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Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

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Il carcere del Piazzo: immagini e voci di un altro mondo<br />

dalle sequenze del carcere del Piazzo attuale,<br />

un complesso architettonico abbandonato,<br />

trascurato, vuoto; il secondo dalle immagini<br />

in bianco e nero di re<strong>per</strong>torio dei luoghi<br />

di Biel<strong>la</strong> che furono teatro di atti delinquenziali<br />

e dai titoli di giornali d’epoca riguardanti<br />

<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>vita biellese. Tale rapporto<br />

temporale è riproposto anche dalle varie<br />

testimonianze che si succedono nel documentario.<br />

Alcuni detenuti ad esempio sottolineano<br />

che negli anni del carcere del Piazzo<br />

<strong>la</strong> socializzazione tra “colleghi” era più<br />

facile rispetto ad oggi, in cui i penitenziari<br />

sono divisi in sezioni. Il medico del Sert Arcangelo<br />

Cangialosi, par<strong>la</strong>ndo del dramma<br />

del<strong>la</strong> droga, puntualizza l’impotenza delle<br />

strutture sanitarie carcerarie degli anni ottanta<br />

nell’affrontare il problema del<strong>la</strong> tossicodipendenza,<br />

al contrario di adesso, in<br />

quanto molto più attente a seguire il tossico<br />

a livello psicologico e poi ad aiutarlo nel<br />

reinserimento sociale.<br />

Tutti concordano che il carcere in passato<br />

svolgeva una funzione di “rifugio”. L’ex<br />

cappel<strong>la</strong>no don Albino Pizzato ricorda che<br />

durante l’inverno vi erano barboni che rubavano<br />

biciclette <strong>per</strong> farsi un mese in prigione<br />

al caldo, con un letto e pasti tutti i giorni.<br />

Ma pure negli anni bui del<strong>la</strong> droga, racconta<br />

ancora Cangialosi, il carcere diventava<br />

<strong>per</strong> il tossicodipendente una famiglia<br />

sostitutiva, una sorta di “ritorno all’infanzia”,<br />

con le guardie a fare da papà e i coinquilini<br />

da fratelli, anche se tutto ciò rappresentava<br />

una regressione psicologica che<br />

impediva una crescita fattiva del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona.<br />

Per quanto il carcere possa rive<strong>la</strong>re sfaccettature<br />

diverse, rimane comunque luogo<br />

di detenzione che priva degli affetti più cari,<br />

escludendo il detenuto dal<strong>la</strong> propria famiglia,<br />

«una vita di merda», commenta disincantato<br />

e <strong>la</strong>pidario Enzo Lucia. “All’aria”<br />

vuole essere un modo <strong>per</strong> ricordare un edificio<br />

simbolo di Biel<strong>la</strong> e i protagonisti che<br />

l’hanno frequentato, ma finisce <strong>per</strong> diventare<br />

una riflessione civile sul<strong>la</strong> realtà carceraria<br />

dei nostri giorni.<br />

Breve conversazione con Beo Peraldo<br />

Quali sono i motivi che ti hanno spinto<br />

a girare “All’aria”?<br />

Si tratta di un progetto nostro (cioè di<br />

Galveston Lab), e non su com<strong>missione</strong>.<br />

Quattro anni fa il Comune di Biel<strong>la</strong> decise<br />

che lo stabile in abbandono che ospitava il<br />

vecchio carcere del Piazzo sarebbe stato ristrutturato<br />

e riconvertito in ostello. Al tempo,<br />

commentando <strong>la</strong> notizia letta sul giornale<br />

assieme al<strong>la</strong> mia famiglia a tavo<strong>la</strong>, gli aneddoti<br />

sul vecchio carcere e sui suoi abitanti<br />

si susseguivano uno dopo l’altro (<strong>la</strong> mia famiglia<br />

è originaria del Piazzo); anch’io avevo<br />

dei ricordi infantili a riguardo, ma più se<br />

ne par<strong>la</strong>va più <strong>la</strong> confusione aumentava:<br />

non solo le date e i nomi, ma soprattutto il<br />

cosa e il come. Ad esempio, c’erano state<br />

delle evasioni, ma era impossibile distinguere<br />

<strong>la</strong> cronaca dal<strong>la</strong> diceria, <strong>la</strong> leggenda di<br />

paese dal<strong>la</strong> testimonianza diretta.<br />

Quindi, molta curiosità. Comincio una ricerca<br />

a 360 gradi; ne nasce un soggetto.<br />

Quando, sei mesi dopo, inizia <strong>la</strong> mia col<strong>la</strong>borazione<br />

con Andrea Via<strong>la</strong>rdi (da cui nasce<br />

Galveston Lab, www.galveston.it), abbiamo<br />

continuato ricerca e trattamento a<br />

quattro mani.<br />

Perché hai puntato proprio l’attenzione<br />

sull’ex carcere del Piazzo?<br />

Perché proprio l’ex carcere? Per un interesse<br />

<strong>per</strong>sonale istintivo verso i luoghi (abitati)<br />

nascosti, ma niente affatto “esotici”,<br />

come nei miei <strong>la</strong>vori precedenti. Le case di<br />

riposo, il Cottolengo, gli orfanotrofi, gli<br />

ospedali del<strong>la</strong> Romania rurale; condomini,<br />

quartieri in mezzo al<strong>la</strong> città, al contempo<br />

chiusi e dotati di regole e dinamiche specia-<br />

a. XXIX, n. s., n. 1, giugno 2009 119

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