16.06.2013 Views

Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

I giorni del<strong>la</strong> raf<br />

bisogni fisiologici e del<strong>la</strong> <strong>per</strong>icolosità dei<br />

tempi non può essere immaginato da chi<br />

non ha visto le file di <strong>per</strong>sone curve sotto il<br />

peso dei sacchi e dei fardelli, risalire verso<br />

le valli o al<strong>la</strong> sera tardi o al mattino prima dell’alba:<br />

esse partivano o giungevano sui pochi<br />

treni zeppi fino all’inverosimile e non mai<br />

illuminati <strong>per</strong> timore dei bombardamenti aerei;<br />

altri si accatastavano sui pochi automezzi<br />

quando funzionavano, anch’essi stracarichi»<br />

34 .<br />

In questa guerra, quindi, un posto di primo<br />

piano è attribuito ai contadini e, nei nostri<br />

territori, in partico<strong>la</strong>re ai piccoli coltivatori<br />

diretti. Ricordano alcuni abitanti di Prato<br />

Sesia, località del<strong>la</strong> bassa Valsesia.<br />

Giovanni Giustina 35 : “Beh, noi avevamo<br />

<strong>la</strong> terra, il terreno, così qualche cosa si mangiava...<br />

Già che <strong>per</strong> gli altri era dura eh? Noi<br />

no, <strong>per</strong> dire, magari ma pane e cosu... Un po’<br />

si faceva da sfróos 36 , poi avevamo il <strong>la</strong>tte,<br />

una gallina... Io mi ricordo che l’ammasso<br />

mi ha portato via, dal ’40 al ’47, <strong>la</strong> bellezza di<br />

ventisette quintali di carne».<br />

Filippo Colombara: «Ecco, ma voi non avevate<br />

un sistema <strong>per</strong> evitare l’ammasso?<br />

Non so i doppi maiali...».<br />

Giovanni Giustina: «Noi ingrassavamo i<br />

maiali e dovevamo farci quei tanti chili di <strong>la</strong>rdo<br />

e quel pezzo lo <strong>la</strong>sciavamo... ogni quattro<br />

parti».<br />

Filippo Colombara: «Ad ogni modo questo<br />

ammasso era pesante <strong>per</strong> voi?».<br />

Giovanni Giustina: «Eeehh, era pesante<br />

sicuro, <strong>per</strong>ché mi ricordo che nel ’43 ho preso<br />

settecento lire <strong>per</strong> una vacca, sono andato<br />

a prendere un paio di scarpe e le ho pagate<br />

<strong>la</strong> bellezza di trecentocinquanta lire, un<br />

paio di scarponi... È inutile, tutta borsa nera,<br />

qualche cosa si doveva cambiare in borsa<br />

nera».<br />

Filippo Colombara: «Voi riuscivate a vendere<br />

delle patate qui in giro?».<br />

Giovanni Giustina: «Ma sì, un sacco di<br />

patate, qualche mezzo quintale di granoturco,<br />

c’era il frumento...».<br />

Luigi Canobio 37 : «A me son venuti qui e<br />

mi hanno preso due mucche in un colpo solo,<br />

su sedici che ne avevo, poi, dopo tre o quattro<br />

giorni, il Comune di Prato non ci aveva<br />

carne e son venuti qui e ne ho dovute dare<br />

ancora, tre in un colpo solo sono tante eh!».<br />

Filippo Colombara: «Riuscivate un po’ a<br />

salvare <strong>la</strong> roba? Riuscivate a nascondere...».<br />

Luigi Canobio: «No, io non ho mai nascosto<br />

niente <strong>per</strong>ché ce ne sono stati due o tre<br />

che hanno nascosto, l’hanno trovata e sono<br />

andati in prigione, allora non valeva <strong>la</strong><br />

pena. Ma no... <strong>la</strong> roba che <strong>la</strong>sciavano era basta,<br />

è so<strong>la</strong>mente che dopo il ’42-43 sapevano<br />

cosa venire a prendere, <strong>per</strong>ché noi avevamo<br />

<strong>la</strong> scrittura registrata eh, sapevano<br />

tutto quello che producevamo ecco. Quelli<br />

prendevano e poi passavano i partigiani...».<br />

Zelia Rinolfi 38 : «[Si viveva] un po’ con <strong>la</strong><br />

tessera e un po’ con <strong>la</strong> borsa nera. Io a casa<br />

mia ci avevamo le bestie e allora qualche sa<strong>la</strong>me<br />

lo facevamo in casa».<br />

34 LUIGI PELLANDA, L’Osso<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> tempesta. Dal settembre 1939 al<strong>la</strong> Liberazione, Domodosso<strong>la</strong>,<br />

Grossi, sd, pp. 134-135.<br />

35 Giovanni Giustina (Borgomanero, 1920, res. a Prato Sesia), coltivatore diretto, intervistato<br />

da Filippo Colombara a Prato Sesia il 19 febbraio 1985.<br />

36 Tr.: magari solo pane e coso... Un po’ si faceva di nascosto.<br />

37 Luigi Canobio (Prato Sesia, 1904), coltivatore diretto, intervistato da Filippo Colombara<br />

a Prato Sesia il 22 febbraio 1985.<br />

38 Zelia Rinolfi (Prato Sesia, 1922), casalinga, intervistata da Filippo Colombara a Prato<br />

Sesia il 22 febbraio 1985.<br />

a. XXIX, n. s., n. 1, giugno 2009 39

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!