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Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

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dopo <strong>la</strong> conferenza dell’avvocato socialista<br />

Guido Podrecca, avvenuta il 10 ottobre del<br />

1909 a Crescentino. Giornalista, fondatore<br />

del<strong>la</strong> rivista satirica “L’Asino”, Podrecca<br />

aveva portato avanti campagne anticlericali<br />

e contro <strong>la</strong> corruzione politica.<br />

Il sottotitolo dell’articolo de “La Risaia”,<br />

del 16 ottobre 1909, «<strong>la</strong> grande smerdata dei<br />

cattolici», spiegava quale fosse in paese il<br />

clima arroventato. I clericali avevano inteso<br />

disturbare <strong>la</strong> conferenza; addirittura quattro<br />

bande musicali avrebbero dovuto impedire<br />

il conferenziere. In realtà, al<strong>la</strong> stazione<br />

di Crescentino «non c’erano oltre i nostri<br />

compagni che una cinquantina di quei torinesi<br />

senza baffi fino ai quali non è arrivata<br />

nemmeno <strong>la</strong> più lontana ri<strong>per</strong>cussione dell’onda<br />

emancipatrice del<strong>la</strong> rivoluzione. E<br />

anche quelli, si sussurrava pagati».<br />

I cattolici avevano preparato un numero<br />

unico ingiurioso <strong>per</strong> Podrecca e Cugnolio,<br />

segretario del<strong>la</strong> Frap, ma il testo venne sequestrato<br />

con una contravvenzione al parroco.<br />

Qualcuno s<strong>per</strong>ava in Montù, che era<br />

il candidato liberale, eletto nel marzo del<br />

1909.<br />

«Noi ridevamo sotto i baffi sapendo che<br />

si sarebbero dati convegno a Crescentino i<br />

compagni di Pa<strong>la</strong>zzolo, Fontanetto, Lamporo,<br />

Sangenuario, S. Maria e Borgata Campagna<br />

e gli altri venuti dai ridenti paesi dell’oltre<br />

Po. Più che a sufficienza di quanto occorreva<br />

<strong>per</strong> mettere a posto quei poveri untorelli.<br />

Tra le grida di “Viva Pio X e <strong>la</strong> Madonna<br />

di Lourdes”, arrivarono in centro».<br />

All’appuntamento il tenente dei carabinie-<br />

Marilena Vittone<br />

ri, un commissario di Pubblica sicurezza e<br />

venticinque carabinieri. Accanto al<strong>la</strong> conferenza<br />

di Podrecca, se ne tenne un’altra «privata-pubblica<br />

di salesiani e umberti primi e<br />

molti curiosi». Altra contravvenzione <strong>per</strong> i<br />

clericali, <strong>per</strong>ché <strong>la</strong> riunione doveva essere<br />

strettamente privata. Un migliaio di <strong>per</strong>sone<br />

ascoltò Podrecca, presentato da Cugnolio,<br />

con gente anche in piedi ai <strong>la</strong>ti del padiglione<br />

e furono «notate diverse eleganti signorine,<br />

di cui a Crescentino non è penuria<br />

[...]. Fu un’ora di intenso godimento intellettuale».<br />

Il socialista discusse di morale («<strong>la</strong><br />

morale moderna è libertà, <strong>la</strong> morale cattolica<br />

è oppressione»), dei preti che nel<strong>la</strong> <strong>storia</strong><br />

stavano con gli oppressori. Si parlò di sfruttamento<br />

economico, di donne vessate dai<br />

parroci, sul loro modo di vestirsi («no busto<br />

e tacchi alti»). In conclusione, app<strong>la</strong>usi al<br />

direttore de “L’Asino”.<br />

In stazione i clericali risalirono sul treno<br />

insultando <strong>la</strong> fol<strong>la</strong>, «ben protetti dai carabinieri».<br />

Morale: gigantesca arrabbiatura e<br />

due contravvenzioni <strong>per</strong> i cattolici e al<strong>la</strong> stazione<br />

di Fontanetto si cantò l’inno dei <strong>la</strong>voratori.<br />

I clericali credevano di poter attentare<br />

al diritto di riunione e di paro<strong>la</strong>, invece<br />

furono beffati. I tafferugli erano stati p<strong>la</strong>cati<br />

dai funzionari di polizia, <strong>per</strong>ché i socialisti<br />

«avrebbero saputo far essi pronta ed efficace<br />

giustizia».<br />

In quel<strong>la</strong> stagione di mietitura intanto, ai<br />

braccianti era stato promesso di ricevere più<br />

soldi, «invece i padroni non li volevano pagare».<br />

Per risolvere il problema Cugnolio, ne<br />

“La Risaia”, chiedeva se avessero “<strong>la</strong> scrit-<br />

L’arcivescovo decise l’allontanamento di questo sacerdote da Crescentino dopo una conferenza<br />

tenuta in paese da Podrecca [...]. Il parroco don Gianotti (dal 1898, nda) il 15 novembre<br />

di quell’anno [1909] informava l’Arcivescovo dell’apostasia di don Sartoris e il 22 novembre<br />

dava re<strong>la</strong>zione di una sua conferenza a Crescentino in termini aspramente antireligiosi sul<br />

tema “L’Avvento del Collettivismo”, soggiungendo: “I socialisti medesimi ne sono stupiti,<br />

quasi tutti lo credevano impazzito”», in M. CAPELLINO, op. cit., p. 81.<br />

80 l’impegno

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