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tesi F. Marotta.pdf - EleA@UniSA

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I vuoti da colmare diventano un’occasione per rivedere anche il suo posto nella società<br />

e la memoria collettiva. Tema caro all’autrice è quello del ruolo giocato dagli anziani nella<br />

trasmissione della memoria.<br />

Volontariamente coinvolti nel processo di cancellazione dei ricordi negativi, gli anziani<br />

fino a qualche decennio fa detentori della memoria collettiva, perdono il loro ruolo di<br />

narratori, come in Mon cher fils, rinunciando con questo alla loro autorità. Passato il periodo<br />

del dominio coloniale, l’“Occidente” lascia una grave eredità sui Paesi assoggettati : la<br />

marginalizzazione della vecchiaia. Più che assoggettati, i vecchi magrebini sembrano essere<br />

“a-soggettati” : privati del proprio “soggetto”, dell'individualità, della personalità : sradicati<br />

per sempre dal proprio contesto naturale e dalla propria identità storica.<br />

In questo senso, non si tratta di un’evoluzione dell’individuo attraverso la memoria,<br />

quanto piuttosto dell’annullamento della stessa in maniera violenta.<br />

Questa rottura della memoria, questa rivolta contro il tempo e i suoi contenuti, è<br />

analizzata anche da Tahar Ben Jelloun, ancora una volta attraverso un personaggio che si<br />

colloca ai margini della società e del costume comune. Facendo parlare Zahra/Ahmed, eroina<br />

de L’enfant de sable e de La Nuit sacrée, sottolinea il peso della memoria e dei ricordi nel suo<br />

personalissimo caso. Se in altri romanzi, come in Sur ma mère, ad esempio, la memoria viene<br />

rivissuta e rievocata quasi con compiacimento, lo stesso non vale in questo caso, in cui la<br />

memoria familiare è carica di significati negativi, di costruzioni sociali, di violenze morali e<br />

di visioni folli :<br />

— Avant d’arriver dans cette ville, j’ai eu la chance et le privilège de me baigner dans une source<br />

aux vertus exceptionnelles. L’une de ces vertus est vitale pour moi : l’oubli. L’eau de cette source<br />

m’a lavé le corps et l’âme. Elle les ai nettoyés et surtout elle a remis de l’ordre dans mes<br />

souvenirs, c’est-à-dire qu’elle n’a gardé que très peu de chose de mon passé ; seuls trois ou quatre<br />

souvenirs ont été maintenus. Les autres ont disparu et à leur place je vois des ruines et du<br />

brouillard. Tout est enveloppé dans une couverture de laine usée. Pour avoir accès à cette source, il<br />

faut se dépouiller de tout et renoncer définitivement à la nostalgie. J’ai détruit mes papiers<br />

d’identité, et j’ai suivi l’étoile qui trace le chemin de mon destin. Cette étoile me suit partout. Je<br />

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