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I.3 MEMORIA FAMILIARE E DISCORSO IDENTITARIO<br />
Come si è precedentemente affermato, l’evoluzione dell’individuo da frammento<br />
totalmente confuso con il “tutto” della famiglia e dell’umma a persona indipendente e<br />
psicologicamente autonoma, passa attraverso la memoria. In effetti, se i racconti delle<br />
generazioni precedenti creano l’immaginario del bambino e dell’adolescente, crescendo e<br />
accumulando esperienze, anche esterne alla famiglia e all’umma, l’adulto si distacca e prende<br />
le distanze dall’uniformazione forzata con l’ambiente di provenienza.<br />
Tuttavia, per riconoscere le proprie peculiarità e acquisire una consapevolezza più<br />
profonda della propria personalità, sembra necessario tornare alle proprie radici culturali,<br />
insite nella famiglia e nella società d’origine. In alcune occasioni, lo strumento<br />
dell’emancipazione è rappresentato dai genitori stessi, dalla loro mentalità illuminata. Nei<br />
romanzi analizzati il discorso identitario è imprescindibile dalla maturazione culturale<br />
dell’individuo, per cui strettamente collegato al discorso sull’istruzione.<br />
Assia Djébar, Leïla Sebbar e Fawzia Zouari hanno insistito molto sul ruolo della figura<br />
paterna che decide di dare alle figlie la possibilità di eludere la regola strettissima della<br />
clausura. Proseguendo gli studi, generalmente proibiti dalla società maschilista, le donne<br />
possono finalmente aspirare alla libertà.<br />
Nell’insieme delle memorie familiari, dunque, ampio spazio è assegnato alle figure di<br />
questi padri anti-conformisti che diventano i “veicoli” dell’emancipazione. Ne La Retournée,<br />
Fawzia Zouari, non senza affetto, rievoca il primo giorno di scuola :<br />
Je me tourne vers elle et lui donne la main. Au même moment, surgit le souvenir de mon père,<br />
lorsqu’il me tendait la sienne, à cet endroit précis, me conduisant à l’école. J’avais l'âge de Lila.<br />
Oh, la main de mon père, c’était probablement celui-là, le premier et le dernier des voyages ! 239<br />
La stessa immagine ricorre in più romanzi di Assia Djébar :<br />
239 Fawzia Zouari, La Retournée, cit., p. 18.<br />
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