Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...
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engo, e nominato membro del<strong>la</strong> consulta<br />
composta da trenta repubblicani incaricata<br />
di organizzare il governo del<strong>la</strong> Seconda nazione<br />
piemontese. Morirà poco dopo, il 14<br />
ottobre 1800 a Torino, dove gli saranno attribuiti<br />
grandi onori funebri.<br />
Sempre in conseguenza del<strong>la</strong> sommossa<br />
del luglio 1797, sono messi in prigione, e poi<br />
liberati, anche Giuseppe Gambarova, procuratore<br />
sostituto del causidico G<strong>la</strong>uda, «manifesto<br />
democratico, solito sparger nuove al<strong>la</strong>rmanti<br />
in pubblico»; il chirurgo Guglielmo<br />
Bianco, nativo di Camandona, che si sarebbe<br />
vantato che «in Camandona e circonvicini<br />
andasse disseminando massime sediziose<br />
e spar<strong>la</strong>sse contro Sua Maestà e il suo Governo,<br />
contro <strong>la</strong> Religione e i suoi Ministri».<br />
Stranamente non si ha notizia del luogo<br />
dell’esecuzione dei giustiziati, sul cui numero<br />
gli storici sono disaccordi: Michele Ruggiero<br />
18 e Diego Siragusa 19 scrivono di sette<br />
esecuzioni; Angelo Stefano Bessone 20 e Severino<br />
Pozzo 21 , di quattordici; Giovanni Battista<br />
Marocchetti, portato evidentemente a<br />
enfatizzare <strong>la</strong> “feroce” repressione regia,<br />
racconta addirittura che «senza forma di giudizio<br />
furono moschettati in Biel<strong>la</strong> in numero<br />
maggiore di ottanta, fra cui due preti» 22 ;<br />
in realtà le sentenze da noi rintracciate documentano<br />
dieci esecuzioni capitali; a Biel<strong>la</strong><br />
è fuci<strong>la</strong>to un solo sacerdote, don Giovanni<br />
Battista Boffa; un altro sacerdote, il gragliese<br />
Francesco Destefanis, viene ucciso dai<br />
Gustavo Buratti<br />
moschetti del re, ma a Torino. Nessun registro<br />
parrocchiale riporta <strong>la</strong> notizia dell’avvenuta<br />
esecuzione dei dieci, né dell’assistenza<br />
prestata ai condannati; è da supporre<br />
che l’esecuzione sia avvenuta nel<strong>la</strong> piazza<br />
d’Armi (oggi piazza Vittorio Veneto), l’unica<br />
che potesse comunque ospitare tutta l’armata<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> punizione inflitta al<strong>la</strong> Cravario.<br />
Gli storici non fanno i nomi dei condannati,<br />
ad eccezione di don Boffa, di Giovanni<br />
Coda di Cossi<strong>la</strong> e del<strong>la</strong> povera Maria Anna<br />
Perona in Cravario, del Vandorno. Vengono<br />
qui invece tutti riportati a giusta memoria<br />
di povera gente fuci<strong>la</strong>ta <strong>per</strong>ché ribelle,<br />
esas<strong>per</strong>ata dal<strong>la</strong> fame. Soltanto il “Liber mortuorum<br />
1731-1805” del<strong>la</strong> parrocchia di Sagliano,<br />
nell’elenco dei sacerdoti del<strong>la</strong> parrocchia<br />
riporta «Orate pro Sacerdotibus Paraece<br />
[...], 1797, 7 aug. D. Joe. Baptista Boffa,<br />
aetatis annorum 36». A proposito dell’abate<br />
Boffa, Severino Pozzo 23 lo giustifica scrivendo<br />
che «volle calmare il tumulto, quantunque<br />
sentisse profondamente i mali di cui<br />
erano le popo<strong>la</strong>zioni travagliate, non ultimo<br />
de’ quali <strong>la</strong> fame e <strong>la</strong> mancanza di <strong>la</strong>voro [...].<br />
L’abate Boffa aveva seguito il drappello e<br />
pare che nel tentare modo di calmare quel<strong>la</strong><br />
forsennata moltitudine usasse espressioni<br />
più atte a infiammar<strong>la</strong> che a moderar<strong>la</strong> ([...]<br />
Vuolsi che appena fuci<strong>la</strong>to il Boffa sia giunta<br />
<strong>la</strong> grazie sovrana».<br />
Non possiamo esimerci dall’annotare come<br />
<strong>per</strong> i popo<strong>la</strong>ni ribelli non ci sia stata alcu-<br />
18 M. RUGGIERO, op. cit., p. 74.<br />
19 D. SIRAGUSA, Biel<strong>la</strong> giacobina, Pollone, Leone & Griffa, 1989, p. 21.<br />
20 A. S. BESSONE, op. cit., p. 176.<br />
21 GIOVANNI BATTISTA MAROCCHETTI, Autobiografia, dattiloscritto inedito, depositato al<strong>la</strong><br />
Biblioteca civica di Biel<strong>la</strong>.<br />
22 SEVERINO POZZO, Biel<strong>la</strong>. Memorie storiche ed industriali, Biel<strong>la</strong>, Amosso, 1881, p. 317.<br />
Sia Bessone che Pozzo riprendono il dato fornito da CARLO BOTTA, Storia d’Italia dal 1789<br />
al 1814, Lugano, 1834, libro XI.<br />
23 S. POZZO, op. cit., p. 118.<br />
104 l’impegno