Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
In questo senso, quella esplorata da Assia Djébar è una memoria “rituale” tradotta in<br />
scrittura, una memoria che sacralizza la « cultura in divenire », ripetendola. L’autrice<br />
contribuisce a questa sacralizzazione innalzando la memoria narrata a realtà senza tempo e<br />
immortale attraverso la letteratura. Secondo Anne Muxel, l’ultima forma di memoria di tipo<br />
“trasmissivo” è quella che funziona come una norma collettiva che « feticizza il vissuto » e<br />
che si mostra :<br />
Sans doute plus expressive, plus affective, elle intervient par une sorte de ritualisation du<br />
souvenir. 232<br />
L’intera opera di Assia Djébar potrebbe essere interpretata come una sorta di<br />
ritualizzazione del ricordo collettivo, un’esaltazione della memoria familiare femminile :<br />
Les femmes n’ont pas attendu les années 90 pour écrire, s’exprimer et créer. La littérature<br />
féminine algérienne, comme toute littérature, se construit d’antériorités. Les Algériennes ont créé<br />
dans l’oralité, traduisant par la voix et le geste, les émotions, les sentiments et leur être au monde.<br />
Elles ont modelé les formes avant même de modeler les mots. Elles ont tissé le coton, la laine et la<br />
soie avant de fabriquer la trame de la narration et d’entremêler les fils de leurs poèmes. Cette<br />
antériorité ancestrale est constituée de poèmes dits et chantés, de contes et de proverbes transmis<br />
d’une génération à l’autre, d’improvisations rituelles, de légendes et de chroniques. 233<br />
La scrittura di Assia Djébar è volutamente carica di voci e di silenzi, provenienti da figure<br />
note ed ignote di donne della sua terra. Raccoglie i vuoti dei linguaggi altrui per restituirli alla<br />
memoria e gridarli a chi si rifiuta di ascoltarli.<br />
Le donne mi raccontavano le loro storie, qualche piccolo fatto di guerra ; degli episodi più atroci<br />
preferivano non parlare. Questa sobrietà è tipica della cultura contadina ; l’ho scoperta stando con i<br />
contadini, immergendomi nella cultura rurale, non solo in Algeria, ma nell’intero Mediterraneo.<br />
Più la gente soffre e più c’è una sorta di riservatezza, di pudore. 234<br />
La memoria familiare viene così ricostruita con un’architettura polifonica basata sulle<br />
storie dei lignaggi, delle popolazioni di donne, su voci ventriloque che sembrano dar vita al<br />
232 Anne Muxel, Individu et mémoire familiale, cit., p. 19.<br />
233 Christiane Chaulet-Achour, Noûn : Algériennes dans l’écriture, Biarritz, Atlantica, 1998, p. 22-23.<br />
234 Renate Siebert, Andare ancora al cuore delle ferite, cit., p. 61.<br />
| 125