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Giorgio Marincola e la missione “Bamon” - Istituto per la storia della ...

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te, in cui si sta manifestando un deficit di<br />

cultura democratica, al contrario auspicata<br />

nel <strong>per</strong>iodo storico preso in esame 2 . Allora,<br />

il dibattito sul<strong>la</strong> <strong>la</strong>icità dello stato e sulle interferenze<br />

del<strong>la</strong> Chiesa era all’ordine del<br />

giorno, i toni sui giornali locali erano aspri<br />

e pesanti, ma non “censurati”. Domande<br />

riguardanti <strong>la</strong> partecipazione, i diritti dei <strong>la</strong>voratori,<br />

l’etica, <strong>la</strong> fede, <strong>la</strong> ricerca di azioni<br />

unitarie e di obiettivi condivisi interrogavano<br />

i socialisti, i repubblicani e i democratici<br />

cristiani; al<strong>la</strong> Chiesa del dogma e del<strong>la</strong> verità<br />

si rispondeva, ad esempio nel 1907, ricordando<br />

fra Dolcino 3 .<br />

Lo stato giolittiano, stretto tra le istanze<br />

sociali e <strong>la</strong> ricerca di compromessi <strong>per</strong> mantenere<br />

il potere inalterato, si alleò con <strong>la</strong><br />

Chiesa tradizionalista e arroccata su di sé.<br />

D’altro canto, fino al<strong>la</strong> prima guerra mondiale,<br />

quando si evidenziarono ulteriori divisioni,<br />

i riformisti e i massimalisti del Partito<br />

socialista e delle camere del <strong>la</strong>voro si contendevano<br />

le masse popo<strong>la</strong>ri, con il loro potenziale<br />

di cambiamento sociale. Lo sviluppo<br />

risicolo (nascita del<strong>la</strong> Stazione s<strong>per</strong>imentale<br />

di risicoltura di Vercelli, nel 1908), le<br />

modificazioni sociali del<strong>la</strong> piana vercellese<br />

(allora nel<strong>la</strong> provincia di Novara), <strong>la</strong> nascita<br />

dello sport di massa, delle leghe, dei circoli<br />

Marilena Vittone<br />

dei <strong>la</strong>voratori e dei diversi giornali testimoniavano<br />

un fermento di progetti ed utopie.<br />

Il contesto in cui agì il giovane Sartoris<br />

Dopo il seminario, Pietro Sartoris 4 fu ordinato<br />

sacerdote il 23 dicembre 1905 e giunse<br />

a Crescentino, dove da tempo i cattolici<br />

erano attivi in campo educativo ed assistenziale.<br />

La Chiesa si era impegnata nel<strong>la</strong> promozione<br />

degli o<strong>per</strong>ai fin dal 1885; tra l’altro,<br />

erano attive le antiche confraternite legate<br />

ai santi popo<strong>la</strong>ri e ai mestieri tradizionali.<br />

Con <strong>la</strong> “Rerum Novarum” di Leone XIII, nel<br />

1891, vi era stato un ulteriore s<strong>la</strong>ncio del movimento:<br />

una società o<strong>per</strong>aia cattolica era<br />

sorta l’anno dopo, in paese e a San Grisante.<br />

L’oratorio, inaugurato nel 1893, non solo<br />

era luogo di insegnamento del catechismo,<br />

ma di attività di svago <strong>per</strong> i fanciulli.<br />

Nel 1895 si era svolta a Vercelli <strong>la</strong> V adunanza<br />

regionale dell’O<strong>per</strong>a dei Congressi e<br />

tra le associazioni aderenti figurava quel<strong>la</strong><br />

di Crescentino. Nel 1902 il comitato locale<br />

Pro Africa promuoveva un’a<strong>per</strong>tura verso i<br />

problemi coloniali. La Chiesa vercellese, tramite<br />

le sue pubblicazioni, aveva criticato gli<br />

scandali politici, le conquiste africane e il<br />

trasformismo: «Dottrina del liberalismo fu<br />

2 «Democrazia vuol dire tute<strong>la</strong> dei deboli contro le oppressioni; vuol dire assunzione del<br />

popolo a migliori destini; vuol dire battaglia - in una paro<strong>la</strong> - contro “le forze del<strong>la</strong> reazione”<br />

[...] vuol dire infondere sangue nuovo negli organismi amministrativi; vuol dire crescere le<br />

nuove generazioni al culto del<strong>la</strong> civiltà; vuol dire riconoscere l’immensa o<strong>per</strong>a di bene che<br />

gli oscuri compiono: siano essi impiegati, maestri sa<strong>la</strong>riati, o<strong>per</strong>ai, contadini», in “La Risaia”,<br />

a. IX, n. 48, 27 novembre 1909, p. 2.<br />

3 Nell’estate del 1907, dal movimento o<strong>per</strong>aio biellese fu eretto un obelisco alto 12 metri<br />

in onore di fra Dolcino, in ricordo del<strong>la</strong> sua tragica morte (1307). L’inaugurazione, osteggiata<br />

dai cattolici, fu seguita da diecimi<strong>la</strong> <strong>per</strong>sone e da un mare di bandiere rosse. Cfr. GUSTAVO BU-<br />

RATTI - CORRADO MORNESE (a cura di), Dal<strong>la</strong> parte di Fra Dolcino, Novara, Magia libri, 1989.<br />

4 Pietro Sartoris, fu Giuseppe e di Ange<strong>la</strong> Camana, era nato a Robbio (Pavia) il 27 febbraio<br />

del 1882. I momenti fondamentali del<strong>la</strong> sua vita sono stati ricostruiti mediante i dati del Casel<strong>la</strong>rio<br />

politico centrale, che mi sono stati forniti dal professor Francesco Rigazio, a cui va<br />

il mio ringraziamento.<br />

76 l’impegno

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