Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...
Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...
Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
I giorni del<strong>la</strong> raf<br />
Sambughetto”, Giacomo Edoardo Cerutti:<br />
«[...] i più, non essendo capaci di praticare<br />
il contrabbando, cadevano nelle mani di<br />
quel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse schifosa, assassina, di quel<strong>la</strong><br />
canaglia da corda e da muro, che si chiama<br />
“strozzini”.<br />
Tale gentaglia sorse fra noi come i funghi<br />
velenosi. Possiamo iscrivere subito fra tale<br />
genìa i bottegai e i negozianti, i quali a prezzo<br />
di calmiere avevano mai niente: a prezzi<br />
favolosi, qualunque merce. Dico prezzi favolosi<br />
<strong>per</strong>ché l’olio fu pagato cento lire il<br />
fiasco, il burro cento lire il chilo, <strong>la</strong> farina 13<br />
lire il chilo e 40 il riso, un paio di scarpe 500<br />
lire, un vestito 1.200 lire.<br />
È di istinto il non voler soffrire, il non voler<br />
morire: e <strong>per</strong>ciò <strong>la</strong> gente prima di provare <strong>la</strong><br />
fame andò dagli strozzini a farsi spe<strong>la</strong>cchiare.<br />
Noi in valle abbiamo provato <strong>la</strong> loro ingordigia.<br />
Altri tentarono l’illecito commercio: e ciò<br />
che più indigna, disonora e avvilisce, è che<br />
poveri, poveracci con i poveri diventano<br />
strozzini. Gente rischiosa, <strong>la</strong> quale approfittando<br />
del bisogno del popolo eternamente<br />
povero, scendeva, usciva di valle con biciclette<br />
e sacchi, con valigie sul treno, e importava<br />
a quintali farine, riso, patate: com<strong>per</strong>ava<br />
a due, a cinque e vendeva a venti, a<br />
trenta, quadruplicando, quintuplicando il<br />
suo denaro speso... e, quel che più conta,<br />
con lode segreta tali affaracci erano fatti e<br />
avvengono ancora [1941], <strong>per</strong>ché così si dice:<br />
“...Si paga molto... ma basta trovare!”.<br />
C’è <strong>per</strong>ò chi tira orrende imprecazioni, e c’è<br />
<strong>la</strong> polizia che vigi<strong>la</strong> e stanga. Questa avrebbe<br />
una fittissima e fortissima rete, ma, pur-<br />
troppo a maglia fine <strong>per</strong> i poveracci e a buchi<br />
<strong>la</strong>rghi e <strong>la</strong>rghissimi <strong>per</strong> i ricchi o i grossi<br />
commercianti» 142 .<br />
Il tenore del brano, uno dei tanti dedicati<br />
dall’autore al<strong>la</strong> ricostruzione degli anni di<br />
guerra attraverso <strong>la</strong> questione alimentare, è<br />
profondamente diverso dalle narrazioni orali<br />
precedenti. A fare <strong>la</strong> differenza è <strong>la</strong> distanza<br />
temporale. Le interviste qui impiegate sono<br />
state ri<strong>la</strong>sciate mezzo secolo dopo e lo scorrere<br />
degli anni ha sedato passioni e acredine,<br />
mentre <strong>la</strong> fonte scritta, sostanzialmente<br />
coeva ai fatti, li ritrae in tutta <strong>la</strong> loro drammaticità.<br />
Appaiono evidenti le diversità tra<br />
i racconti orali basati sui ricordi di individui<br />
allora in gran parte giovani, a volte ragazzini,<br />
e il testo scritto di Cerutti, uomo ultracinquantenne<br />
con a carico dodici figli.<br />
All’interdizione dell’argomento nelle comunità,<br />
quindi, si aggiunge talora l’inadeguata<br />
conoscenza degli eventi da parte dei<br />
giovani di allora; una conoscenza, invece,<br />
in possesso dei capifamiglia, i soli in grado<br />
di descrivere con dati precisi le meschinità<br />
del<strong>la</strong> vita di paese, dietro alle quali si scoprono<br />
profonde fratture: torti e invidie che<br />
causeranno anche tragiche ritorsioni durante<br />
e dopo il conflitto.<br />
Al termine del<strong>la</strong> guerra le condizioni di vita<br />
miglioreranno, ma ci vorrà del tempo prima<br />
di rientrare nei parametri di una normale<br />
quotidianità. Per parecchi mesi sul cibo continuerà<br />
<strong>la</strong> lotta di sopravvivenza, non spariranno<br />
gli specu<strong>la</strong>tori e proseguiranno i<br />
prelievi con tessera annonaria 143 . Nell’ottobre<br />
1945 un paio di scarpe costa 3.000 lire e<br />
un metro di stoffa 1.000, scrive una ragazza<br />
142 GIACOMO EDOARDO CERUTTI, La Cacciana, Sambughetto, sn, 1987, pp. 17-18. Per altri<br />
materiali tratti dai diari del maestro cfr. ID, I nostri barbari, a cura di Lino Cerutti, in “Bollettino<br />
storico <strong>per</strong> <strong>la</strong> provincia di Novara”, n. 1, 1995, pp. 3-95.<br />
143 Le restrizioni in materia di consumi alimentari vengono abrogate con legge 9 agosto<br />
1948, n. 1079.<br />
a. XXIX, n. s., n. 1, giugno 2009 63