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tesi F. Marotta.pdf - EleA@UniSA

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a sperimentare la condizione di esiliato in Francia o in altri paesi occidentali. La tematica è<br />

talmente centrale da far affermare agli studiosi : « [...] la littérature maghrébine de langue<br />

française, même profondément enracinée dans la terre natale, est une littérature d’exil 193 ».<br />

La tematica dell’esilio, trasposta nei romanzi, riflette i malesseri, le ferite e le<br />

lacerazioni, generati essenzialmente dalla solitudine profonda, dalle costrizioni politiche,<br />

finanziare o sociali cui gli esiliati vengono sottoposti. Nonostante le difficoltà, però, nei testi<br />

presi in considerazione, chi vive l’esilio è spesso diviso tra il fascino della novità (del paese<br />

accogliente) e le radici dell’immaginario tradizionale (la fitna).<br />

L’allontanamento dalla terra di origine significa per gli esiliati il distacco dalle radici,<br />

con tutto il suo portato di insicurezza e di smarrimento, e comporta spesso la constatazione di<br />

essere un elemento scomodo per la società, in quanto fattore di messa in discussione e di<br />

sovvertimento. Ciononostante, in molti casi gli intellettuali magrebini in esilio si sono<br />

adeguati alla condizione di esiliati approfittando delle possibilità fornite dalla distanza dal<br />

mondo che rappresentano : Assia Djébar e Driss Chraïbi, ad esempio, in più occasioni<br />

sottolineano l’importanza della distanza fisica, ma anche linguistica, che l’esilio fornisce alle<br />

opere. Quando l’esilio non dipende strettamente da un divieto politico, permette all’esiliato<br />

(volontario) di crearsi una carriera letteraria serena, lontana dai pericoli delle minacce,<br />

beneficiando, tra l’altro, di una naturale predisposizione all’ascolto che la società che accoglie<br />

mostra solitamente per le persone “déchirés” dai conflitti e dalla separazione. Si comprende,<br />

dunque, che, nel caso degli autori magrebini, non si tratta semplicemente di un esilio fisico-<br />

geografico, ma di un esilio linguistico-culturale. La scrittura può rappresentare per loro un<br />

mezzo per riunificare l’Io diviso tra due lingue, due culture, due spazi.<br />

Nel caso di Driss Chraïbi, scegliere la Francia come luogo di produzione artistica,<br />

significava approfittare dell’occasione di trovare delle condizioni materiali migliori di quelle<br />

che esistevano nel suo paese natale, una opportunità di realizzare le sue ambizioni letterarie. «<br />

Quelles sont donc les maisons marocaines capables de rivaliser avec Denoël et Gallimard, et<br />

193 Jacques Noiray, Littératures francophones, Le Maghreb, Paris, Belin, 1996, p. 122.<br />

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