16.06.2013 Views

Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

chia. Fin dal 1938 Mussolini avvia una politica<br />

di austerità che riduce i valori nutrizionali<br />

dell’alimentazione (meno carne e impiego di<br />

farine minori nel<strong>la</strong> panificazione). Dal 1940,<br />

con legge del 6 maggio n. 577, si stabiliscono<br />

le norme <strong>per</strong> il razionamento dei consumi<br />

4 in vista del<strong>la</strong> guerra ormai alle porte.<br />

Con il conflitto <strong>la</strong> situazione alimentare<br />

precipita. Mentre il tesseramento già interessa<br />

generi popo<strong>la</strong>ri come zucchero, pasta,<br />

riso, farine, burro, quello del pane viene introdotto<br />

con notevole ritardo nel 1941, a<br />

seguito dell’insufficiente contingentamento<br />

dei cereali. «Forse abbiamo aspettato<br />

troppo ad attuarlo», afferma Mussolini 5 , e<br />

dal 1 ottobre si avvia il razionamento individuale<br />

a 200 grammi. Provvedimento inadeguato<br />

che porta a un’ulteriore riduzione<br />

a 150 grammi dal 15 marzo dell’anno successivo.<br />

Servono a poco anche le decisioni assunte<br />

nel giugno 1940 di bloccare i prezzi di<br />

merci, servizi, affitti, sa<strong>la</strong>ri e neppure regge<br />

l’aumento degli assegni familiari, subito falcidiato<br />

a causa del<strong>la</strong> diminuzione del pote-<br />

Filippo Colombara<br />

re d’acquisto. Dal 1942 <strong>la</strong> situazione è sempre<br />

più fuori controllo: nei due ultimi anni il<br />

costo del<strong>la</strong> vita è aumentato del 43 <strong>per</strong> cento<br />

e i prezzi delle derrate alimentari di ben il<br />

67 <strong>per</strong> cento 6 . Nel 1942, insomma, in Italia si<br />

raggiungono con difficoltà 950 calorie giornaliere<br />

(anziché le oltre 3.800 necessarie), un<br />

quantitativo identico a quello consumato<br />

dai po<strong>la</strong>cchi sotto l’occupazione nazista 7 .<br />

A essere precisi, consultando <strong>la</strong> tabel<strong>la</strong><br />

del razionamento mensile sul<strong>la</strong> piazza di<br />

Mi<strong>la</strong>no del dicembre 1942, <strong>la</strong> “più favorevole”<br />

8 in quei mesi, risulta che l’apporto nutritivo,<br />

del costo di 61,74 lire, raggiunge solo<br />

24.560 calorie, quasi un terzo in meno del razionamento<br />

del 1918, ultimo anno del<strong>la</strong> prima<br />

guerra mondiale, che era pari a 38.820<br />

calorie. Apporto ben lontano dai tempi normali,<br />

quando il fabbisogno delle <strong>per</strong>sone<br />

che conducono una vita sedentaria è almeno<br />

il triplo (75.000 calorie) 9 . Per <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />

attiva e <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>ai adibiti a <strong>la</strong>vori pesanti<br />

sono assegnati supplementi alimentari,<br />

ma in misura sempre insufficiente 10 . Tali ca-<br />

4 Le disposizioni applicative del<strong>la</strong> legge si deliberano con dm del 12 settembre 1940.<br />

5 Discorso di Benito Mussolini in Consiglio dei ministri del 27 settembre 1941; brano citato<br />

in RENZO DE FELICE, Mussolini l’alleato, vol. I, L’Italia in guerra 1943-1945, tomo II, Crisi<br />

e agonia del regime, Torino, Einaudi, 1990, p. 694.<br />

6 Cfr. GIUSEPPE PARLATO, Il sindacalismo fascista, vol. II, Dal<strong>la</strong> “grande crisi” al<strong>la</strong> caduta<br />

del regime (1930-1943), Roma, Bonacci, 1989, p. 148.<br />

7 Cfr. CAROL HELSTOSKY, voce Alimentazione, in VICTORIA DE GRAZIA - SERGIO LUZZATTO (a<br />

cura di), Dizionario del fascismo, vol. I, Torino, Einaudi, 2002, p. 38.<br />

8 ACS, fondo Rsi, Segreteria partico<strong>la</strong>re del Duce: 1943-45. Carteggio riservato, b. 17, f.<br />

98/R, sf. Situazione annonaria (razionamento, prezzi); documento citato in ADOLFO MIGNEMI,<br />

Dall’economia di guerra all’avvio del<strong>la</strong> ricostruzione. Le re<strong>la</strong>zioni del<strong>la</strong> Camera di Commercio<br />

sull’economia provinciale <strong>per</strong> l’anno 1945, in “Novara”, n. 2, 1985, p. 9.<br />

9 Secondo una valutazione del <strong>per</strong>iodo, sempre aleatoria a causa delle difficoltà di re<strong>per</strong>imento<br />

dei generi, <strong>per</strong> raggiungere il fabbisogno fisiologico un individuo deve aggiungere<br />

a quanto previsto dal razionamento almeno altre 48.925 calorie al prezzo ufficiale praticato<br />

sul mercato libero di 606,65 lire, con un costo complessivo mensile di 672 lire. Cfr. idem, p. 10.<br />

10 A fronte di un fabbisogno di 85.000 calorie <strong>per</strong> o<strong>per</strong>ai addetti ad attività <strong>la</strong>vorative medie<br />

e 90.000-100.000 <strong>per</strong> o<strong>per</strong>ai adibiti a <strong>la</strong>vori pesanti, col tesseramento 1943 è disponibile un<br />

quantitativo di generi pari al<strong>la</strong> metà: 42.580 calorie <strong>per</strong> i primi e 49.580 <strong>per</strong> i secondi (cfr.<br />

ibidem). Deficit che <strong>per</strong>mane con il razionamento del<strong>la</strong> Rsi. Cfr. idem, p. 17.<br />

34 l’impegno

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!