Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...
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I giorni del<strong>la</strong> raf<br />
caffè si rintracciano in Svizzera, dove si recu<strong>per</strong>a<br />
anche <strong>la</strong> preziosa carta moneta elvetica,<br />
spendibile <strong>per</strong> gli acquisti in Italia 93 . Non<br />
vi è altra soluzione, quindi, che dirigersi verso<br />
<strong>la</strong> pianura al<strong>la</strong> ricerca dei beni necessari.<br />
È questa l’epopea del<strong>la</strong> raf, termine secondo<br />
alcuni derivato dall’acronimo del<strong>la</strong><br />
Royal Air Force 94 , <strong>per</strong>ché come l’aviazione<br />
inglese compie incursioni sul suolo italiano,<br />
così i cittadini compiono incursioni nelle<br />
campagne a caccia di cibo. Al proposito,<br />
dichiara una donna del<strong>la</strong> Valsessera: «Andavamo<br />
al<strong>la</strong> raf, come si diceva allora, a fare<br />
“incursioni” nei paesi di campagna» (Cesarina<br />
B.) 95 . Per una diversa interpretazione,<br />
tuttavia, va sottolineato che il termine raf<br />
in alcune aree potrebbe derivare dal<strong>la</strong> forma<br />
dialettale del verbo arraffare, rafà. Di sicuro<br />
i protagonisti lo usano <strong>per</strong> significare<br />
il trafficare in fretta, il prendere senza troppo<br />
badare merci utili <strong>per</strong> il proprio sostentamento<br />
e da commercializzare.<br />
Il fenomeno, <strong>per</strong>altro, incrementa <strong>la</strong> borsa<br />
nera, che si pratica ovunque e soprattutto<br />
in città, dove ogni giorno arrivano treni<br />
carichi di trafficanti con i prodotti del<strong>la</strong> campagna.<br />
Su questo aspetto, scrive nel 1944<br />
l’o<strong>per</strong>aio metallurgico Franco De Tommasi,<br />
a nome di «tutti i camerati», al <strong>per</strong>iodico fascista<br />
di Novara: «Si domanda una volta <strong>per</strong><br />
sempre, quando i Sigg. dell’Annonaria di<br />
Novara, abbiano tempo disponibile <strong>per</strong> vedere<br />
quanto succede al<strong>la</strong> partenza dei treni<br />
del mattino <strong>per</strong> Mi<strong>la</strong>no. È ora di finir<strong>la</strong> con i<br />
trafficanti di riso che ogni giorno invadono<br />
le vetture di detti treni. Coloro che vi scrivono<br />
sono o<strong>per</strong>ai e impiegati che giornalmente<br />
usufruiscono di detti treni <strong>per</strong> recarsi al<br />
<strong>la</strong>voro; è inconcepibile che questa gentaglia<br />
traffichi indisturbata ogni sorte di generi<br />
tesserati, ed è inconcepibile che detti trafficanti<br />
abbiano abbandonato il <strong>la</strong>voro <strong>per</strong><br />
questo genere di borsa nera che naturalmente<br />
gli rende parecchio di più alle spalle di noi<br />
<strong>la</strong>voratori. Chiediamo, anzi imponiamo, e<br />
questo a nome dei <strong>la</strong>voratori tutti che anche<br />
a Novara si costituiscano squadre di <strong>la</strong>voratori<br />
che in seno ai militi dell’Annonaria e<br />
Finanza, comincino a funzionare <strong>per</strong> reprimere<br />
<strong>la</strong> borsa nera» 96 .<br />
93 «[...] il franco svizzero di fronte al<strong>la</strong> nostra liretta salì a prezzi imprevisti e sorpassò il<br />
valore di 400 nostre lire. Così gli osso<strong>la</strong>ni di confine furono portati ad un commercio c<strong>la</strong>ndestino<br />
coi vicini svizzeri portando là il nostro prezioso riso trovato al<strong>la</strong> raf o vino o burro o<br />
formaggio, stoffe e calzature <strong>per</strong> riportare a casa i preziosi franchi svizzeri che erano ricercati<br />
da agenti raccoglitori di franchi o ado<strong>per</strong>ati <strong>per</strong> altri viaggi al<strong>la</strong> raf» (L. PELLANDA, op. cit.,<br />
p. 135).<br />
94 Cfr.: idem, p. 134; T. VALSESIA, op. cit.<br />
95 Cesarina B. (Tollegno, 1920), o<strong>per</strong>aia, intervistata da Carmen Fabbris e Simonetta Vel<strong>la</strong><br />
a Biel<strong>la</strong> il 1 agosto 1990; brano edito in S. VELLA (a cura di), op. cit., p. 128. Virgolettato nostro.<br />
Sul termine, si ha anche modo di favoleggiare con <strong>la</strong> diffusione di voci che indicano l’esistenza<br />
di appositi reparti anti borsa nera del<strong>la</strong> Rsi, denominati squadre Raf, adibiti giorno<br />
e notte al controllo delle reti viarie (cfr. Annibale Giachetti, intervistato da studenti del liceo<br />
c<strong>la</strong>ssico di Biel<strong>la</strong> il 19 dicembre 2001; brano edito in Giornata del<strong>la</strong> Memoria. Storie di vita<br />
partigiana. Tollegno racconta..., in http://www.c<strong>la</strong>ssico.biel<strong>la</strong>.it/giornata_memoria.htm).<br />
Il medesimo termine è anche impiegato, ad esempio nel basso Piemonte, <strong>per</strong> designare le<br />
“vo<strong>la</strong>nti” partigiane, chiamate appunto squadre Raf <strong>per</strong> <strong>la</strong> capacità di compiere azioni ardite<br />
e fulminee. Cfr. ENRICO MARTINI (MAURI), Partigiani penne nere: Boves, Val Maudagna, Val<br />
Casotto, le Langhe, Mi<strong>la</strong>no, Mondadori, 1968.<br />
96 “Il Popolo Novarese”, 2 marzo 1944.<br />
a. XXIX, n. s., n. 1, giugno 2009 51