione<br />

presta beneficio ai ricchi e potenti,<br />

mentre egli, <strong>la</strong>icizzandosi e facendo propaganda<br />

socialista, avrebbe apportato vantaggi<br />

ai miseri».<br />

Pietro Sartoris parlò «molto confusamente<br />

e sconclusionatamente del capitalismo,<br />

dei dogmi del<strong>la</strong> chiesa e del<strong>la</strong> Bibbia». Dopo<br />

<strong>la</strong> conferenza presero <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> un altro ex<br />

prete, il maestro elementare di Vercelli Angelo<br />

Fietti 18 e, <strong>per</strong> ultimo, Egisto Cagnoni,<br />

noto socialista propagandista dimorante a<br />

Mortara. Un post scriptum indica che il contegno<br />

di Sartoris si accentuò <strong>per</strong> il fatto che<br />

«quando giunse a Robbio le campane suonarono<br />

a mortorio e <strong>per</strong>ché <strong>la</strong> sera prima da<br />

Marilena Vittone<br />

parte dei preti era stata tenuta una privata<br />

conferenza nel<strong>la</strong> quale si erano invitati i cittadini<br />

a non intervenire [...] ed era stato affisso<br />

un manifesto con cui si faceva notare<br />

che il 5 era giorno di lutto <strong>per</strong> Robbio in vista<br />

dell’atto che commetteva un ex sacerdote,<br />

<strong>per</strong> espiazione del quale si invitavano i fedeli<br />

ad accorrere in chiesa». Ma l’ordine pubblico<br />

non venne turbato e così l’ex viceparroco<br />

di Crescentino tenne altre affol<strong>la</strong>te conferenze<br />

su varie tematiche.<br />

La Prefettura di Novara, Ufficio provinciale<br />

di Pubblica sicurezza telegrafò al Ministero<br />

dell’Interno, Direzione generale del<strong>la</strong> Ps<br />

di Roma, che aveva tenuto un pubblico comizio<br />

a Vercelli, il 12 dicembre 1909, al Teatro<br />

Facchinetti. Al<strong>la</strong> presenza «di duemi<strong>la</strong>novecento<br />

<strong>per</strong>sone» par<strong>la</strong>rono il noto socialista<br />

Cugnolio, poi l’ex sacerdote Sartoris che<br />

«svolse il solito tema socialista e anticlericale,<br />

ripetendo le solite cose già dette a Crescentino,<br />

a Pertengo ed a Livorno Piemonte.<br />

Durante il comizio, che si chiuse senza<br />

incidenti, furono fatte nelle principali parrocchie<br />

del<strong>la</strong> città funzioni religiose di espiazione<br />

con notevole concorso di fedeli».<br />

Interessante il conteggio dei presenti e <strong>la</strong><br />

valutazione sulle manovre dei cattolici addirittura<br />

definiti “sovversivi”, essendosi il<br />

giorno prima sparsa <strong>la</strong> voce che sarebbero<br />

intervenuti in massa <strong>per</strong> provocare disordini<br />

e <strong>per</strong>sino che avrebbero fatto un attentato<br />

in teatro, con materie esplosive.<br />

La Prefettura di Pavia, in data 11 gennaio<br />

1910, segnalò che il 6 gennaio, nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> dell’asilo<br />

infantile di Zeme, in una conferenza<br />

pubblica aveva trattato del <strong>per</strong>ché era dive-<br />

18 Angelo Fietti (Pezzana, 1871 - Vercelli, 1939). Avviato al<strong>la</strong> vita religiosa, divenne maestro<br />

elementare e fu tra i protagonisti del<strong>la</strong> nascita del socialismo vercellese. Fu consigliere<br />

comunale a Pezzana e a Vercelli, si dedicò all’organizzazione dei braccianti e succedette a<br />

Cugnolio nel<strong>la</strong> carica di segretario federale. Perseguitato nel <strong>per</strong>iodo fascista, dal 1927 al<br />

1929 fu confinato.<br />

84 l’impegno

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