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Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

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I giorni del<strong>la</strong> raf<br />

[...] Ho fatto tanti viaggi al<strong>la</strong> raf. Allora si<br />

sapeva quando si partiva, non quando si<br />

tornava. Dovevamo vivere quei <strong>per</strong>icoli <strong>per</strong><br />

poter campare. Ma quando penso al sacco<br />

di riso che mi hanno rubato mi viene ancora<br />

da piangere».<br />

Altro modo <strong>per</strong> procurarsi il cibo è quello<br />

di scambiarlo con <strong>la</strong> propria forza <strong>la</strong>voro: «In<br />

autunno quando c’erano le castagne, andavamo<br />

ad aiutare i contadini a zappare <strong>la</strong> terra,<br />

andavamo ad Armeno a tirar su <strong>la</strong> roba <strong>per</strong><br />

poter avere un po’ di tutto» (Adelina Milesi).<br />

«E noi si andava nel bosco, io e il nonno<br />

andavamo nel bosco <strong>per</strong> il pane. Lavorare<br />

nel bosco ci davano mezzo chilo di<br />

pane o <strong>la</strong> farina di frumento, <strong>per</strong>ché si facevano<br />

i <strong>la</strong>vori pesanti» (Teresa Bogianchini)<br />

123 . «Ah, quelli che avevano le bestie erano<br />

crumiri savés, eccome! La mia mamma<br />

andava a fare tante giornate da uno e dall’altro<br />

e si faceva dare un po’ ’d <strong>la</strong>c’ e un<br />

po’ ’d butéer 124 , intanto si tirava avanti»<br />

(“Marta”) 125 . Nel<strong>la</strong> bassa, come si è già notato,<br />

si va in risaia: «Sono andata anche a<br />

tagliar il riso e a mondare il riso <strong>per</strong> avere il<br />

riso da fare <strong>la</strong> minestra» (Mariuccia Lil<strong>la</strong>); a<br />

volte, poi, il <strong>la</strong>voro in fabbrica è così saltuario<br />

che, come al<strong>la</strong> Fi<strong>la</strong>tura di Tollegno, si<br />

consente al<strong>la</strong> donne di andare al<strong>la</strong> monda:<br />

«Chi riesce a resistere quaranta giorni tor-<br />

na con <strong>la</strong> paga e dieci chili di riso» (Nive) 126 .<br />

Al<strong>la</strong> fine delle <strong>per</strong>egrinazioni, come ultima<br />

fase di questa <strong>per</strong>sonale catena alimentare,<br />

ci si deve preoccupare di macinare le<br />

granaglie recu<strong>per</strong>ate. Per quantitativi modesti<br />

si inventano degli strumenti fai da te,<br />

come ad esempio le macine che realizzano<br />

gli scalpellini di San Maurizio d’Opaglio:<br />

«Abbiamo fatto due ruote di granito, <strong>per</strong>pendico<strong>la</strong>ri,<br />

diciamo, bassorilievo e altorilievo,<br />

con un ferro come maniglia <strong>per</strong> girarlo<br />

e con un <strong>per</strong>no in centro <strong>per</strong>ché non si<br />

muovesse, poi si metteva il grano, si macinava<br />

e <strong>la</strong> farina veniva giù sui <strong>la</strong>ti. [...] E<br />

l’hanno fatto tanti altri, <strong>per</strong>ché era una voce<br />

che circo<strong>la</strong>va a quei tempi là» (Giovanni Gardenia)<br />

127 , o quelle che si costruiscono di nascosto<br />

nelle officine novaresi: «La granaglia<br />

come il frumento bisognava macinar<strong>la</strong><br />

e naturalmente tutti i mulini erano control<strong>la</strong>ti.<br />

Avevamo fatto anche una macina a mano<br />

al<strong>la</strong> Sant’Andrea» (Giovanni Boglio) 128 ,<br />

oppure i macinini realizzati all’acciaieria di<br />

Omegna: «In fonderia abbiamo fatto dei modellini<br />

come dei macinini di caffè e si macinava<br />

il granoturco in quel<strong>la</strong> maniera lì. Veniva<br />

bello spesso con crusca e tutto, basta<br />

averne <strong>per</strong> poter mangiare, a quel tempo là<br />

era così» (Enrico Strigini). Macinini che poi<br />

si trovano anche in commercio: «Mio padre<br />

123 Teresa Bogianchini (Agrano di Omegna, 1910), intervistata da studenti liceali; brano<br />

presente in Il ruolo del<strong>la</strong> donna nel<strong>la</strong> Resistenza, cit.<br />

124 Tr.: un po’ di <strong>la</strong>tte e un po’ di burro.<br />

125 “Marta”, cit.; brano edito in V. PARAVATI, op. cit., p. 64.<br />

126 Nive (presumibilmente Tollegno, 1926), o<strong>per</strong>aia, intervistata da Carmen Fabbris e Simonetta<br />

Vel<strong>la</strong> a Locato Su<strong>per</strong>iore il 16 dicembre 1992 e il 26 gennaio 1993; brano sunteggiato<br />

in S. VELLA, La condizione delle donne biellesi durante <strong>la</strong> guerra nel<strong>la</strong> memoria delle o<strong>per</strong>aie,<br />

in “l’impegno”, a XV, n. 1, aprile 1995, p. 22.<br />

127 Giovanni Gardenia (Iso<strong>la</strong> San Giulio, 1917), scalpellino, intervistato da Filippo Colombara<br />

a San Maurizio d’Opaglio il 9 gennaio 2004.<br />

128 Giovanni Boglio, cit.; brano edito in Interviste, letture, considerazioni del<strong>la</strong> 2ª B re<strong>la</strong>tive<br />

al <strong>per</strong>iodo 1940-45, cit., p. 14.<br />

a. XXIX, n. s., n. 1, giugno 2009 59

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