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Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

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Storie parallele<br />

verificarono arresti e processi, si arrivò allo<br />

scio<strong>per</strong>o generale con i mondariso e gli o<strong>per</strong>ai<br />

uniti.<br />

Alcune rivendicazioni e aumenti sa<strong>la</strong>riali<br />

vennero accolti, ma non tutti gli agrari accettarono.<br />

Altri scio<strong>per</strong>i dei mietitori e dei<br />

sa<strong>la</strong>riati dei campi ripresero ad agosto, fino<br />

all’accordo tra <strong>la</strong> Federazione dei contadini<br />

di Vercelli, guidata da Modesto Cugnolio, e<br />

l’Associazione degli agricoltori: «Otto ore<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> giornata di <strong>la</strong>voro utile <strong>per</strong> <strong>la</strong> mietitura»<br />

e ridefinizione dei compensi. Ma <strong>per</strong> tutto<br />

il 1907 continuarono le ribellioni e, a dispetto<br />

del<strong>la</strong> neutralità predicata da Giolitti,<br />

si verificarono repressioni sistematiche.<br />

A Crescentino, l’ambiente religioso e sociale<br />

risultava complesso e vivace; qui, iniziò<br />

l’avventura umana di Sartoris, coadiutore<br />

del parroco di Crescentino, don Pietro<br />

Gianotti.<br />

La conferenza di Guido Podrecca<br />

Il paese di seimi<strong>la</strong> abitanti era coinvolto<br />

dai fermenti del socialismo nelle campagne<br />

e dalle idee sociali del<strong>la</strong> Chiesa, che si stava<br />

avvicinando al mondo politico. Lo stesso<br />

Sartoris «più volte ebbe a manifestare<br />

idee moderne tanto che <strong>la</strong> Curia ostacolò il<br />

suo avanzamento concedendogli un assegno<br />

derisorio. Sorsero altri attriti tra lui e i<br />

suoi su<strong>per</strong>iori e presto divenne un ribelle ai<br />

loro ordini». Così si esprimeva l’estensore<br />

di un rapporto conservato nel Cpc.<br />

Lo sviluppo del sindacalismo bianco e di<br />

nuovi circoli non influenzò l’enciclica “Il<br />

fermo proposito”; Pio X, nel 1907, dava ai<br />

vescovi indicazioni <strong>per</strong>ché i cattolici partecipassero<br />

alle elezioni solo in funzione conservatrice<br />

e <strong>per</strong>ché prendessero le distanze<br />

dai gruppi democratici.<br />

Con l’8 settembre, nell’enciclica “Pascendi<br />

dominici gregis”, il papa condannò definitivamente<br />

il modernismo e, in seguito, Romolo<br />

Murri, che, sospeso a divinis, fu poi<br />

scomunicato nel 1909 11 .<br />

Sartoris ribadì di aver fondato il movimento<br />

modernista vercellese “Nova et vetera”<br />

e di essere sensibile a nuovi rapporti tra fede<br />

e cultura, al<strong>la</strong> separazione tra Stato e Chiesa<br />

ed anche alle aspettative dei <strong>la</strong>voratori del<strong>la</strong><br />

terra. Le sue successive iniziative lo videro<br />

tra i contadini a par<strong>la</strong>re di <strong>la</strong>voro, libertà<br />

di coscienza e libertà individuale, socialismo;<br />

al contrario, l’istituzione ecclesiastica<br />

lo mise sotto controllo e lo isolò 12 .<br />

Il viceparroco salì all’onore delle cronache<br />

quando decise di <strong>la</strong>sciare l’abito ta<strong>la</strong>re<br />

11 Il modernismo era una corrente nata durante il papato di Leone XIII; proponeva un<br />

rinnovamento spirituale e culturale cattolico. Propugnava nuovi orientamenti negli studi<br />

teologici, biblici e politici. Si attirò critiche da parte del<strong>la</strong> gerarchia ecclesiastica. Murri fu<br />

scomunicato dopo <strong>la</strong> sua elezione a deputato nel<strong>la</strong> Lega democratica nazionale, scegliendo<br />

di far parte al<strong>la</strong> Camera del gruppo radicale. Nel suo programma elettorale erano presenti:<br />

l’abolizione dell’insegnamento catechistico nelle scuole primarie di Stato e l’inserimento<br />

del<strong>la</strong> <strong>storia</strong> delle religioni nelle scuole su<strong>per</strong>iori.<br />

12 Sartoris rivendicò <strong>la</strong> sua adesione al modernismo: «Modernista è vocabolo di significato<br />

amplissimo [...]. Basta che il modernista non creda <strong>per</strong> lo più o<strong>per</strong>a divina <strong>la</strong> Bibbia e<br />

respinga i dommi. Pure tra noi diversi ancora credono in dio», in “La Risaia”, 27 novembre<br />

1909. Tra l’altro diceva che l’associazione “Nova et vetera” era disposta in modo tale «che<br />

solo il capogruppo conosce tutti i componenti del gruppo, i quali <strong>per</strong> tanto non si conoscono<br />

tra loro». «Il vero casus belli modernistico in diocesi si tinteggiò di socialismo e fu sostenuto<br />

da “La Risaia”. Mi riferisco al<strong>la</strong> vicenda di don Pietro Sartoris, viceparroco di Crescentino.<br />

a. XXIX, n. s., n. 1, giugno 2009 79

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